Nel governo, com'era logico, stanno emergendo le prime contraddizioni di carattere politico (e culturale).
La saldatura tra il rosso e il bruno, per fortuna, non si è compiuta (perché in quel caso, come ha fatto notare Cacciari, il rischio di una deriva autoritaria, "fascista", sarebbe stato notevole, come insegna la storia).
Il governo è diviso e la divisione non è facilmente componibile, perché si tratta di una differenza di Weltanschauungen: è una divisione eminentemente politica.
Se il CdM di domani venisse disertato dai ministri leghisti (come in un primo tempo si era ventilato), la divisione politica si tradurrebbe in un fatto istituzionale grave, che legittimerebbe un intervento del Presidente della Repubblica.
Io non credo a questa eventualità, però ritengo che l'emergenza di una spaccatura politica all'interno del governo possa essere apprezzata dal mercato.