Gloria ai Bastardi - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Ma se qualcuno ha ancora dubbi sulla democraticità del progetto europeo e spera che questo progetto si possa migliorare, gli riporto le parole dell'ex Komissario Barroso

“La ragione per cui abbiamo bisogno dell’Unione europea è proprio perché non è democratica.
Lasciati a se stessi, i governi eletti potrebbero arrivare a fare ogni sorta di cosa
semplicemente per guadagnare voti.
I governi democratici non hanno sempre ragione,
se i governi democratici avessero avuto sempre ragione
non avremmo la situazione che abbiamo oggi:
le decisioni adottate dalle istituzioni più democratiche del mondo
sono spesso molto sbagliate.
Questa è stata, in larga misura, la logica e l’obiettivo principale
per l’unificazione europea.
I padri fondatori avevano attraversato la Seconda Guerra Mondiale
e ne sono usciti con una visione stanca di democrazia.
Così hanno deliberatamente progettato un sistema in cui il potere supremo
è esercitato da commissari nominati che non hanno bisogno di
preoccuparsi dell’opinione pubblica.
Essi – i padri fondatori – credevano che il processo democratico
a volte ha bisogno di essere guidato, temperato, vincolato.”


Più esplicito invece Attali:

«E cosa credeva la plebaglia europea, che l’Euro fosse stato fatto per la loro felicità?»

Più democristiano e bacia pile Prodi:

Ci siamo illusi che la gente si rassegnasse a un welfare
smontato a piccole dosi, un ticket in più, un asilo in meno, una coda più lunga… […]


c'è solo da capire chi sia peggio, l'europa o l'italia, un'idea nel video sotto :D


 
Se fanno il governo PD/5S, la strategia di Salvini si riabilita di gran lunga. Le elezioni politiche dell'anno scorso hanno dato un segnale politico ancora non sufficientemente nitido per una ridefinizione dell'identità nazionale. Un governo dell'infamia sarebbe il viatico ideale per arrivare ad un assetto politico più aderente ai nostri ideali. Ci vuole pazienza. I processi storici sono più lenti della finanza.
Son 30 anni !!! Il fascio durò 20 e l'URSS 40 e passa.
 
Signori io vi saluto, 27K FIB. Vediamo cosa ci tirano fuori i teatranti ma spero che almeno, mattarella, ci risparmi un ulteriore rimando. Decida quel che c'è da decidere, ma decida. Va detto che le parole di Trump suonano tanto come un "va bene" ergo la vedo peggio di come la vedevo male.

Pace e bene a tutti :)
 
Ciao Stic@zzi, hai centrato il punto. Nessuno può dire che saremmo andati peggio o meglio.
Ognuno di noi può sostenere delle ipotesi ed avere delle opinioni ma la verità non la sapremo mai.
Diverso è sostenere che l'intervento della BCE (come già spiegato tardivo si ma per gli step necessari cfr. post delle 12:32) non ha avuto impatto sulla economia reale, sui cittadini, etc. ma ne hanno beneficiato solo le banche.
Fosse vero anche questo, comunque il semplice fatto di salvare le banche ha avuto effetti sulla economia reale per il semplice fatto che non sono saltati i risparmi, le aziende, etc che dalle banche dipendono o prestano denaro. E pertanto, anche nella peggiore delle ipotesi gli effetti sul mondo reale ci sono stati.

In linea generale, e non mi riferisco quindi nello specifico a Dog, per quanto riguarda il suffragare con articoli (opinabili), dati e grafici (interpretabili) mi sembra che spesso si tenda a promuovere una ipotesi con dati, grafici ed articoli di economisti e pensatori dal curriculum povero e dallo schieramento smaccatamente partigiano per avvalorarla, sostenerla e promuoverla.
Ma i dati i grafici e gli articoli possono essere parziali o di parte. Del resto persino un bilancio societario può essere abbellito o imbruttito con spostamenti di poste, da una voce all'altra o da una società all'altra o da un anno all'altro.
La UE è imperfetta? Si, la BCE è imperfetta? Si L'Euro è imperfetto e prima si doveva fare una unione dei popoli, delle leggi, delle politiche fiscali? Si
Fuori da UE e Euro gli Stati membri e l'Italia starebbero meglio?
Nutro forti perplessità.
Appurato che la UE non predispose per tempo strumenti di difesa della moneta e dei debiti dei Paesi membri e come conseguenza non fu in grado di gestire la crisi con tempestività, non è dimostrato che se gli Stati nazionali avessero avuto il pieno controllo fiscale (no vincoli di bilancio) e monetario (valuta nazionale e controllo della BC), questi avrebbero gestito singolarmente la crisi in maniera più efficace. E’ evidente a tutti che se oggi si ripresentasse la stessa crisi del 2008 per tutto il mondo e del 2011 per i Paesi dell’Europa meridionale la UE e la BCE avrebbero gli strumenti per reagire con efficacia. (ancora non con efficienza).

