Gli oncologi si farebbero la chemio?

che sia un business e' sicuro e dove c'e'...c'e' odor di zolfo
mio cugino ha speso 180 euro al giorno x 252 = 45000 (carico ssn)
ogni volta che il farmacista lo vedeva era tutto un ruffianarsi..temeva andasse da altri
 
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che sia un business e' sicuro e dove c'e'...c'e' odor di zolfo
mio cugino ha speso 180 euro al giorno x 252 = 45000 (carico ssn)
ogni volta che il farmacista lo vedeva era tutto un ruffianarsi..temeva andasse da altri
ma curasse... tutto sarebbe accettabile
ma aiuta a morire e pure malamente


ho visto tanti parenti morire, nessuno è guarito.. e posso affermare con certezza che la chemioterapia arricchisce le case farmaceutiche ma non cura
 
e se toccasse a noi ( e qui millle scongiuri).....che faresti?
già adesso per 2 volte all'anno assumo l'ascorbato di potassio


quando faccio la doccia mi strofino tutto il corpo con il bicarbonato di sodio


e durante il periodo estivo assumo Laetrile [che possiede uno ione di cianuro]


ma se proprio dovesse succedere opterei prima per la terapia Puccio poi andrei in Ungheria per sottopormi alla terapia Gerson


e credo diventeri VEGANA CRUDISTA :cool:
 
Se frequentate un gruppo di sostenitori delle cure alternative per il cancro, prima o poi vi capiterà di sentire qualcosa di simile al titolo di questo articolo: mangiare mandorle per sconfiggere il cancro.
Nonostante l'affermazione sembri assolutamente fuori luogo non è proprio così in quanto si tratta dell'ennesima storia di un'idea sbagliata in partenza, portata avanti testardamente nonostante le prove la smentissero e poi utilizzata per guadagnare denaro sulle speranze di chi è malato.
Il finale è abbastanza scontato: dopo aver smentito la correttezza di un'ipotesi che vuole sfruttarla per i suoi interessi accuserà il mondo di complotto ai suoi danni e vivrà ai margini della legalità pur di non perdere gli introiti che aveva programmato.
Questa storia accade negli Stati Uniti ed ebbe (e forse ha) notevole eco mediatico. Assieme alla "terapia Gerson" questa è l'altra "cura anticancro" che spopola negli USA.

E' un'altra (ulteriore) storia senza senso. Perchè una persona si convince che qualcosa possa curare il cancro e nonostante tutto dimostri il contrario continua testardamente a perseguire quell'idea? E' impossibile tornare indietro? E' inaccettabile ammettere di aver sbagliato?


E perchè la gente continua a sperare nell'impossibile affidandosi a ciò che non ha mai mostrato di funzionare?
Forse proprio perchè ormai si crede solo all'impossibile visto che il possibile è già stato fatto?

Procediamo con ordine.
L'Amigdalina, molecola isolata nel 1830, è una sostanza contenuta in semi di diverse piante (pesca, albicocca), soprattutto nelle mandorle amare. E' chiamata a volte "vitamina B17" anche se in realtà non si tratta di una vitamina e non interviene in nessun processo fondamentale del nostro organismo. Tramite un'azione enzimatica, l'amigdalina si scinde e produce altre sostanze, tra le quali l'acido cianidrico (cianuro), molto tossico anche a piccole dosi. La sostanza fu sperimentata nel 1892 in Germania come prodotto anticancro ma fu subito abbandonata per la sua inefficacia e tossicità.
All'inizio degli anni 50 Ernst Krebs produsse una sorta di Amigdalina "modificata" che chiamò Laetrile (chimicamente levo mandelonitrile beta glucuronoside) e che brevettò per la cura dei disordini della fermentazione intestinale. Krebs era figlio di un farmacista che già prima di lui aveva sperimentato varie sostanze per la cura del cancro senza successo. L'"inventore" del Laetrile in realtà non era medico. Fu bocciato diverse volte ed infine espulso da una scuola omeopatica, frequentò senza successo altre 5 università ed alla fine riuscì a conseguire un diploma in arte in un'università in Illinois. Nel 1973 riuscì ad ottenere da una scuola cristiana evangelica di Tulsa, un diploma di scienze per aver organizzato una conferenza di un'ora sul Laetrile.

