Fortezza Bastiani - elaborazione di trading systems, analisi ciclica, onde di Elliott

copio incollo

Per formare il governo serviranno coalizioni. L’attuale esecutivo resterà in carica fino a quando i nodi non saranno sciolti. Primo appuntamento: 23 marzo
Giovedì 8 e venerdì 9 marzo i neo-deputati e i neo-senatori potranno avviare la trafila burocratica per registrarsi in parlamento, iter necessario per arrivare alla prima tappa fondamentale, fissata per venerdì 23 marzo, quando Camera e Senato dovranno nominare i rispettivi presidenti, condizione che può essere soddisfatta solo se esiste una maggioranza.La prassi prevede, per il Senato, che alla quinta votazione si procederà scegliendo tra i due senatori che, nelle precedenti tornate, hanno ottenuto il maggior numero di voti. Alla Camera la situazione è più delicata, perché si va a oltranza.

Ed è proprio in questo scenario che i partiti potrebbero tessere trame d’intesa, utili in seconda battuta per formare il governo.

Fino a quel momento l’esecutivo attuale resterà in carica, il premier sarà quindi Paolo Gentiloni con la consueta formazione di ministri. Una volta eletti i presidenti dei rami del parlamento e, quando i gruppi parlamentari avranno preso forma, il premier Gentiloni si recherà al Quirinale per rassegnare le proprie dimissioni.Dopo di lui saliranno al Colle i presidenti di Camera e Senato, i rappresentanti dei gruppi parlamentari e l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Tutto ciò dovrebbe accadere al massimo durante i primi giorni di aprile, la prossima Pasqua sarà quindi un periodo di lavoro e consultazioni. Se nel frattempo fosse raggiunta un’intesa per superare la soglia del 40%, il presidente Mattarella incaricherebbe ufficialmente il nuovo governo; altrimenti si aprirebbe la fase esplorativa che potrebbe non essere breve e potrebbe non dare i risultati sperati.Prima di diventare effettivo il nuovo presidente del Consiglio dovrà incassare il voto di fiducia di entrambe le camere. Come detto, al momento nessuna coalizione raggiunge, da sola, il 40%. Il Movimento 5 Stelle, forte del suo quasi 32%, è il primo partito. Ma per poter governare dovrà trovare intesa con qualcuno. Con chi è presto per dirlo.D’altro canto, la coalizione del centrodestra sembrerebbe arrivare poco sopra il 37%. Anche in questo caso, se verrà dato mandato esplorativo a Matteo Salvini, la cui Lega è il partito di destra ad aver preso più voti, servirà comunque un lavoro di diplomazia per trovare la manciata di voti necessari a raggiungere il 40%.

Se le forze politiche non troveranno un accordo, c’è anche l’ipotesi del governo di scopo, ovvero un esecutivo di breve durata in cui vengono rappresentate tutte le forze politiche e che, in questo caso, dovrà occuparsi di modificare la legge elettorale e altre questioni urgenti. Resta in auge la possibilità di formare un governo tecnico, scelta adottata solo due volte in precedenza, nel 2008 con il governo Dini e nel 2011 con il governo Monti.
 
copio incollo

Per formare il governo serviranno coalizioni. L’attuale esecutivo resterà in carica fino a quando i nodi non saranno sciolti. Primo appuntamento: 23 marzo
Giovedì 8 e venerdì 9 marzo i neo-deputati e i neo-senatori potranno avviare la trafila burocratica per registrarsi in parlamento, iter necessario per arrivare alla prima tappa fondamentale, fissata per venerdì 23 marzo, quando Camera e Senato dovranno nominare i rispettivi presidenti, condizione che può essere soddisfatta solo se esiste una maggioranza.La prassi prevede, per il Senato, che alla quinta votazione si procederà scegliendo tra i due senatori che, nelle precedenti tornate, hanno ottenuto il maggior numero di voti. Alla Camera la situazione è più delicata, perché si va a oltranza.

Ed è proprio in questo scenario che i partiti potrebbero tessere trame d’intesa, utili in seconda battuta per formare il governo.

Fino a quel momento l’esecutivo attuale resterà in carica, il premier sarà quindi Paolo Gentiloni con la consueta formazione di ministri. Una volta eletti i presidenti dei rami del parlamento e, quando i gruppi parlamentari avranno preso forma, il premier Gentiloni si recherà al Quirinale per rassegnare le proprie dimissioni.Dopo di lui saliranno al Colle i presidenti di Camera e Senato, i rappresentanti dei gruppi parlamentari e l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Tutto ciò dovrebbe accadere al massimo durante i primi giorni di aprile, la prossima Pasqua sarà quindi un periodo di lavoro e consultazioni. Se nel frattempo fosse raggiunta un’intesa per superare la soglia del 40%, il presidente Mattarella incaricherebbe ufficialmente il nuovo governo; altrimenti si aprirebbe la fase esplorativa che potrebbe non essere breve e potrebbe non dare i risultati sperati.Prima di diventare effettivo il nuovo presidente del Consiglio dovrà incassare il voto di fiducia di entrambe le camere. Come detto, al momento nessuna coalizione raggiunge, da sola, il 40%. Il Movimento 5 Stelle, forte del suo quasi 32%, è il primo partito. Ma per poter governare dovrà trovare intesa con qualcuno. Con chi è presto per dirlo.D’altro canto, la coalizione del centrodestra sembrerebbe arrivare poco sopra il 37%. Anche in questo caso, se verrà dato mandato esplorativo a Matteo Salvini, la cui Lega è il partito di destra ad aver preso più voti, servirà comunque un lavoro di diplomazia per trovare la manciata di voti necessari a raggiungere il 40%.

Se le forze politiche non troveranno un accordo, c’è anche l’ipotesi del governo di scopo, ovvero un esecutivo di breve durata in cui vengono rappresentate tutte le forze politiche e che, in questo caso, dovrà occuparsi di modificare la legge elettorale e altre questioni urgenti. Resta in auge la possibilità di formare un governo tecnico, scelta adottata solo due volte in precedenza, nel 2008 con il governo Dini e nel 2011 con il governo Monti.

Infatti non si è crollati.
Si farà un governo di coalizione o un governissimo e poi si vedrà.
 
Che farà il nostro indice?
Rompe i 24.000 punti oppure no?
Chi lo sa!
Una cosa va detta: gli oscillatori sembrano pronti per lo meno per attaccare la resistenza.

@Tolomeo, che dice l'analisi ciclica?

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Il conteggio, invece, dice che manca ancora - o almeno - una gamba ribassista.
Da 23.100 punti comincerà il ritracciamento?
Io non scarto questa ipotesi, anche perché la rincorsa per rompere i 24.000 punti dovrebbe partire da 20.500 punti.

Si accettano pareri e scommesse, purché a pagare il conto non sia io :D:ciao:

FTSEMIB-Giornaliero.png
 
Questo labelling della correzione è ancora più soddisfacente: onda e-tr. in wxy.
Quindi ultimo step sui 23.100 punti e poi ritraccio con base sui 20.500 punti?

P.S. anche Locarini la pensa così.

FTSEMIB-Giornaliero.png
 

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