Gli USA portano la guerra ovunque

Elena Basile - Chi prepara una guerra nucleare a Russia e Cina​


Nel 2001, in seguito all’attacco alle Torri Gemelle, la dottrina nucleare statunitense cambia. La Nuclear Posture Review (NPR) legittima l’utilizzo del nucleare contro i nemici a scopo difensivo per una minaccia imminente. La deterrenza era basata sulla garanzia di distruzione reciproca (la Mutually Assured Destruction, MAD) che fino al 2001 si considerava conseguenza inevitabile dell’uso del nucleare.
La dottrina militare alla fine della Guerra fredda inserisce l’utilizzo del nucleare nei teatri di guerra convenzionali. Le nuove armi nucleari dovrebbero implicare danni circoscrivibili ed essere utilizzate contro la Russia e l’“asse del male” Iran, Iraq, Corea del Nord, Cina e anche Libia.
Come afferma il professor Michel Chossudovsky, la NPR inscrive il conflitto sullo status di Taiwan fra gli scenari in cui Washington potrebbe essere spinta a ricorrere al nucleare.
Dopo l’11 Settembre si sviluppa una strategia militare integrata che concilia l’arma convenzionale con quella nucleare, costruisce rifugi antiatomici e testate nucleari chirurgiche in grado di ridurre i danni collaterali, inserisce capacità convenzionali, cibernetiche in piani di guerra nucleare.

Oggi siamo arrivati alla soglia dell’applicazione di queste dottrine, come dimostra la guerra in Ucraina contro una potenza nucleare, la Russia. Per molto tempo ci siamo interrogati su come fosse possibile per la dottrina militare statunitense programmare l’erosione del potere di Mosca, un regime change e lo smantellamento della Federazione russa, per poi passare a occuparsi del vero rivale strategico nel Pacifico, la Cina, senza rendersi conto del rischio di un conflitto militare insito nella pianificazione di una guerra a potenze nucleari.

Siamo stati troppo ingenui. Le molteplici agenzie di sicurezza statunitensi, il Pentagono e i vassalli servizi europei sono andati molto più avanti e hanno elaborato teorie militari segrete che prevedono guerre nucleari circoscritte. Il sacrificio necessario dei popoli ucraino e palestinese, ai quali si potranno aggiungere in caso di escalation alcune aree dell’Europa e del Medio Oriente, è stato messo in conto al fine di perpetuare il predominio occidentale in un mondo multipolare che economicamente e politicamente lo contesta.

Il rebus appare ormai spiegato a quanti, come la sottoscritta, si sono affannati a domandarsi quale razionalità ci potesse essere in una guerra programmata a due potenze nucleari come la Russia e la Cina.
Le oligarchie finanziarie e delle armi non sono composte da sprovveduti.
Blackrock, Vanguard e State Street, che hanno in mano l’80% dell’economia mondiale, sanno cosa c’è in gioco, non improvvisano, pianificano quello che al cittadino comune apparirebbe impensabile.

Eppure l’opinione pubblica sembra imperturbabile. La censura dei media dei nemici è passata in Europa senza grandi sorprese, esattamente come la repressione delle manifestazioni degli studenti contro la carneficina a Gaza. Nessuno sembra molto stupirsi di fronte alla sentenza della Corte tedesca contro i manifestanti pro Palestina che hanno gridato l’atroce slogan “Palestina libera dal fiume al mare”, implicitamente condannando Israele alla distruzione esattamente come il Likud e Netanyahu non riconoscono la Palestina e teorizzano l’espansione di Israele. Nella democratica Germania, mentre è in corso lo sterminio e il supplizio di un popolo, si condanna un manifestante per aver gridato quello che il criminale di guerra Netanyahu proclama per Israele di fronte al Congresso statunitense fra innumerevoli ovazioni. E tutto viene inghiottito nella soporifera estate da un ceto medio accanito nella ricerca di svago e accarezzamenti del proprio ego.

La percezione netta è che tutto sia possibile. Il GDP aggregato del G7 è inferiore a quello dei Brics, ma le élite occidentali si comportano come se detenessero lo stesso potere che avevano negli anni 60 e 70, sono in lotta col resto del mondo, impongono sanzioni che colpiscono le popolazioni, non le classi dirigenti dei Paesi cosiddetti nemici, e si ritorcono come un boomerang contro gli stessi Paesi dell’Ovest. Inventano minacce inesistenti e, dopo aver dichiarato la Russia e la Cina nemici, si stupiscono che in questi Paesi ci si prepari al confronto militare. Creano il mondo e poi affermano di dover fare realisticamente i conti con i nemici costruiti a tavolino. Si asseconda lo sterminio dei palestinesi senza imporre un cessate il fuoco a Gaza, si finge di subire gli omicidi da parte di Tel Aviv del capo negoziatore di Hamas e del numero due di Hezbollah, poi ci si risveglia e si balbetta (come Tajani con Blinken) di star facendo il possibile per la de-escalation. Stati canaglia, dittature sanguinarie porgete l’altra guancia alla brutalità dell’unica democrazia del Medio Oriente!
 
