Fortezza Bastiani - elaborazione di trading systems, analisi ciclica, onde di Elliott

Se il Governo revocherà le concessioni ad Atlantia con un decreto-legge (atto avente forza di legge), si darà luogo a una fattispecie giuridica estremamente complicata.
I positivisti giuridici e i formalisti hanno sempre sostenuto che ciò che è illegittimo se fatto con un atto amministrativo, diventa legittimo se fatto con legge.
Contrari a questa posizione sono i sostanzialisti e i neo-costituzionalisti.

Se il Governo cambierà la legge sulle concessioni - ovverossia se revocherà le concessioni con un atto avente forza di legge -, sarà tagliata fuori la giurisdizione amministrativa: non sarà più possibile per Atlantia ricorrere al Tar e al Consiglio di Stato.
Tuttavia la "revoca per legge" non sarà facile, per un motivo molto semplice: una legge (o un decreto-legge) che revocasse le concessioni sarebbe una legge-provvedimento, cioè una legge avente un destinatario ben individuato (la legge, invece, dovrebbe essere generale ed astratta).
In caso di leggi-provvedimento (cioè di atti aventi forma di legge ma contenuto di provvedimento amministrativo) vale il rispetto dei diritti quesiti.
Una legge che viola i diritti quesiti è incostituzionale, secondo la giurisprudenza consolidata della Consulta.

Ergo, Atlantia potrebbe ricorrere alla giurisdizione ordinaria e sollevare poi questione di costituzionalità della legge (e lo farà sicuramente).

Il Governo vuole procedere celermente nella direzione della punizione di Atlantia e nella revoca delle concessioni, ma sarà difficile, in ogni caso, evitare un lunghissimo iter giudiziario.
Tale iter non sarà evitabile neppure con l'approvazione di una legge ordinaria.
 
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Se il Governo revocherà le concessioni ad Atlantia con un decreto-legge (atto avente forza di legge), si darà luogo a una fattispecie giuridica estremamente complicata.
I positivisti giuridici e i formalisti hanno sempre sostenuto che ciò che è illegittimo se fatto con un atto amministrativo, diventa legittimo se fatto con legge.
Contrari a questa posizione sono i sostanzialisti e i neo-costituzionalisti.

Se il Governo cambierà la legge sulle concessioni - ovverossia se revocherà le concessioni con un atto avente forza di legge -, sarà tagliata fuori la giurisdizione amministrativa: non sarà più possibile per Atlantia ricorrere al Tar e al Consiglio di Stato.
Tuttavia la "revoca per legge" non sarà facile, per un motivo molto semplice: una legge (o un decreto-legge) che revocasse le concessioni sarebbe una legge-provvedimento, cioè una legge avente un destinatario ben individuato (la legge, invece, dovrebbe essere generale ed astratta).
In caso di leggi-provvedimento (cioè di atti aventi forma di legge ma contenuto di provvedimento amministrativo) vale il rispetto dei diritti quesiti.
Una legge che viola i diritti quesiti è incostituzionale, secondo la giurisprudenza consolidata della Consulta.

Ergo, Atlantia potrebbe ricorrere alla giurisdizione ordinaria e sollevare poi questione di costituzionalità della legge (e lo farà sicuramente).

Il Governo vuole procedere celermente nella direzione della punizione di Atlantia e nella revoca delle concessioni, ma sarà difficile, in ogni caso, evitare un lunghissimo iter giudiziario.
Tale iter non sarà evitabile neppure con l'approvazione di una legge ordinaria.
Vero peró se nel frattempo le concessioni sono tolte autostrade salta ed il suo immane debito andrà in default ... il governo si ritroverà pure i risparmiatori alle calcagna ... situazione non facile . I politici M5S si sono già esposti molto difficile pure tornare indietro
 
Vero peró se nel frattempo le concessioni sono tolte autostrade salta ed il suo immane debito andrà in default ... il governo si ritroverà pure i risparmiatori alle calcagna ... situazione non facile . I politici M5S si sono già esposti molto difficile pure tornare indietro
Esistono provvedimenti di urgenza ex art. 700 c.p.c.
Inoltre Giorgetti, oggi, ha frenato su tutta la linea: Giorgetti è un economista stimato e sa fare i conti.

A caldo si dicono un sacco di cose, poi, però, occorre procedere secondo il principio di realtà.

Dopo l'eventuale revoca, a chi verrebbe affidata la concessione?
Di nuovo a un privato? E allora si ricadrebbe nella situazione attuale.
Allo Stato? Ma sarebbe in grado lo Stato di gestire le autostrade secondo criteri di equità ed efficienza? Io ne dubito fortemente.

La strada che si seguirà sarà probabilmente quella di una stretta - doverosa - della gestione regolamentata, che è l'unica strada percorribile.
 
