Odisseo
Forumer attivo
Approfitto della tua competenza e del coinvolgimento che quasi casualmente mi porta con piacere ad esprimere e a condividere una convinzione maturata da tempo (sono passati ormai parecchi anni dal mio primo approccio alla Borsa e a quello che ci grava intorno). Sento spesso, e anche da persone che nella conoscenza teorica sono molto più ferrate di me, di tentativi fino allo scervellamento, di riconoscere l'inizio o la fine di cicli e sottocicli (come anche di onde e relative dinamiche) rispetto agli indici borsistici: sarà, non sarà...
Prendiamo, ad esempio, il nostro indice in questione: certamente presto qualcuno avrebbe eccepito, giustamente, sulla centratura delle date proposte, pure essendo riportate su scala mensile e quindi, magari, grossolane. Il punto è: sappiamo bene tutti, più o meno, (è una delle prime cose che viene a conoscere chi si avvicina a questo argomento) il Mib essere composto da titoli che "pesano" molto e altri molto meno: questo cosa significa? Sto dicendo, nella sostanza, un'ovvietà, a cui però evidentemente non si dà troppo spesso - forse non rendendosene bene conto -, la giusta importanza. Voglio dire, in sintesi, che a me interessano più le dinamiche di certi titoli rispetto a quelle dell'indice, dato che quest'ultimo rappresenta una sorta di media, direi malamente rappresentativa, del ruolo che vari titoli hanno nel produrla, proprio a causa delle sproporzioni esistenti fra loro.
Morale: quella lingua di Bayer risultante dall'indice assume un valore diverso se plottata su qualche titolo dell'indice più rappresentativo. Allora, quando ci si chiede guardando, appunto, all'indice: "dove andrà dopo una certa data"? sulla base di una certa impostazione dedotta, spesso la risposta non può venire dall'indice...
Più di questo non mi resta che dire: " a buon intenditor...".
Apprezzerò molto il tuo pensiero in merito.
Grazie.
Prendiamo, ad esempio, il nostro indice in questione: certamente presto qualcuno avrebbe eccepito, giustamente, sulla centratura delle date proposte, pure essendo riportate su scala mensile e quindi, magari, grossolane. Il punto è: sappiamo bene tutti, più o meno, (è una delle prime cose che viene a conoscere chi si avvicina a questo argomento) il Mib essere composto da titoli che "pesano" molto e altri molto meno: questo cosa significa? Sto dicendo, nella sostanza, un'ovvietà, a cui però evidentemente non si dà troppo spesso - forse non rendendosene bene conto -, la giusta importanza. Voglio dire, in sintesi, che a me interessano più le dinamiche di certi titoli rispetto a quelle dell'indice, dato che quest'ultimo rappresenta una sorta di media, direi malamente rappresentativa, del ruolo che vari titoli hanno nel produrla, proprio a causa delle sproporzioni esistenti fra loro.
Morale: quella lingua di Bayer risultante dall'indice assume un valore diverso se plottata su qualche titolo dell'indice più rappresentativo. Allora, quando ci si chiede guardando, appunto, all'indice: "dove andrà dopo una certa data"? sulla base di una certa impostazione dedotta, spesso la risposta non può venire dall'indice...
Più di questo non mi resta che dire: " a buon intenditor...".
Apprezzerò molto il tuo pensiero in merito.
Grazie.
