Purtroppo no, il comportamento è imbrigliato all' interno di schematismi ripetitivi che perpetuano se stessi e si modificano molto lentamente e quasi sempre solo grazie
ad eventi traumatici.
L' uomo si relaziona ai propri simili in base ad aspettative che coincidono con due elementi portanti rappresentati dai propri
desideri e
paure e spinge le sue controparti ad
adottare comportamenti complementari, che confermino le sue attese. Perciò lo schema risulta inerziale e si evolve con lentezza estrema, mutando quasi sempre in conseguenza
di accadimenti imprevisti.
Più prosaicamente, un gregge di co.glioni avente come orizzonte il proprio piatto di pastasciutta.
I mercati finanziari sono una delle migliori cartine di tornasole nel mettere a nudo i difetti e le farraginosità degli schemi comportamentali, grazie alla spietatezza dei loro verdetti,
che hanno conseguenze dirette e non mediate sui più importanti fra gli oggetti delle aspettative umane: i quattrini, espressione diretta dei
desideri. E sono (non) luoghi ove gli eventi
imprevisti si verificano con grande frequenza. Se pensi, quindi, a quanto poco sono cambiati, in più di un secolo di storia, i modelli con cui gli umani si approcciano fra loro per
mezzo di questo sistema di scambi a dispetto dell' estrema efficienza del mezzo stesso, pieno di trappole e che quindi dovrebbe sviluppare una notevole elasticità mentale e un
pragmatico spirito di adattamento (quindi modifiche veloci degli schemi),
immaginati il resto