GENOVA: poliziotti INFILTRATI TRA I BLACK BLOC? (1 Viewer)

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tontolina

Forumer storico
La vergogna della Diaz è legge

02/10/2012

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di Andrea Mollica




La vergogna della Diaz è legge


La lettura delle motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione sul caso Diaz è esplosiva. I magistrati hanno riconosciuto come l’aggressione della polizia ai manifestanti inermi del G8 sia stato uno degli episodi più tetri e vergognosi della recente storia repubblicana.
La Corte ha rimarcato come le violenze della polizia e gli immotivati arresti di massa dei no-global inerti e innocenti, hanno “gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero”.

Le forze dell’ordine hanno avuto una condotta da paese incivile, un vero e proprio “massacro cileno” come la Cassazione stessa ha riconosciuto. “L’assoluta gravità – si legge nella sentenza numero 38085 – sta nel fatto che le violenze, generalizzate in tutti gli ambienti della scuola, si sono scatenate contro persone all’evidenza inermi, alcune dormienti, altre già in atteggiamento di sottomissione con le mani alzate e, spesso, con la loro posizione seduta in manifesta attesa di disposizioni, così da potersi dire che s’era trattato di violenza non giustificata e punitiva, vendicativa e diretta all’umiliazione e alla sofferenza fisica e mentale delle vittime»

I magistrati hanno redatto una sentenza dal contenuto esplosivo, una condanna delle forze dell’ordine che però ha trovato riscontri poco coerenti nella somministrazione delle pene.

“Tutta l’operazione si è caratterizzata per il sistematico e ingiustificato uso della forza da parte di tutti gli operatori che hanno fatto irruzione nella scuola Diaz e la mancata indicazione, per via gerarchica (da Canterini a Fournier e da questi ai capi squadra, fino agli operatori), di ordini cui attenersi”.


La Cassazione ha dunque stabilito in ultima istanza ciò che era apparso fin chiaro dall’inizio.

La vergogna della casa Diaz non è stata punita con la necessaria durezza, ed è difficile dire che giustizia sia stata fatta, ma almeno è stata affermata la verità su quella notte di follia sudamericana.
E appare ancora più intollerabile la timidezza delle tante forze politiche, anche progressiste, che si sono sempre opposte ad una commissione di inchiesta parlamentare su quei fatti indegni di un paese civile.
 

tontolina

Forumer storico
I Black Block al G8 di Genova. Chi erano e cosa volevano realmente.


Paolo Franceschetti


E' dai tempi del G8 che mi domando chi erano questi misteriosi "Black Block" detti anche tute nere, che hanno messo a ferro e fuoco la città di Genova.


Ma, andando a caccia di notizie, non ho mai trovato teorie o articoli di un certo rilievo su questo gruppo.

Quello che si trova è questo:
Black bloc - Wikipedia

oppure
Speciale G8: i Black Bloc


Le domande che si fanno tutti sono due.

1) Come mai hanno spaccato, distrutto, danneggiato, incendiato, e la polizia non ne ha arrestato neanche uno?

2) Perché la polizia ha caricato pacifici manifestanti ma non ha mosso un dito contro i Black Block?

Infine, la domanda più importante: chi sono realmente i Black Block?

Mettiamo in ordine alcuni fatti con le spiegazioni che ci hanno dato sempre finora.

- Raccontano molte testimonianze che la polizia non ha fatto nulla contro i Black Block, e li ha lasciati indisturbati a danneggiare e incendiare; in compenso, dopo pochi minuti, lo stesso gruppo di poliziotti caricherà inermi manifestanti dell'Azione Cattolica. "Errore", diranno le spiegazioni ufficiali; "disorganizzazione", diranno altri; "impreparazione" delle nostre forze dell'ordine, diranno altri ancora.

- In alcune scene si vedono gruppi di poliziotti che arretrano di fronte ad un solo Black Block. La spiegazione ufficiale è che non volevano caricarlo, per non fargli del male.

- Alcune foto ritraggono i Black Block che si vestono e si armano di fronte alla polizia che rimane ferma, immobile. La spiegazione ufficiale: forse perché ancora non hanno commesso alcun reato; quindi i poliziotti vigilano e cercano di non creare per primi il pretesto ad una scena di violenza.

- Altre foto che sono circolate i giorni dopo il G8 riprendono i Black Block che passano di fronte ad una caserma e fanno il saluto militare. Per sfottere i militari, disse qualcuno. Sì, per sfotterli, perché loro sono anarchici e contro il sistema.

- Alcuni testimoni raccontano di aver visto molti black block parlare con la polizia come se niente fosse, come vecchi amici. Segno di apertura mentale da ambo le parti, ha commentato qualcuno.

- Altre testimonianze parlano di un gruppo di qualche centinaio di Black Block che nei tre giorni precedenti si esercitava a soli 400 metri da una caserma di polizia... (v. il link che postiamo sotto). Mica è proibito esercitarsi fisicamente, commenta qualcuno... che cosa c'è di strano?

- Alcune foto e il filmato che alleghiamo fanno vedere i Black Block che assaltano un carcere; la polizia non solo non li ferma, ma scappa addirittura via (mentre la procedura prevede che perlomeno avrebbero dovuto chiamare rinforzi). Perché? Qui la spiegazione ufficiale non dice nulla. L'episodio è rimasto inspiegato e inspiegabile.