La teoria alla base delle ipotesi di Krebs è un po' complessa, per chi volesse conoscerla la riassumo di seguito:

Nel 1892 un embriologo scozzese, John Beard, ipotizzò che le cellule del cancro sono simili alle cellule del trofoblasto (sono le cellule della placenta che permettono l'impianto dell'embrione nell'utero materno). Secondo lui il pancreas produce un enzima, la chemotripsina, che avrebbe le proprietà di distruggere il trofoblasto che senza questa azione "limitante" andrebbe oltre l'utero invadendo anche il resto dell'organismo, proprio come un tumore. Quando il pancreas non è capace di produrre sufficiente chemotripsina, le cellule del trofoblasto, sempre secondo Beard, circolerebbero per l'organismo, creando i presupposti per il cancro.
Nel 1950 Krebs riprese queste teorie ed ipotizzò che l'amigdalina potesse uccidere le cellule cancerose proprio come la chemotripsina.
Secondo lui, le cellule cancerose sarebbero carenti di un enzima (dal nome "rodanasi" o rodanese) che provocherebbe la produzione di acido cianidrico ed ucciderebbe le stesse cellule del cancro, mentre le cellule sane conterrebbero un altro enzima che le proteggerebbe dall'azione tossica del cianuro.
Krebs affermò quindi che l'amigdalina fosse una vitamina (sostanza necessaria alle funzioni dell'organismo) e la ribattezzò vitamina B17. Il cancro sarebbe causato dalla mancanza di questa vitamina.
Nessuna delle teorie di sopra sono state validate dagli studi scientifici. L'amigdalina non è una vitamina e non è mai stato dimostrato che una sua carenza possa provocare qualsiasi forma di cancro.

Ernst Krebs

Nel 1956 Krebs incontra il geologo Andrew Mc Naughton (che poi passò alla più redditizia attività di trafficante d'armi e poi di agente segreto doppio, per il Canada e per Cuba, del quale diventò cittadino onorario per mano di Fidel Castro in persona) il quale, attirato dalla "vitamina anticancro" fondò la International Biozymes che cominciò a produrre e commercializzare il prodotto.
Parallelamente Mc Naughton ebbe gravissimi problemi legali legati alla sua abitudine di fare affari un po' "oscuri". Fu condannato in Canada e persino in Italia per bancarotta, truffa, frode fiscale. In Canada in particolare fu chiesto il suo arresto per un'evasione fiscale mai risarcita. L'uomo si diede alla latitanza.
Questo non fermò la sua attività commerciale con il Laetrile che cominciò a pubblicizzare in riviste, quotidiani libri e televisioni. Riuscì a convincere alcuni medici a tenere conferenze sul prodotto e convinse uno di questi a scrivere un libro che ebbe discreta diffusione nel nord America. Il nome della società divenne Fondazione Mc Naughton.
Nonostante questo le vendite del Laetrile non decollarono, serviva una svolta che sembrò arrivare poco tempo dopo.
Cecile Hoffman era una maestra di San Diego sottoposta ad intervento nel 1959 per cancro mammario. Dopo la lettura di uno dei libri che pubblicizzavano il Laetrile cercò disperatamente di procurarsene qualche dose. Si rivolse direttamente all'azienda produttrice che le vendette alcune dosi. Alla ricerca di un medico disposto a curarla con quella sostanza e dopo qualche difficoltà a trovarlo, finì nelle mani di Ernesto Contreras, medico messicano che non aspettava di meglio ed esercitava a Tijuana (località nella quale si concentrano il 99% delle cliniche alternative statunitensi, fuori dai confini ma comodissima da raggiungere).

