Ci credo nel senso che: Trump e referendum erano fattori di rischio solo nella propaganda da 4 soldi distribuita a pioggia dai soliti media spaccia-patacche; la brexit, dal punto di vista dei corsi di borsa (che mica sono sempre un riflesso puntuale della realtà, anzi), ha creato comunque un breve ma intenso riprezzamento del rischio che poi si è normalizzato, ma intanto la vola ne ha polverizzati un bel po', prima in una direzione, poi nell' altra...
A chi investe piace la stabilità e se ne infischia se nel frattempo crepiamo di fame o di disoccupazione o di patrimoniali, almeno finchè questo non va a intaccare il valore dei cespiti in cui i quattrini sono stati allocati. Dunque la mia (personale) visione non esclude (agli antipodi) una luna di miele da status quo preservato, o una gran botta di vola in caso di "salto nel buio" con le opposizioni in cattedra e la strizza per i possibili cambi di rotta nella politica monetaria e fiscale (se ci saranno); con molte sfumature nel mezzo, ovviamente.
Poi, pienamente d' accordo che, se guidati da gente decentemente competente e liberi almeno dai peggiori lacci di questo sistema fradicio, potremmo recuperare i valori di 10 anni fa, ma è un altro discorso, parlavo con un orizzonte di settimane.
Terrei presente che gli USA sono i padroni, il referendum era un pretesto ridicolo e GB era comunque la meno organica alla UE dei paesi UE.
Noi ci siamo dentro fino al collo e siamo ancora grossi, malgrado tutto, perciò siamo potenzialmente ben più destabilizzanti degli inglesi.
Chi piazza denaro penso che certi scenari li calcoli e cerchi di valutare il momento più propizio per entrare, uscire, eventualmente rientrare, etc