Alla fine, gira e rigira, è sempre una questione di soldi


 
gli ebrei aschenazit/cazari hanno in mano tutto il potere economico e ricattano/pagano/corrompono i politici
dell''EU e degli USA che si inchinano
e non sto parlando solo dei Rotschild ma dagli amministratori di Blackrock, Vanguard e State Street, che hanno in mano l’80% dell’economia mondiale
ora poi emerge che sono i dominatori di una Loggia massonica: la Hator Pentalpha e non credo solo questa

Larry Fink sta finanziando la guerra in Ucraina ... si deve stare alla larga dagli ETF di queste case... se ne salta una , saltano anche le altre due
 
gli ebrei aschenazit/cazari hanno in mano tutto il potere economico e ricattano/pagano/corrompono i politici
dell''EU e degli USA che si inchinano
e non sto parlando solo dei Rotschild ma dagli amministratori di Blackrock, Vanguard e State Street, che hanno in mano l’80% dell’economia mondiale
ora poi emerge che sono i dominatori di una Loggia massonica: la Hator Pentalpha e non credo solo questa

Larry Fink sta finanziando la guerra in Ucraina ... si deve stare alla larga dagli ETF di queste case... se ne salta una , saltano anche le altre due

E' cambiato il livello di dominio, quello economico è in pratica totalmente gestito da questi criminali, quello che vogliono ottenere è il controllo totale del genere umano, mente e corpo, lo spirito e l'anima la distruggono molto più facilmente ed è effimera.

Quello che conta è poter USARE le persone per ottenere il potere assoluto su volontà e azioni.
Chi non si sottomette, ma in realtà è un annullamento d'identità e libero pensiero, è fuori dal mondo che loro hanno creato.
 
E' cambiato il livello di dominio, quello economico è in pratica totalmente gestito da questi criminali, quello che vogliono ottenere è il controllo totale del genere umano, mente e corpo, lo spirito e l'anima la distruggono molto più facilmente ed è effimera.

Quello che conta è poter USARE le persone per ottenere il potere assoluto su volontà e azioni.
Chi non si sottomette, ma in realtà è un annullamento d'identità e libero pensiero, è fuori dal mondo che loro hanno creato.
 
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Il decaduto presidente del Bangladesh, Sheikh Hasina, ha affermato che dietro il colpo di stato c’erano gli Stati Uniti

Gli Stati Uniti vogliono la sovranità dell'isola di Saint Martin, vogliono dominare il Golfo del Bengala.

"Chiedo alla gente della mia terra, per favore, non lasciatevi manipolare dai radicali"

ha detto Hasina in un messaggio trasmesso a The Economic Times.
 

Biden nel 2022: “Noi distruggiamo il Nord Stream”

Maurizio Blondet 17 Agosto 2024

Questo è un titolo di Il Sole 24 Ore del 2022, 7 febbraio

Biden: stop a North Stream 2 se la Russia invade Kiev​

di Marco Valsania
7 febbraio 2022
Se la Russia invade, ha detto Biden a Scholz affrontando una delle questioni finora più delicate per la Germania, «non ci sarà più un Nord Stream 2». Ancora: «Con un invasione russa, Nord Stream 2 semplicemente non ci sarà, prometto che saremo in grado» di fermarlo”. Minaccia ripetuta dalla Nuland come da video qui:
Biden: stop a North Stream 2 se la Russia invade Kiev
Ora tirano fuori la storia che sono stati dei sommozzatori ucraini ubriachi; il attto stesso che i media mainstream hanno dato a questa versiione ne dovrebbe denunciare ll’origine:
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Non è un segreto che gli Stati Uniti si siano sempre opposti al Nord Stream, e in particolare al Nord Stream 2, un nuovo gasdotto parallelo al Nord Stream 1 (in funzione dal 2011) che è stato completato nel 2021 e che avrebbe dovuto entrare in servizio nel 2022, raddoppiando la fornitura annuale di gas russo alla Germania. È facile capire perché l’establishment statunitense non fosse contento di questo sviluppo: più gas avrebbe significato relazioni russo-tedesche più forti, il che avrebbe probabilmente portato a un’espansione del commercio, a maggiori scambi culturali e, in ultima analisi, a una nuova architettura di sicurezza che avrebbe reso l’ombrello di sicurezza della NATO sempre più ridondante e indebolito l’egemonia statunitense sul continente europeo.