Contreras sottopose la donna alla cura dichiarandola guarita dopo pochi mesi. La donna diventò un'accanita sostenitrice del Laetrile e dell'ambulatorio messicano di Contreras, diffondendo la sua vicenda tramite tutti i canali possibili. Nel 1963 arrivò addirittura a fondare la International Association of Cancer Victims and Friends (IACVF) che pubblicizzava la cura con il Laetrile. Nel 1969 morì di metastasi da cancro mammario. La voce si era però diffusa e da tutto il continente americano arrivavano carovane di malati a chiedere le cure di Contreras con il Laetrile.
L'affare si mostrò redditizio, ogni ciclo di cura costava parecchio e l'ambulatorio di Contreras, sempre affollato, forniva scorte per effettuare la terapia a casa. Il prodotto era pure spedito su richiesta. Ogni studio sulla sostanza però continuava a non mostrare segni di efficacia.
Nel 1970, il medico messicano, ormai ricco, fondò un suo centro medico extralusso il Del Mar Medical Center che diventò qualche anno dopo Oasis of Hope medical center. Alla morte del medico successe il figlio, Francisco Contreras, attualmente responsabile della struttura che fornisce sempre cure alternative ma non menziona ufficialmente tra le sue prestazioni terapie con Laetrile.


La clinica "Oasis of Hope"

Se dal punto di vista commerciale il prodotto sembrava lanciato mancava ancora il "benestare" scientifico. I medici che chiedevano prove dell'efficacia del Laetrile non ricevevano nemmeno risposta, alcune società mediche richiesero dati e cartelle per un esame preliminare e questi dati non arrivarono mai. Continuava però il passaggio di improbabili testimoni in TV e svariati articoli sui giornali locali.

Dalla metà degli anni 70 si successero vari scandali finanziari con conseguenti dissesti delle società di Krebs e Mc Naughton che però non demordevano nell'obiettivo di dare dignità scientifica alla loro cura. In realtà per anni, non vi furono nè esperimenti scientifici nè verifiche mediche di un certo livello, almeno non quanti furono gli scandali economici, gli spostamenti di capitale e le denunce del fisco contro i produttori della sostanza. L'impressione che ne derivava era quella di una azienda male organizzata e cadente alla quale non importava l'efficacia eventuale del loro prodotto quanto la "vendibilità" e la possibile diffusione mondiale.

Furono commissionati dalla stessa Fondazione McNaughton alcuni studi su cavie (fatti dai laboratori SCIND di San Francisco) affette da tumore. Negli anni precedenti la fondazione affermava di avere risultati "brillanti" con dosaggi di 1 o 2 grammi settimanali di Laetrile, alle cavie fu somministrato l'equivalente di 30 e 40 grammi di sostanza ed i risultati furono totalmente negativi.
La somministrazione però continuò concentrandosi nella clinica di Contreras. Egli affermava di visitare 100-120 pazienti a settimana fornendo una scorta di Laetrile utile per un mese di terapia. Secondo lui nel 30% dei pazienti vi erano risultati positivi e definitivi ma non fu mai fornita prova di queste affermazioni.
Nel 1979 Contreras dichiarò di aver trattato 26000 casi di cancro in 16 anni.
Nonostante questo gli studi sulla sostanza evidenziavano che non vi era nessuna prova di un effetto anticancro nè sugli uomini nè sugli animali, si registravano anche molti casi di intossicazione accidentale o volontaria. Tutto ciò che affermava l'efficacia del Laetrile erano degli aneddoti, delle vere e proprie pagine pubblicitarie, nessuno studio serio e nessuna statistica evidenziava un ruolo positivo, reale, nella cura dei tumori.
Il fallimento della cura fu ripetutamente sottolineato dalle ricerche che venivano effettuate nelle università americane in risposta alla richiesta crescente di indagini da parte della popolazione americana.
Dalla FDA giunse a questo punto una richiesta ufficiale: fornire almeno i dati dei casi più evidenti e palesi di miglioramento.

Contreras fornì solo 12 casi.

L'analisi di questi casi fu pietosa: la metà di questi erano morti di cancro, uno aveva utilizzato terapie convenzionali, un altro era deceduto per altra patologia dopo la rimozione chirurgica del tumore, uno era ancora affetto dalla malattia e gli ultimi tre non erano rintracciabili (...ed erano i casi più evidenti di "successo"...).