Ci sono poi altre domande da farsi. Questi gruppi sono arrivati a Genova superando i controlli della polizia di frontiera, armati fino ai denti, in furgoni e altri mezzi che non passavano certo inosservati. Possibile che nessuno li abbia mai fermati?

link
Paolo Franceschetti: I Black Block al G8 di Genova. Chi erano e cosa volevano realmente.
 

tontolina

Forumer storico
G8, colpo di spugna
sulle violenze di strada


Chiesta l'archiviazione per 222 denunce di manifestanti che volevano giustizia per essere stati picchiati

di MARCO PREVE
Lo leggo dopo
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Un manifestante ferito durante gli scontri dei G8

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g8


Colpo di spugna sui cosiddetti fatti di strada del G8 del 2001. In questi giorni sono stati notificati ai rispettivi avvocati le richieste di archiviazione per ben 222 denunce di altrettanti manifestanti che chiedevano giustizia per essere stati pestati, oppure denunciati o arrestati senza alcun motivo o addirittura con false imputazioni. Paradossalmente la "resa" ai tempi della prescrizione porta proprio la firma di tre dei quattro pm che hanno dedicato dieci anni della loro vita a individuare i responsabili del più grande black out dei diritti verificatosi in Italia: l'irruzione alla scuola Diaz e la caserma lager di Bolzaneto.

I pubblici ministeri Patrizia Petruzziello, Francesco Cardona Albini e Vittorio Ranieri Miniati (il pm Enrico Zucca è oggi in organico alla procura generale) nella richiesta di archiviazione depositata al gip in queste ore spiegano di essere giunti a questa conclusione dopo essere stati impegnati per tutti questi anni ad istruire processi di maggiore gravità come la Diaz, Bolzaneto, ma anche due episodi accaduti in piazza Manin. Indagini nelle quali spesso i pm hanno dovuto incaricarsi del ruolo investigativo solitamente svolto dagli organi di polizia giudiziaria.

I tre pm spiegano così di non aver avuto la possibilità di farsi carico anche di queste attività istruttorie, che avrebbero richiesto

un impegno materialmente impossibile da soddisfare. Probabilmente, è la tesi di alcuni avvocati delle parti offese, se diversi anni fa, gli allora responsabili della procura avessero adottato una diversa ripartizione delle decine di fascicoli, oggi alcuni degli episodi denunciati potrebbero avere dei responsabili, ma si tratta di pure ipotesi.

Quel che è certo è che restano impuniti decine di abusi, violazioni e falsi. Nei giorni successivi al vertice del luglio 2001, mentre esplodevano gli scandali per la notte cilena della Diaz e la deriva fascista della prigione di Bolzaneto, tantissimi manifestanti
presentavano esposti per le botte ricevute in strada o per contestare falsi verbali di arresto o denuncia.

Uno dei pochi casi di violenze di strada che sono arrivati a sentenza è quello relativo ad un episodio di piazza Manin che, a marzo, ha visto condannare a due anni, con la condizionale, Luca Cinti, funzionario del Reparto Mobile di Bologna, imputato di aver detto il falso nel processo a quattro poliziotti accusati di aver arrestato illegalmente due studenti spagnoli durante il G8. Dopo l'indagine del pm Francesco Albini Cardona i quattro sono stati condannati in Cassazione a quattro anni ciascuno.

I giudici dell'appello nel 2010 avevano trasmesso in Procura gli atti relativi a Cinti ipotizzando la falsa testimonianza. Il poliziotto parlò di scontri in piazza con l'arresto di due persone mentre facevano resistenza. Secondo quanto sostennero i giudici nel processo d'appello "oltre a quello dei due spagnoli non vi fu nessun altro arresto in piazza Manin". Nella motivazione della sentenza i giudici dissero: "E' falsa la circostanza secondo cui gli arresti dei due spagnoli sarebbero avvenuti in un contesto di scontri tra manifestanti e polizia. Dai filmati si vede benissimo come gli arrestati si siano diretti a mani nude verso i poliziotti".
 

tontolina

Forumer storico
Poliziotto condannato per stupro: il Viminale dovrà risarcire

Un agente durante il G8 violentò una ragazza a Bolzaneto, ora anche il Ministero dovrà pagare.
Condanna definitiva a 12 anni e mezzo di reclusione per stupro per l'assistente capo di Polizia, Massimo Luigi Pigozzi, già condannato a tre anni e due mesi per le violenze avvenute nella caserma di Bolzaneto nei giorni successivi al G8 di Genova del 2001.

A sancirla è stata la terza sezione penale della Cassazione, che ha anche condannato il Viminale, in qualità di responsabile civile, a risarcire una delle vittime delle violenze sessuali di cui il poliziotto si è reso responsabile durante il servizio prestato presso la Questura di Genova.

Al centro di questo secondo processo, le violenze sessuali avvenute ai danni di donne in stato di fermo mentre si trovavano nella camera di sicurezza della Questura del capoluogo ligure. Pigozzi (che nel procedimento sui fatti di Bolzaneto venne ritenuto responsabile di aver "strappato" una mano al manifestante Giuseppe Azzolina) era stato condannato già in primo grado che in appello e la sua condanna per violenza sessuale aggravata e abbandono di posto di servizio è ora stata confermata dalla Suprema Corte.

Se, però, i giudici di secondo grado avevano escluso la responsabilità civile del ministero dell'Interno, la Cassazione ha accolto il ricorso di una delle donne vittima di violenza, una straniera costituitasi parte civile nel processo, e condannato il Viminale a risarcirla.

http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=49641&typeb=0&Poliziotto-condannato-per-stupro-il-Viminale-dovra-risarcire




 
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