Ecco perché gli Stati Uniti hanno tentato di affossare il progetto dal 2017, quando il Congresso degli Stati Uniti sotto Trump ha approvato il Countering America’s Adversaries Through Sanctions Act (CAATSA), che ha autorizzato il presidente degli Stati Uniti a imporre sanzioni alle aziende coinvolte nella costruzione di oleodotti per l’esportazione di energia dalla Russia. Poi, nel 2019, Trump ha firmato il Protecting Europe’s Energy Security Act (PEESA), che ha cercato di impedire la costruzione dell’oleodotto attraverso sanzioni statunitensi contro le aziende coinvolte, causando l’interruzione della posa dei tubi per un anno. Più di recente, sia Biden che Victoria Nuland , sottosegretario di Stato per gli affari politici nell’amministrazione Biden, nota per la sua famosa telefonata “Fuck the EU” , avevano minacciato di chiudere Nord Stream 2 se la Russia avesse invaso l’Ucraina.

Fino a non molto tempo fa, l’opinione pubblica tedesca considerava ancora questo un’ingerenza indebita negli affari interni del Paese, se non – come affermò l’allora ministro degli Esteri Sigmar Gabriel all’inizio del 2021 – un’invasione della sovranità della Germania in violazione del diritto internazionale. I giornali tedeschi discutevano apertamente di come gli Stati Uniti fossero contrari al Nord Stream perché speravano di sostituire il gas russo europeo con la vendita del proprio gas naturale liquefatto (GNL) al continente.



Di Thomas Fazi

Un critico vocale dell’ingerenza degli Stati Uniti negli affari energetici tedeschi è stato l’ex capo dell’Agenzia per l’energia tedesca, Stephan Kohler . In un’intervista del 2017, ha sottolineato che gli Stati Uniti hanno apertamente sostenuto nel disegno di legge CAATSA che l’obiettivo era creare migliori opportunità di mercato per il loro GNL. In un’altra occasione, Kohler ha affermato che ciò faceva parte di una strategia più ampia per “creare una spaccatura politica tra Europa e Russia”.

Sembra, quindi, che questo non possa essere liquidato come una teoria del complotto. Infatti, uno dei geostrateghi più noti d’America, George Friedman, ex presidente della società di intelligence privata Stratfor, ha scritto nel suo bestseller del 2010 The Next Decade : “La Russia non minaccia la posizione globale dell’America, ma la semplice possibilità che possa collaborare con l’Europa e in particolare con la Germania apre la minaccia più significativa del decennio, una minaccia a lungo termine che deve essere stroncata sul nascere. Ciò lo ha portato a concludere che “mantenere un potente cuneo tra Germania e Russia è di enorme interesse per gli Stati Uniti”. Più di recente, Friedman lo ha affermato in termini ancora più netti: “L’interesse primario degli Stati Uniti, per il quale abbiamo combattuto guerre per secoli (la prima, la seconda e la guerra fredda), è stato il rapporto tra Germania e Russia, perché uniti lì sono l’unica forza che potrebbe minacciarci. E dobbiamo assicurarci che ciò non accada”.

Quindi, questa è stata la politica semi-ufficiale degli Stati Uniti per un bel po’ di tempo. E mentre si può non essere d’accordo con le teorie che circondano l’attacco all’oleodotto e le origini del conflitto in Ucraina più in generale, è difficile non essere d’accordo con le conseguenze: ha messo a repentaglio (per il prossimo futuro) le forniture russe, distrutto il modello di crescita tedesco guidato dalle esportazioni e “creato un potente cuneo” tra Germania e Russia.

Allo stesso tempo, la Germania, nel tentativo di sostituire il gas russo, si è rivolta agli Stati Uniti, che ora forniscono ( a “prezzi astronomici” , secondo il ministro dell’economia tedesco) il 45% delle importazioni europee di GNL, rispetto al 28% del 2021. Quindi, nel complesso, è difficile negare che gli Stati Uniti stiano chiaramente beneficiando della crisi energetica europea in generale e del recente attacco al gasdotto in particolare. Non c’è dubbio che sia per questo che il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato che l’attacco al Nord Stream offre una “straordinaria opportunità” per porre fine alla dipendenza dell’Europa dall’energia russa, una strana scelta di linguaggio per quello che in effetti equivale a un attacco terroristico a un’infrastruttura strategica di un alleato della Nato. Ha anche confermato che l’azione avrebbe beneficiato direttamente gli Stati Uniti: “Ora siamo il principale fornitore di GNL all’Europa”, ha aggiunto Blinken.