Ma altri medici seguivano le orme di Contreras che nel frattempo era diventato un "guru" delle cliniche alternative, tutti affermavano risultati eclatanti e nessuno forniva documentazione e quando questo raramente accadeva si trattava dei soliti casi che in realtà di "risolto" non avevano nulla. Uno dei più conosciuti fu John Richardson che univa al Laetrile anche le diete e le dosi elevate di vitamine, coniando per la prima volta il termine "medicina metabolica" tanto caro agli "alternativi tuttologhi". Da quel momento il termine "medicina metabolica" è utilizzato per indicare un insieme di cure alternative inefficaci che uniscono al Laetrile un insieme di altre teorie, dalla terapia Gerson con vitamine a quella Clark con clisteri di caffè, fino ai massaggi ed alla meditazione.

Richardson affermò di aver curato 6000 pazienti dal cancro. Il numero esatto non si scoprì mai ma di sicuro egli fece molti affari arrivando ad acquisire notevole fama e promettendo miracoli che in realtà non ottenne. Subito dopo una sua dichiarazione nella quale parlava di "miglioramento drammatico della malattia" ammise che praticamente tutti i suoi pazienti erano deceduti di cancro.
Fu calcolato il suo introito in circa 15 milioni di dollari dell'epoca ed anche lui ebbe guai con il fisco. Fu prima denunciato e poi radiato dall'albo dei medici per aver praticato cure inefficaci su pazienti non consenzienti. Finì la sua carriera lavorando nella clinica del dottor Contreras. Morì all'inizio degli anni 80.

Il Laetrile quindi, nonostante non avesse mai dato prova delle sue capacità continuava ad essere proposto. Ma ci fu un episodio che fece scalpore, il cosiddetto caso Rutherford.
Glen Rutherford era un commerciante di 55 anni affetto da un polipo maligno al colon. Per paura rifiutò di sottoporsi alla chirurgia tradizionale affidandosi alle mani del dott. Contreras. Questi lo "curò" somministrandogli vitamine, enzimi e Laetrile. Emerse dopo alcuni anni (furono perquisiti gli schedari del servizio di anatomia patologica che analizzavano le biopsie dei pazienti) che durante un intervento da lui definito "diagnostico" rimosse il polipo (in pratica effettuò l'intervento che l'uomo non voleva fare per paura). Dopo pochi giorni giudicò l'uomo guarito e questa notizia fece il giro degli Stati Uniti: il Laetrile divenne finalmente noto a tutti.

Con la diffusione del Laetrile in larga scala cominciarono i primi guai.
Due morti furono attribuite alla sostanza ed erano due bambini. Il primo era Chad Green, due anni, affetto da leucemia in fase di guarigione con cicli di chemioterapia. Improvvisamente, convinti da un medico alternativo, i genitori del piccolo sospesero ogni terapia affidandosi alle "cure metaboliche" a base di diete, vitamine, enzimi e Laetrile. Fu intimato da un magistrato il ritorno alle cure tradizionali ma i genitori del piccolo Chad fuggirono in Messico affidandosi a Contreras. Qualche mese dopo il bambino morì di avvelenamento da cianuro.
L'unica cosa dichiarata da Contreras fu che il bambino non era guarito, ma almeno era morto in maniera dolce.
Joseph Hofbauer invece, era un bambino di nove anni affetto da un linfoma (patologia che ha una percentuale di sopravvivenza a cinque anni con cure standard del 95%). I suoi genitori non provarono mai una cura tradizionale ma si affidarono subito alle "terapie metaboliche" con il Laetrile. Joseph morì due anni dopo.

Ma il Laetrile ha anche una vittima illustre. E' l'attore Steve Mc Queen.

Malato di tumore si affidò alla "cura metabolica" con il Laetrile presso un ex dentista radiato dall'ordine per le sue cure "bizzarre". Laetrile, massaggi, preghiere, iniezioni di cellule fetali animali, clisteri di caffè e vitamine, nel luglio del 1980 l'attore americano si ricoverò in una clinica messicana di cure alternative. Dopo pochi giorni dalle prime sedute "terapeutiche" Mc Queen si dichiarò soddisfatto ed in buona forma: "Thank you for helping to save my life" (Grazie per avermi aiutato a salvare la vita) disse. In una conferenza stampa il suo medico lo dichiarò guarito e pronto a tornare al lavoro.
Morì per il suo tumore polmonare pochi mesi dopo. Sottoposto a disperato intervento chirurgico per rimuovere le masse tumorali ormai disseminate per metastasi non riesce a superare l'intervento e muore il giorno dopo, il 6 novembre 1980.

