GIAPPONE: BOJ, STATUS QUO TASSI, TAGLIA PREVISIONI INFLAZIONE
Preoccupano effetti Brexit e querra commerciale Usa-Cina - La Banca del Giappone ha mantenuto, senza sorprese, lo status quo della sua politica monetaria ultra-accomodante per le crescenti preoccupazioni sull'impatto delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti sull'economia giapponese. Ed ha tagliato le previsioni di inflazione. Il consiglio ha votato con sette voti favorevoli e 2 contrari per mantenere i tassi a -0,1% e l'obiettivo per il rendimento dei titoli di Stato giapponesi a 10 anni intorno allo zero. La BoJ ha ripetuto che manterra' i tassi "estremamente bassi" "per un periodo prolungato" e permettera' al rendimento a 10 anni di muoversi in maniera piu' flessibile. La BoJ ha detto che l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea e "le conseguenze delle mosse protezionistiche" sono fattori di rischio per l'economia giapponese. La banca centrale ha mantenuto le proiezioni dei prezzi sostanzialmente invariate con il target di inflazione al 2% non prima di marzo 2021. Ma ha abbassato le previsioni sull'inflazione quest'anno: ora prevede un aumento dello 0,9% nell'anno fiscale da aprile 2018 a marzo 2019, invece dell'1,1% previsto in precedenza.
GIAPPONE: PRODUZIONE INDUSTRIALE CALA A -1,1% A SETTEMBRE, PIU' DI ATTESE
Previsto aumento (+0,6%) a ottobre e calo (-0,8%) a novembre - La produzione industriale in Giappone e' diminuita dell'1,1% a settembre in un mese, confermando la mancanza di dinamismo sotto l'effetto delle tensioni protezionistiche. I dati preliminari diffusi dal ministero dell'Industria sono inferiori alle aspettative degli analisti che si aspettavano un calo contenuto dello 0,3%. Negli ultimi mesi la tendenza e' stata fiacca per questo indicatore estremamente volatile, con un modesto aumento dello 0,2% ad agosto dopo un calo dello 0,2% a luglio, dell'1,8% a giugno e dello 0,2% a maggio. A settembre, la produzione industriale ha subito anche l'impatto dei disastri naturali che hanno colpito l'arcipelago. Le previsioni ora sono per uno 0,6% ad ottobre e un calo dello 0,8% a novembre.