FTSE Mib Futures Gli amici di Fibonacci - Cap. 1

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sarebbe meglio usare il dax come riferimento o un etf armonizzato
direi il dax, ma le valutazioni sul fatto che l'etf non è mai riuscito a tornare sopra i massimi del 2007 non sono cosa da poco e dovrebbe farci riflette come ho fatto già 1 anno fà

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audjpy mensile di nuovo sotto la resistenza della gialla tratteggiata, non mi sposto dalle mie visioni ribassista e sempre in atto la possibilità della formazione della spalla dx di H&S a doppia testa, guardo sempre alla possibilità di mandare a tg il lupo sulla nera e quindi di un ritorno sulla gialla tratteggiata inferiore

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silver che ci crediate o no sono diversi i pattern bullish attivi sui minimi di rilievo, e di conseguenza ritengo che tutta l'area da 2 anni ad oggi sia solo zona di accumulo e più questa si rivelerà lunga maggiore dovrebbe essere poi il rialzo. Ho evidenziato come al solito la media mensile che attualmente tiene il prezzo a ribasso

Vedi l'allegato 497186
OK, allora 13,63 circa come A del bullish dragon é da monitorare sperando di tenerla alla larga.. Per il resto se va su non mi preoccupo per adesso!! Ciao grazie
 
crucchi la cosa più interessante la trovo sul settimanale dove rimane sempre valida la statica ribassista e attualmente il rimbalzo fa riportare il prezzo sulla media mensile rossa che è stata violata di poco se questa struttura risulterà valida in futuro andrà a cercare i tg sui livelli fibo sotto

Vedi l'allegato 474798
per gli ultimi arrivati così si capisce tutto il valore della media mensile

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OK, allora 13,63 circa come A del bullish dragon é da monitorare sperando di tenerla alla larga.. Per il resto se va su non mi preoccupo per adesso!! Ciao grazie
silver si punta al ddmin in ogni caso, e sicuramente sembrerò esagerato quasi come sempre se ti dico ti segnarti come riferimento per il lungo periodo 28.60 che sarebbe quasi un 100% da questi livelli :ciapet:
 
apple mi sembra che in analisi tecnica possa essere riconducibile ad un broadening wedges, comunque se tanto mi da tanto sul passato, la rottura della media mensile potrebbe ricondurlo sulla parte bassa

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e non può mancare ogni fine settimana uno sguardo al mitico Fracasso
S&P 500: incroci pericolosi
by RICCARDO FRACASSO on 08/12/2018 · LEAVE A COMMENT · in ANALISI INDICI BORSE, S&P500
Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.633 punti, registrando un -2,33%.

Il bilancio settimanale è pari ad un -4,6%.

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S&P 500 – Incrocio della morte
Si osservi come nell’ultima seduta la media mobile a 50 giorni ha tagliato verso il basso quella a 200 giorni; nell’analisi tecnica tale fenomeno è conosciuto come ‘incrocio della morte’.

L’incrocio della morte, pur non escludendo possibili rimbalzi temporanei, solitamente anticipa decise accelerazioni ribassiste.

Giusto comunque chiarire come, attualmente, il divario tra le due medie è troppo esiguo per annunciare con certezza l’incrocio della morte ed escludere la possibilità di un momentaneo sforamento.

Tuttavia, l’indiscutibile incrocio della morte presente sul grafico del Nasdaq rafforza l’ipotesi che anche sullo S&P 500 si stia consumando il medesimo scenario:

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NASDAQ – Incrocio della morte
Sta via via prendendo sempre più corpo l’ipotesi di una vera e propria inversione della borsa americana e non di una semplice correzione (stile inizio anno).

Le vendite in un periodo stagionalmente favorevole e nel quarto trimestre (statisticamente di gran lunga il migliore), l’ultima rilevazione del margin debt in forte calo, una curva dei rendimenti sempre più appiattita ed ora l’incrocio della morte sono tutti elementi coerenti con un quadro inversivo.

Pur non escludendo a priori l’ipotesi di rimbalzo, l’impressione è che ormai da qualche mese gli operatori principali stiano lasciando la barca e stiano rinunciando pure all’idea di un rally di fine anno.

Indubbiamente, le imprevedibili dichiarazioni di Trump, non offrono sicurezze agli investitori, ed il mercato non ama l’incertezza.

Riccardo Fracasso
 
da AGE ITALIA


Sullo S&P un pattern visto due volte in un secolo



Con una allocazione azionaria ai minimi termini, e con 18 borse sulle prime 25 al mondo in disavanzo a doppia cifra percentuale dai massimi dell'anno, è dura nutrire aspettative bullish che vadano al di là del breve periodo.

Questa volta gli investitori a Wall Street se la sono vista brutta. Il tonfo di martedì conosce fedele replica, con lo S&P che nel momento peggiore arriva ancora una volta a cedere quasi il 3%. Stavolta però interviene una corrente d'acquisti che scongiura il peggio. Non dobbiamo dimenticare che la borsa americana da settimane è alle prese con un supporto di rilevanza strategica, sotto il quale sarebbe arduo argomentare di persistenza di bull market.
Il pattern delle ultime due sedute ad ogni modo è eccezionale. Un indice che apre in gap down di almeno l'1%, che fa registrare ad un certo punto uno scostamento negativo superiore al 2% per la seconda seduta consecutiva, e che ciononostante riesce a contenere il passivo a fine seduta a meno di mezzo punto percentuale%; prima d'ora in tutta la storia quasi centenaria dello S&P500 è stato visto soltanto un'altra volta, come testimonia il grafico proposto nel Rapporto Giornaliero di oggi, dal quale emerge chiaramente l'evoluzione successiva di Wall Street.
D'altro canto, con una allocazione azionaria ai minimi termini, e con 18 borse sulle prime 25 al mondo in disavanzo a doppia cifra percentuale dai massimi dell'anno, è dura nutrire aspettative bullish che vadano al di là del breve periodo. La sensazione è che in ultima analisi sarà Wall Street ad adeguarsi al resto del mondo; che da tempo flirta con la definizione formale di bear market, avendo il MSCI All Country ex USA ceduto ormai quasi il 20% dai massimi.
Piazza Affari non può non risentire delle turbolenze interne che si aggiungono all'impegnativo contesto internazionale. Il mercato azionario italiano ha impostato nelle ultime sei settimana un vago tentativo di reazione, ma è significativo notare che questo accenno di rimbalzo non riesce a raggiungere nemmeno gli obiettivi minimi teorici. La situazione di fondo non muta: ogni scommessa bullish sarebbe da accantonare, qualora venisse meno il delicatissimo supporto sul quale ci siamo più volte pronunciati.
 
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