Non fu sufficiente nemmeno questo a fermare la diffusione delle cure "all'estratto di mandorle" che sembrava ipnotizzare la gente. La cosa più stupefacente era l'assoluta mancanza di riscontri sull'efficacia di questa terapia. Non vi erano dimostrazioni scientifiche, ma anche i classici racconti tra amici, si concludevano con un "niente di fatto". Negli Stati Uniti sembrava una follia collettiva. Fu questo il periodo in cui le cliniche di medicina alternativa in Messico ebbero maggiore sviluppo in quanto davanti agli affari ottenuti vendendo praticamente acqua fresca, in tanti tentarono la via delle cure alternative (in quella zona sono tantissime anche oggi le cliniche che offrono solo cure alternative). La richiesta era enorme e non essendo la cura permessa nel territorio statunitense, gli alternativi si trasferivano appena fuori confine, in Messico appunto. L'enorme spinta popolare indusse anche molti politici a "cavalcare l'onda" (probabilmente non per motivi scientifici o altruistici...) e furono anche le pressioni politiche che suscitarono l'interesse dei media e delle autorità.
La gente partiva per un viaggio della speranza e tornava disperata, quando riusciva a tornare in vita. Così aumentavano i casi di avvelenamento da cianuro per uso del Laetrile, molti dei quali venivano scoperti casualmente in quanto le persone coinvolte non ammettevano inizialmente di aver effettuato la "cura alternativa". Uno studio sulla tossicità alle dosi consigliate dai guaritori però, non dimostrò particolari effetti collaterali quando queste dosi non venivano superate.

A quel punto fu quasi inevitabile l'inizio della verifica definitiva.
Il National Cancer Institute (NCI) indagò sulla sostanza e sulle sue proprietà, iniziò con uno studio retrospettivo indirizzando un questionario a 385.000 medici statunitensi e 70.000 rappresentanti di istituzioni sanitarie, mediche o case di riposo, chiedendo di fornire notizie su pazienti che riferivano benefici dall'uso del Laetrile.
Furono contattati anche diversi gruppi di sostegno alla terapia ed anche ad essi furono chiesti riscontri.
Nonostante l'enorme mole di contatti arrivarono solo 93 report 26 dei quali mancavano quasi completamente di documentazione utile allo studio. I restanti 68 casi furono anonimizzati ed inviati ad una commissione che doveva confrontare i risultati con quelli di un numero di pazienti uguale che però aveva ricevuto chemioterapia come cura del proprio tumore.
La commissione esaminatrice era "in cieco", non sapeva cioè chi aveva ricevuto Laetrile e chi chemioterapia.

I risultati furono i seguenti:
- 2 pazienti mostrarono completa remissione della malattia (scomparsa del tumore)
- 4 remissione parziale del tumore (dimensioni diminuite, arresto dello sviluppo)
- 62 pazienti non mostrarono alcun effetto da parte del laetrile (malattia in avanzamento o morte del paziente)

Pochi giorni dopo l'inizio dell'analisi da parte della commissione, 220 medici inviarono al NCI i report di 1000 pazienti che avevano utilizzato il laetrile e che non avevano ricevuto nessun beneficio.
La commissione concluse che "i risultati mostrano che non vi è nessuna conclusione che possa supportare un effetto antitumorale da parte del Laetrile".
Nel 1980 il NCI organizzò uno studio su 178 pazienti che avevano utilizzato la sostanza associata ad enzimi e vitamine come cura sperimentale (furono coinvolte la Mayo Clinic ed altri tre centri oncologici) per il loro tumore maligno.
Furono scelti pazienti in buone condizioni di salute e con masse tumorali misurabili per una verifica. Un terzo del campione non aveva effettuato nessuna chemioterapia.
Alla richiesta di fornire una "formula" del Laetrile, nessun gruppo di sostegno alla cura fu capace di dare delle indicazioni precise al NCI che pertanto decise di basarsi sulle indicazioni di Krebs e sulla posologia e dosi che venivano somministrati dal maggiore produttore della sostanza, l'American Biologics.
I risultati furono evidenti.