Henry, ma nonostante quella esperienza che ormai è andata....sei proprio sicuro che non ci sua qualche scrivania disponibile per te in qualche palazzo a Roma? Palazzo giustizia o Corte dei conti o non so cos'altro.....
Ma figurati!
Però in tutte le biblioteche dei palazzi del potere vi è un mio libro.
Un mio libro è stato acquistato dalla biblioteca della Camera dei deputati, dalla Corte di cassazione, dal Consiglio di Stato e pure dalla Biblioteca Nazionale di Firenze.
E la Corte costituzionale ha dedicato un convegno a quell'opera, convegno al quale non ho partecipato, ma di cui ho letto gli atti.
Ho dato il sangue per la cultura :clapclap:

Inoltre io sono un giurista e il diritto studia le relazioni tra gli esseri umani improntate a criteri razionali.
La politica, invece, è sempre una prova di forza.
La politica sta al diritto come la forza sta alla ragione.

Oltretutto, c'è una cosa che mi colpisce di questo governo.
Premetto che io credo alla buona fede dei membri del Governo, riconosco loro una certa ingenuità (o, meglio, la riconosco ai 5S e non certo a Salvini, che mi sembra invece molto abile e scafato) e credo che molti esponenti del Governo vogliano davvero agire per il bene comune (anche se, secondo me, l'espressione "bene comune" è molto fumosa).

Si dice che questo è il Governo dei proclami: si parla, ma alle parole non seguono i fatti.
Un esempio è il decreto-dignità, oggi legge-dignità: la montagna ha davvero partorito il topolino.

Dio, quando ha creato il mondo, diceva i nomi delle cose e le cose accadevano all'istante.
Lo Stato è concepito dalla tradizione occidentale che va da Hobbes a Hegel come un Dio mortale (Deus mortalis, mortal God).
I politici tendono a dire le cose, nella presupposizione che basti un decreto per far sì che gli eventi si verifichino.

In realtà, non si può provocare uno stato di cose semplicemente decretandone l'esistenza.
La realtà è più forte e vince sempre.
Se si revocano le concessioni, Atlantia fallirà.
Se Atlantia fallirà, chi ricostruirà il ponte?
Quindi Atlantia non verrà fatta fallire, nonostante tutti i proclami al riguardo.

Si rinegozieranno i termini della gestione regolamentata e basta.
 
Ma figurati!
Però in tutte le biblioteche dei palazzi del potere vi è un mio libro.
Un mio libro è stato acquistato dalla biblioteca della Camera dei deputati, dalla Corte di cassazione, dal Consiglio di Stato e pure dalla Biblioteca Nazionale di Firenze.
E la Corte costituzionale ha dedicato un convegno a quell'opera, convegno al quale non ho partecipato, ma di cui ho letto gli atti.
Ho dato il sangue per la cultura :clapclap:

Inoltre io sono un giurista e il diritto studia le relazioni tra gli esseri umani improntate a criteri razionali.
La politica, invece, è sempre una prova di forza.
La politica sta al diritto come la forza sta alla ragione.

Oltretutto, c'è una cosa che mi colpisce di questo governo.
Premetto che io credo alla buona fede dei membri del Governo, riconosco loro una certa ingenuità (o, meglio, la riconosco ai 5S e non certo a Salvini, che mi sembra invece molto abile e scafato) e credo che molti esponenti del Governo vogliano davvero agire per il bene comune (anche se, secondo me, l'espressione "bene comune" è molto fumosa).

Si dice che questo è il Governo dei proclami: si parla, ma alle parole non seguono i fatti.
Un esempio è il decreto-dignità, oggi legge-dignità: la montagna ha davvero partorito il topolino.

Dio, quando ha creato il mondo, diceva i nomi delle cose e le cose accadevano all'istante.
Lo Stato è concepito dalla tradizione occidentale che va da Hobbes a Hegel come un Dio mortale (Deus mortalis, mortal God).
I politici tendono a dire le cose, nella presupposizione che basti un decreto per far sì che gli eventi si verifichino.

In realtà, non si può provocare uno stato di cose semplicemente decretandone l'esistenza.
La realtà è più forte e vince sempre.
Se si revocano le concessioni, Atlantia fallirà.
Se Atlantia fallirà, chi ricostruirà il ponte?
Quindi Atlantia non verrà fatta fallire, nonostante tutti i proclami al riguardo.

Si rinegozieranno i termini della gestione regolamentata e basta.
:clap::clapclap::bow:
 
Ma salino, Salini, è salito perchè è crollato il ponte di Morandi a Genova? Hanno gia l'appalto?
No!
Salini sta salendo perché ha acquisito contratti all'estero e ha ceduto una società controllata.

Figurati se si farà l'appalto per ricostruire il ponte!
Hai idea di quanti soldi costerà ricostruire quel ponte tutto in acciaio?

Il ponte sarà ricostruito da Atlantia, senza oneri per lo Stato.
Atlantia, quindi, dovrà restare una società operativa almeno per un anno (se basterà, anche se i veritci della società hanno parlato di 8 mesi).
Atlantia per almeno un anno non fallirà.
Quindi sulla revoca delle concessioni si farà presto retromarcia.

Inoltre, nel caso di nazionalizzazione, vi sarebbe il problema della manodopera che dovrebbe passare da Atlantia allo Stato: un caos di contratti allucinante.
La nazionalizzazione, al di là degli indennizzi, è impraticabile.
 
Questo è il conteggio aggiornato.
Dovremmo aver fatto onda a* di iv.

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