FTSE Mib Futures Gli amici di Fibonacci - Cap. 1

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Certamente è possibile che il prezzo continui al ribasso, ad esempio su D1 lunedi una candela rossa potrebbe invalidare lo one white soldier, oppure potremo vedere il prezzo salire con un bel movimento sino a toccare SMA 50, ora a 12184 e da li essere respinto per un nuovo lower low, se ci arriva è area da monitorare in quanto a 12150 circa si chiude il gap aperto il 2 agosto.



Nemmeno le due bull flag sul timeframe H1
ancora, mi trovo d'accordo :bow: vediamo come si mettono le cose, aggiorna mi raccomando eh! E' sempre un piacere leggerti
 
ULTIMA CHIAMATA PER BCE per evitare una Lehman in Europa di Luigi Luccarini




La situazione delle banche europee è davvero arrivata ad un punto critico.
E non si tratta certo di un’opinione, ma quanto emerge dall’osservazione di questo grafico, che fa notare come la capitalizzazione complessiva di quelle ricomprese nell’indice Stoxx di settore è tornata sui livelli del 2011, persino inferiori a quelli del biennio del 2007/2008
E’ ovvio che pesa su questo ribasso la crisi senza fine di Deutsche Bank e Commerzbank che negli ultimi giorni hanno ritoccato i loro record negativi.



Ma nella stessa situazione sembrano altre banche, ad esempio Unicredit che accusa una caduta dai valori ante 2007 di oltre il 95%





Insomma, dovunque si volga lo sguardo, gli andamenti grafici appaiono gli stessi ed è inevitabile a questo punto chiedersi se siamo in presenza di un imminente “rischio Lehman” sistemico in Eurozona.
Anche se la vera domanda che andrebbe posta è: come mai invece negli USA, dove partì la crisi che avrebbe dovuto ridimensionare forza e valore del suo mercato finanziario, l’indice di settore è tornato performante al punto di quasi doppiare i valori da cui era precipitato?
In effetti il confronto dell’S&P Financials con lo Stoxx Banks è a dir poco impietoso.



Ora, posto che non sono accettabili spiegazioni banali, della serie “la borsa USA è in bolla speculativa”, a chi scrive il motivo di questa divaricazione sembra piuttosto evidente. E risiede nel modo in cui oltre Oceano è stata affrontata la grande crisi di quel biennio.
Negli USA con il piano Paulson dal 2008 le banche e il sistema finanziario (sul punto di crollare dietro il crack Lehman) hanno ricevuto iniezioni di liquidità a costo zero per quasi 8000 mld. di dollari, forniti dal Federal Riserve System, senza che nessuno all’interno della Fed, meno che mai il Chairman di allora Bernanke abbia mai opposto obiezioni al riguardo.
L’intento era quello di scongiurare il credit crunch e soprattutto la conseguenza peggiore di questo genere di situazioni, la trappola della liquidità.



Da questa parte del mondo invece BCE, nell’ottica di una view dirigista ha preferito accentrare su di sé ogni leva finanziaria, dapprima operando con eccessiva prudenza la discesa dei tassi di interesse e quindi ritenendo di dover gestire direttamente la liquidità aggiuntiva fornita in Quantitative Easing – il tanto celebrato “bazooka” di Mario Draghi.
Il tutto nella prospettiva di “salvare” l’Euro, ma nella sostanza finendo per salvaguardare gli interessi mercantilistici della Germania, anche a costo di congelare economie interne di altri paesi, impedendo loro di recuperare competitività.
Nasce così il “super Bund” che diventa un polo di attrazione della liquidità in Euro, ma che nel contempo deprezza, per mancanza di remunerazione effettiva all’investitore.
Non soltanto il cittadino qualsiasi, ma anche la l’istituzione finanziaria che lo ha in portafoglio. Comprese le banche tedesche che scontano oggi il paradosso in cui la Germania versa da tempo: quello di un paese in cui ad una crescita esponenziale sul lato finanziario



non corrisponde un adeguato riscontro sul piano dell’economia reale, dal momento che il tasso di crescita del GDP tedesco, aldilà della narrazione e dell’immagine di “locomotiva”, è da tempo inferiore alla media EU.



Per uscire da questo impasse, BCE dovrebbe realizzare una sorta di piano Paulson, ma il problema è che gli Stati EU –primo tra tutti, proprio la Germania – non sembrano gradire l’idea di aiuti diretti alle banche. E comunque queste ultime potrebbero poi utilizzare il denaro ricevuto per acquistare ancora obbligazioni governative, quindi il solito Bund.
Perciò le recenti dichiarazioni di Draghi a Sintra e le nuove rassicurazioni fornite da Olli Rehn a Ferragosto, che pure sembravano aver scosso positivamente i mercati, si risolvono in un semplice lenitivo, poiché non chiariscono se le misure in cantiere saranno diverse da quelle che continuano a sostenere il Bund, che infatti venerdì scorso ha fatto segnare a -0,72% l’ulteriore rendimento minimo della sua storia.
In realtà c’è una sola soluzione per “normalizzare” il sistema finanziario dell’Eurozona ed è quello di fornire denaro alle banche obbligando gli Stati dove esse hanno sede ad emettere debito per l’importo corrispondente ai prestiti ricevuti dailoro istituti.
Soltanto così si allenterebbe forza di attrazione del Bund, considerando che la Germania sarebbe costretta ad inondarne il mercato per far fronte alle esigenze di denaro del suo asfittico sistema finanziario.
Questa, a ben guardare, è la vera sfida che si apre nell’Eurozona. E che se non verrà affrontata vedrà l’intera Unione travolta da Brexit e dai dazi che Trump imporrà in caso di nuova svalutazione c/dollaro, allo stato inevitabile, considerato che la moneta continentale da tempo vale meno del Bund – cioè di un pezzo di carta che contiene una promessa di pagamento.
Non resta che aspettare e vedere se EU intende davvero implodere per difendere ad ogni costo il nuovo bunker di Berlino.
Senza dimenticare che i fratelli Lehman erano German-born American businessman.