Nessun paziente sopravvisse, tutte le masse tumorali aumentarono di dimensioni e non vi fu nessun miglioramento delle condizioni di salute. La sopravvivenza inoltre era minore rispetto a quella attesa in caso di cure conosciute. Molti pazienti inoltre accusarono i sintomi dell'avvelenamento da cianuro e numerosi effetti collaterali, anche gravi. Dopo sette mesi di cura, non era sopravvissuto nessuno.
Una nota del NCI concludeva:
Laetrile has had its day in court. The evidence, beyond reasonable doubt, is that it doesn't benefit patients with advanced cancer, and there is no reason to believe that it would be any more effective in the earlier stages of the disease . . . The time has come to close the books

(trad.) Il Laetrile ha avuto la sua sentenza. L'evidenza, oltre ogni ragionevole dubbio, è che non procura benefici in pazienti con tumori avanzati e non c'è motivo di credere che potrebbe essere efficace negli stadi iniziali della malattia...è giunto il tempo di chiudere il libro.

American Biologics (la casa produttrice del Laetrile) denunciò (tre volte) il NCI per essere colpevole del drastico calo delle vendite di prodotto, le denunce furono archiviate.
Dopo questa conclusione altri studi raccolsero i (pochi) dati sul Laetrile disponibili in letteratura e conclusero che non vi era nessun motivo per sospettare un effetto positivo della sostanza.
Attualmente il Laetrile è ancora utilizzato in alcune cliniche messicane ed è reperibile su internet con i nomi di vitamina B17 o Amigdalina.
Negli anni l'eco del Laetrile si è comunque spento notevolmente ed anche oggi, chi continua a ripetere il mantra del complotto e della cura nascosta dalle autorità continua a non fornire nessuna prova delle sue affermazioni.
A partire dal 2000 la giustizia americana ha punito numerosissime aziende che vendevano o distribuivano Laetrile come "cura per il cancro" mentre nelle cliniche messicane lo "spettro" d'azione dell'"anticancro alle mandorle" si è allargato a dismisura con la pretesa di curare anche l'AIDS, la sclerosi multipla, il diabete ed altro.
Anche in questi casi solo a parole...

Con le sperimentazioni del NCI si chiuse un altro capitolo di inutili illusioni fornite da gente che pretendeva di aver scoperto la cura del cancro.
E' un destino drammatico quello dei malati di tumore, oltre la malattia c'è da evitare di cadere nelle grinfie degli impostori che avrebbero un modo semplice ed indiscutibile di dimostrare di non essere soltanto dei ciarlatani: provare le loro affermazioni. Ma non lo fanno mai.

Quando non ci sono controlli tutte le cure alternative millantano successi e guarigioni eccezionali, quando questi controlli iniziano, come per miracolo le guarigioni scompaiono ed i successi svaniscono. Ma i ciarlatani hanno sempre l'uscita di servizio: il complotto. Con questa scusa chiudi ogni discussione, anche per me.


Mandorle anticancro: il Laetrile
 
La psicologia quindi si occupa di anima, la teologia si occupa di Dio (o della coscienza diremmo alla luce degli studi sulle abductions).
La sostanza finita poi era anch’essa a forma duale: la “res extensa” e la “res cogitans”, ossia la materia e la mente, la fisicità della materia e l’immaterialità del pensiero. La prima affidata alla scienza, la seconda affidata alla chiesa e alla religione.
Questa separazione tra mente e materia annullava, secondo Cartesio, la possibilità che tra esse vi fosse una qualche relazione o una forma di collegamento che potesse determinare i cambiamenti della realtà.
Dovendo però spiegare il libero arbitrio, e quindi l’interazione tra mente e materia, Cartesio affermava che una forma di collegamento tra i due mondi doveva necessariamente esserci (Res cogitans e res extensa - Wikipedia) e lo trovò nella ghiandola pineale la quale agirebbe quindi da “trent d'union” tra anima e corpo.
Se però la mente non può influire sulla materia significa allora che la realtà e i suoi cambiamenti sono stabiliti solo da altra materia, con il passaggio di informazioni e lo scambio di energia tra massa e massa.
Per Cartesio la mente, intesa come non-materialità dell’Universo, diviene un elemento assolutamente secondario e questo sarà, nei secoli a venire, la base sulla quale verranno fondate le visioni di stampo riduzionista e materialista che hanno determinato la nascita della cosiddetta scienza ufficiale nella quale l’elemento costante diviene la dualità della realtà (mente/corpo, osservatore/fenomeno, creato/creatore, etc.).
Le cose appaiono però un pochino diverse.


