Quanti stecchiti dalla chemio. E dai giornalisti ignoranti. - Blondet & Friends
nei commenti....uno studio che non conoscevo
Aggiungo, per un lettore che criticava la ricerca australiana perché “vecchia” (risale al 2003, e riguarda pazienti trattati negli anni’90: per forza, essendo unostudio durato 14 anni!), una notizia più fresca:
Si veda lo studio del Peter Nelson del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle (USA), pubblicato su Nature nel settembre 2012, in cui i ricercatori hanno scoperto che la chemio addirittura “promuove” la proliferazione cancerosa. Secondo questo meccanismo: la chemio stimola, nelle cellule sane vicine, la crescita di una proteina, detta WNT16B, che sostiene la crescita cancerosa e rende ‘immune’ il tumore a ulteriori trattamenti – quindi non più riducibile. . “I nostri risultati indicano che il danno nelle cellule benigne può direttamente contribuire a rafforzare la crescita ‘cinetica’ del cancro
La scoperta che “l’aumento della WNT16B interagisce con le vicine cellule tumorali facendole crescere, propagare e, piu’ importante di tutto, resistere ai successivi trattamenti anti-tumorali era del tutto inattesa”, ha spiegato il co-autore della ricerca Peter Nelson del Fred Hutchinson Cancer Research Center
Conferma di un fatto che gli oncologi conoscono da sempre: i tumori rispondono “ bene” alle prime chemio salvo poi ricrescere rapidamente e sviluppare una resistenza maggiore ad ulteriori trattamenti chemioterapici.
L’articolo ha per titolo “Treatment-induced damage to the tumor microenvironment promotes prostate cancer therapy resistance through WNT16B” e si può trovare qui.
Treatment-induced damage to the tumor microenvironment promotes prostate cancer therapy resistance through WNT16B. - PubMed - NCBI
Il lettore dirà che anche questo studio dl 2012 è un po’ vecchio? La mia domanda invece è: perché dopo sei anni dalla comparsa di questo studio, Veronesi e i suoi colleghi raccomandano ancora la chemio?