LUIGI LUCCARINI
 
USA: DATI CONTRASTANTI. LA FED TAGLIERA’ O NON TAGLIERA’ I TASSI ?




Ieri, nonostante ferragosto, sono stati rilasciati dei dati economici americani contrastante che non aiutano sicuramente le decisione del FOMC sui tassi. Vediamo subito cosa è stato comunicato.

Prima di tutto le vendite al dettaglio, che hanno rimbalzato a Luglio



A luglio 2019 il valore delle vendite al dettaglio è cresciuto dello 0,7%, allineando quindi il quinto aumento successivo nelle vendite, battendo inoltre le previsioni che indicavano un +0,3%. Senza le auto ed il carburante la crescita sarebbe stata addirittura del 1% indicando come, a livello mondiale, il malato sia il settore auto. Inoltre la vendita è stata dovuta soprattutto al Prime day di Amazon, visto che le vendite fuori dai canali tradizionali sono cresciute del 2,8%.

Al fianco di questo buon dato sulle vendite abbiamo un dato stanco dal punto di vista della produzione industriale:



Un calo dello 0,2% sulla produzione, contro le previsioni di un incremento dello 0,1%. Bisogna dire che però i due indici Empire State e Philadelphia sulla manifattura, indicatori di carattere previsionale , solo leggermente previsionali, quasi ad indicare che, per la manifattura USA, il peggio sembra passato. Unico dato non proprio soddisfacente, dal punto di vista del lavoro, è quello del numero di ore lavorate che appare stabile.

Ora se le la BCE la scelta appare quasi obbligata, visto che i dati economici sono cattivi e, soprattutto, non c’è la capacità e la volontà, per i paesi maggiori, di fare delle vere politiche espansive, che cosa dovrebbe fare la FED dato che i dati di occupazione e di vendite al dettaglia vanno bene e quelli di produzione industriale sono meno peggio di quello che potrebbero essere, visti i cugini europei. Molti fanno notare che il cattivo dato dell’inversione della curva dei tassi non è tanto dovuto ad una recessione negli USA, quanto alla forte domanda di Attivi sicuri, non a problemi di economia reale. Nello stesso tempo Powell è sotto pressione da parte del presidente Trump che vuole un rilancio anche dei valori finanziari….
 
La Bank of Japan taglia l’acquisto di titoli di stato




La Bank of Japan di Kuroda ha tagliato sull’acquisto di titoli di stato per la prima volta a partire dal dicembre 2018. Ora il livello degli acquisti è arrivato al livello del 2013 e molto al di sotto del livello massimo del 2015.



Il problema per la BoJ però è legato al fatto he, nonostante la continua riduzione degli acquisti dal picco del 2015 gli interessi sui titoli giapponesi non sono aumentati





La situazione è tale per cui i tassi di interesse invece che crescere sono calati, nonostante i minori acquisti, a causa delle attese di rallentamento economico e della funzione di moneta di riserva dello Yen. Questo ha convinto la BoJ a ridurre gli acquisti di 30 mld di Yen, da 480 a 450 mld di yuan.

La BoJ vuole dimostrare di essere sensibile al tema del tasso di interesse e non vuole spingere troppo a fondo il pedale degli acquisti. Del resto i tassi sono già negativi al – 0.25% e non si vuole andare oltre, per non danneggiare le banche. Sono i vantaggi di avere una banca centrale concentrata su un singolo stato, non con una visione dispersiva come la BCE. Comunque anche lo sfondo politico si nuove in Giappone, paese molto statico, con una coalizione di centro sinistra in formazione per contrastare il premier di centrodestra Ane alle prossime elezioni soprattutto sugli aumenti dell’IVA, che addirittura si vorrebbe riportare al 5%.
 
Ciao iron temo una caduta del silver in zona 16,70/16,50 tu che pensi grazie1000
scusa il ritardo stavo mangiando..............ci potrebbe pure stare, però secondo me la gamba rialzista credo non sia finita, ma parliamo di sciocchezze abbiamo sempre quel 17.66/68 a riferimento, credo sia opportuno flattare per ora anche perchè considerando che il t bond è quasi arrivato a tg del lupo sarebbe opportuno seguire anche l'evoluzione di quest'ultimo per capire cosa farà il silver

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se ti riferisci al fuzzi daily, ti posso dire che sono in opposizione, anche per questo motivo ho scritto di andarci cauti con il sell, inoltre ci sono già due segnali di rientro sulla bb inferiore che ormai dovreste sapere potrebbero dare soddisfazione ai long

Vedi l'allegato 523750

Siccome sai benissimo che studio tanto bollinger, gli indicatori che metti qui in evidenza li capisco bene.. la domanda è per abbinare anche l'analisi di volumi che una inversione prevede, sui CFD te cosa useresti?? I volumi sei CFD o acc/distrib o un indicatore derivato?? Ti spiego: sia sul brevissimo che su tf più tranquilli mi trovo spesso a tradare con successo patter simili a questi..

Ho un indicatore intraday intensity.. ma se volessi appunto studiare i volumi cosa consiglieresti te?? Personalmente uso MFI e il Chaikin MF.. uno prende i volumi l'altro acc/distrib..

Intraday-Intensity-index.jpg
 
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