Brain processing
Il cervello umano ha enormi capacità di data processing, soprattutto nella sua parte inconscia. Si è calcolato che la parte conscia della mente possa elaborare circa 2000 bit al secondo mentre l’inconscio arriva a computarne 400 miliardi al secondo. Da ciò ne consegue una straordinaria capacità di strutturare e organizzare le informazioni che sono poi alla base della nostra soggettiva realtà. Elaborare informazioni significa,infatti, creare qualcosa che è la risultante di infinite iterazioni e modifiche ai dati di input. In altri termini i processi rielaborativi determinano, nell’istante stesso in cui si compiono, la formazione di una realtà che non è più oggettiva, ossia misurabile, ma comunque reale. In quel preciso istante creiamo o modifichiamo la nostra mappa del territorio che diviene così realtà creata mediante rielaborazione di informazioni e contenuti esterni.
I fenomeni percepiti pertanto hanno valore in quanto esiste un percipiente. Non è il fenomeno in sé che denota la sua realtà ma il fatto che il fenomeno viene percepito. Quindi è il percipiente che gioca un ruolo fondamentale. In altri termini possiamo affermare che reale e non reale (intendendo con questo definire la realtà fisica da quella psichica) sono due rappresentazioni della stessa realtà.
Citando Metzger, autore de “I fondamenti della psicologia della Gestalt”, possiamo dire che “L’uomo incontra le cose e gli esseri animati in un mondo che comprende questi ultimi e lui stesso, egli si trova in un tale mondo. Sappiamo dalla fisiologia che tutto questo mondo di cose e di esseri esistono per lui soltanto se determinati stimoli cadono sui suoi organi di senso e se da qui determinate eccitazioni provengono in certe zone della corteccia… Da questo sembra conseguire inevitabilmente che il mondo deve in effetti stare in qualche posto nella testa dell’uomo; qui dovrebbe trovarsi ciò che egli vede e ode, ciò che egli palpa e sente” (Metzger, 1941). In altre parole… l’Uomo è parte del mondo esterno o il mondo non è affatto esterno ma è una parte intima e interiore dell’Uomo?
Stando così le cose diventa difficile sostenere il concetto di dualità e la netta separazione tra causa ed effetto. I ruoli si interscambiano, l’osservato e l’osservatore non appaiono più inscindibili e appartenenti a realtà diverse. L’uno determina l’altro.
Sostanzialmente quindi l’osservazione di un fenomeno, di una realtà, di un evento, interagisce intimamente con l’osservatore su base psichica, o meglio coscienziale, determinando la creazione di una nuova e differente realtà. Non meno vera!


L’esperimento di Young
young.png
In questo senso va ricordato l’esperimento di Thomas Young il quale sosteneva una tesi contraria a quanto creduto fino ad allora, ossia che la luce avesse solo struttura corpuscolare. Si riteneva infatti che sparando un fascio di particelle attraverso una fenditura per poi raccoglierle su uno schermo posto oltre la fenditura, le particelle avrebbero disegnato una banda d’urto sulla parete opposta, esattamente come farebbero delle palline. Young allestì un esperimento che voleva dimostrare invece una cosa diversa, ossia che la luce ha una natura ondulatoria. Fece incidere un fascio di luce dapprima su una fenditura e successivamente su un ostacolo avente una doppia fenditura. Notò che la luce raccolta su uno schermo formava frange di interferenza che si evidenziavano con un’alternanza di luce e buio.



ecc..... tratto da Il Collasso della Funzione d'Onda
il dualismo tra particella e onda è ben spiegato da questo cartone animato


[ame="http://www.youtube.com/watch?v=8070ezBiNY4"]dualismo onda-particella - esperimento delle 2 fessure in meccanica quantistica - YouTube[/ame]
 

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