Va anche notato che l’attacco è avvenuto in un momento in cui il governo tedesco stava subendo crescenti pressioni per porre fine alle sanzioni. Solo una settimana prima, in Germania si erano svolte grandi manifestazioni che chiedevano la messa in funzione del Nord Stream 2 per risolvere la crisi energetica.

Ora, tutto questo potrebbe benissimo essere un caso di beneficio indesiderato per l’America. Tuttavia, le crescenti prove ci costringono a porci una domanda scomoda: la strategia degli Stati Uniti in Ucraina potrebbe essere mirata non solo a indebolire la Russia, ma anche la Germania? È una prospettiva terrificante, ma che le élite tedesche non possono permettersi di ignorare.

Did America cause Europe's energy war?

Thomas Fazi è un editorialista e traduttore di UnHerd . Il suo ultimo libro è The Covid Consensus , scritto in collaborazione con Toby Green.

Altro da questo autore : L’UE sta camminando nel sonno verso l’anarchia

“I pianificatori dell’aggressione nel Kursk sono gli stessi che hanno organizzato la distruzione del Nord Stream”

Maurizio Blondet 10 Agosto 2024
Con lo stesso fine: ridurre l’Unione Europea a una “dipendenza totale dalle risorse energetiche statunitensi” tagliando l’accesso alle forniture russe.
© Sputnik / Maxim Blinov
Questa settimana i prezzi del gas in Europa hanno toccato il livello più alto del 2024 in seguito alla notizia del bombardamento da parte dell’Ucraina della città di Sudzha, nella regione russa di Kursk. Sede della stazione di misurazione del gas di Sudzha, la città è l’unica via attualmente operativa per il transito del gas … Leggi tutto

 
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Il decaduto presidente del Bangladesh, Sheikh Hasina, ha affermato che dietro il colpo di stato c’erano gli Stati Uniti

Gli Stati Uniti vogliono la sovranità dell'isola di Saint Martin, vogliono dominare il Golfo del Bengala.

"Chiedo alla gente della mia terra, per favore, non lasciatevi manipolare dai radicali"

ha detto Hasina in un messaggio trasmesso a The Economic Times.

E Xi diventò complottista

Maurizio Blondet 15 Agosto 2024
Il Ministero degli Affari Esteri cinese ha pubblicato un rapporto che è poco dire esplosivo sull’ente chiamato National Endowment for Democracy (NED) degli Stati Uniti, spiegando come, con la scusa di “promuovere la democrazia”, esso sia “a lungo impegnato nel sovvertire il potere statale in altri paesi, intromettendosi negli affari interni di altri paesi, incitando alla divisione e allo scontro, fuorviando l’opinione pubblica e conducendo infiltrazioni ideologiche”. In breve, sta sovvertendo la democrazia, esattamente il contrario di ciò che dice … Leggi tutto
 

Elena Basile - Chi prepara una guerra nucleare a Russia e Cina​


Nel 2001, in seguito all’attacco alle Torri Gemelle, la dottrina nucleare statunitense cambia. La Nuclear Posture Review (NPR) legittima l’utilizzo del nucleare contro i nemici a scopo difensivo per una minaccia imminente. La deterrenza era basata sulla garanzia di distruzione reciproca (la Mutually Assured Destruction, MAD) che fino al 2001 si considerava conseguenza inevitabile dell’uso del nucleare.
La dottrina militare alla fine della Guerra fredda inserisce l’utilizzo del nucleare nei teatri di guerra convenzionali. Le nuove armi nucleari dovrebbero implicare danni circoscrivibili ed essere utilizzate contro la Russia e l’“asse del male” Iran, Iraq, Corea del Nord, Cina e anche Libia.
Come afferma il professor Michel Chossudovsky, la NPR inscrive il conflitto sullo status di Taiwan fra gli scenari in cui Washington potrebbe essere spinta a ricorrere al nucleare.
Dopo l’11 Settembre si sviluppa una strategia militare integrata che concilia l’arma convenzionale con quella nucleare, costruisce rifugi antiatomici e testate nucleari chirurgiche in grado di ridurre i danni collaterali, inserisce capacità convenzionali, cibernetiche in piani di guerra nucleare.

Oggi siamo arrivati alla soglia dell’applicazione di queste dottrine, come dimostra la guerra in Ucraina contro una potenza nucleare, la Russia. Per molto tempo ci siamo interrogati su come fosse possibile per la dottrina militare statunitense programmare l’erosione del potere di Mosca, un regime change e lo smantellamento della Federazione russa, per poi passare a occuparsi del vero rivale strategico nel Pacifico, la Cina, senza rendersi conto del rischio di un conflitto militare insito nella pianificazione di una guerra a potenze nucleari.

Siamo stati troppo ingenui. Le molteplici agenzie di sicurezza statunitensi, il Pentagono e i vassalli servizi europei sono andati molto più avanti e hanno elaborato teorie militari segrete che prevedono guerre nucleari circoscritte. Il sacrificio necessario dei popoli ucraino e palestinese, ai quali si potranno aggiungere in caso di escalation alcune aree dell’Europa e del Medio Oriente, è stato messo in conto al fine di perpetuare il predominio occidentale in un mondo multipolare che economicamente e politicamente lo contesta.

Il rebus appare ormai spiegato a quanti, come la sottoscritta, si sono affannati a domandarsi quale razionalità ci potesse essere in una guerra programmata a due potenze nucleari come la Russia e la Cina.
Le oligarchie finanziarie e delle armi non sono composte da sprovveduti. Blackrock, Vanguard e State Street, che hanno in mano l’80% dell’economia mondiale, sanno cosa c’è in gioco, non improvvisano, pianificano quello che al cittadino comune apparirebbe impensabile.

Eppure l’opinione pubblica sembra imperturbabile. La censura dei media dei nemici è passata in Europa senza grandi sorprese, esattamente come la repressione delle manifestazioni degli studenti contro la carneficina a Gaza. Nessuno sembra molto stupirsi di fronte alla sentenza della Corte tedesca contro i manifestanti pro Palestina che hanno gridato l’atroce slogan “Palestina libera dal fiume al mare”, implicitamente condannando Israele alla distruzione esattamente come il Likud e Netanyahu non riconoscono la Palestina e teorizzano l’espansione di Israele. Nella democratica Germania, mentre è in corso lo sterminio e il supplizio di un popolo, si condanna un manifestante per aver gridato quello che il criminale di guerra Netanyahu proclama per Israele di fronte al Congresso statunitense fra innumerevoli ovazioni. E tutto viene inghiottito nella soporifera estate da un ceto medio accanito nella ricerca di svago e accarezzamenti del proprio ego.

La percezione netta è che tutto sia possibile. Il GDP aggregato del G7 è inferiore a quello dei Brics, ma le élite occidentali si comportano come se detenessero lo stesso potere che avevano negli anni 60 e 70, sono in lotta col resto del mondo, impongono sanzioni che colpiscono le popolazioni, non le classi dirigenti dei Paesi cosiddetti nemici, e si ritorcono come un boomerang contro gli stessi Paesi dell’Ovest. Inventano minacce inesistenti e, dopo aver dichiarato la Russia e la Cina nemici, si stupiscono che in questi Paesi ci si prepari al confronto militare. Creano il mondo e poi affermano di dover fare realisticamente i conti con i nemici costruiti a tavolino. Si asseconda lo sterminio dei palestinesi senza imporre un cessate il fuoco a Gaza, si finge di subire gli omicidi da parte di Tel Aviv del capo negoziatore di Hamas e del numero due di Hezbollah, poi ci si risveglia e si balbetta (come Tajani con Blinken) di star facendo il possibile per la de-escalation. Stati canaglia, dittature sanguinarie porgete l’altra guancia alla brutalità dell’unica democrazia del Medio Oriente!

a risposta di Putin alla rottura USA dei Trattati Nucleari

Maurizio Blondet 13 Agosto 2024
Vladimir Putin also delivered a speech to the military earlier in the day,  where he said the navy will soon receive hypersonic missiles.
A una migliore considerazione, ritengo questa informazione inaffidabile. L’autore ha riempito della sua fantasia tecnologica una allusione, forzatamente vaga, di Putin sulla contromisura. Probabilmente Putin ha alluso ai sottomarini a propulsione atomica armati con missili Poseidon (MB)

“Abbiamo armi atomiche sui fondali a pochi secondi dalle città americane”​

Sergej Ishchenko
La Russia ha annunciato lo sviluppo di un nuovo tipo di sistema di armi nucleari immagazzinate in contenitori sul fondale marino. Questo sistema è progettato per rimanere non rilevabile finché … Leggi tutto
 

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