In sintesi: se i singoli Stati non avessero fatto parte della UE e/o della zona euro, con i vantaggi del mercato unico, di una moneta solida etc. e gli svantaggi della limitazione della sovranità nazionale, questi avrebbero oggi risultati economici sostanzialmente migliori?

Io penso di no! Sono convinto che la UE vada migliorata e cambiata su diversi aspetti ma che sia meglio fare parte di questa UE piena di difetti che starne fuori.

Che vada migliorata lo dicono tutti; USA, Russia, Cina, e qualche Paese membro la vorrebbero disintegrata: ma è la UE il vero problema? Cerchiamo di separare la propaganda e l’ideologia pro-contro UE dai dati economici.

La crescita del PIL, il rapporto debito/PIL, e il tasso di disoccupazione non sono sicuramente indicatori che riescono a misurare il benessere sociale dei cittadini. Nonostante anche negli USA il PIL e l’occupazione siano a livelli record, la ricchezza in questi anni si è trasferita dalle classi medie e medio-basse ai capitalisti andando ad aumentare la disuguaglianza nella distribuzione del benessere sociale; la causa di ciò è la svalutazione del costo del lavoro.

Ma cosa ha davvero contribuito alla svalutazione del costo del lavoro? La moneta euro come sostengono gli “economisti sovranisti”? E negli Stati dove ha vinto Trump, l’impoverimento della classe media è colpa dell’euro o del dollaro?

Troppo semplicistico e propagandistico. Le cause vanno ricercate nell’aumento demografico (follia pura incentivare le famiglie numerose); nel progresso tecnologico (minore fabbisogno di forza lavoro) e nella continua ascesa di giganti economici attuali e futuri (Cina, India, Brasile, Messico, Indonesia) che possono godere di costi del lavoro non paragonabili a quelli dei Paesi Sviluppati. Questo processo è iniziato verso fine anni ’80 ed inizio anni ’90 e ha un nome: la globalizzazione.

Quindi a “quelli che si stava meglio quando si stava peggio, non esistono più le mezze stagioni, ed i nostalgici dei mitici anni ’80-90” faccio presente che il mondo è cambiato e ci sono miliardi di persone che sono uscite dalla povertà assoluta a danno della classe media e medio bassa dei Paesi Sviluppati. In che modo? Prima erano gli Stati Sviluppati a fornire forza lavoro; con il passare del tempo un esercito di persone che costa poco produce al posto nostro. Et voilà il trasferimento di ricchezza dalla classe media e bassa, ad esempio dell’Italia, a favore del capitalista che internazionalizza, delocalizza, usa tecnologia invece di persone (si pensi al numero di persone impiegate nelle FAANG e simili in proporzione al fatturato o alla capitalizzazione) o chi semplicemente fa l’importatore.

Sia ben inteso: la globalizzazione non è un fenomeno che poteva essere evitato con dazi ed altre forme di protezionismo nazionale. Nel lungo periodo, gli squilibri economici difesi da guerre commerciali, degenerano in conflitti armati ed invasioni. La globalizzazione non poteva essere arrestata (non si ferma il mare con le mani) ma anche questa doveva essere gestita diversamente (certo con il senno di poi pure io sono bravo a dirlo! Ed i capipopolo nazionali e da forum diventano tutti esperti di politica economica, di gestione di aziende, di politica monetaria, di diritto pubblico, privato e costituzionale. Tutti esperti nel criticare gli altri lasciando intendere che le loro capacità siano sensibilmente superiori ai vari Capi di Stato e di Governo, ai vari Governatori delle BC. Tutti geni incompresi. Oppure si sostiene che lo abbiano fatto seguendo un disegno "massonico" globale.
Io non lo so se c'è un tale disegno, non ho le prove per dimostrarlo ma non le ha nessuno per dimostrare il contrario.

Vorrei capire come mai tutto questo talento venga sprecato nello sputare sentenze e condanne nei forum invece che in modo proattivo ed ai livelli delle figure che criticano con faciloneria e disprezzo. Mi domando come mai queste eccellenze nazionali trascorrano il loro tempo a diffondere opinioni spacciate per verità assolute, potendo godere del senno di poi e della assenza della controprova: cioè la dimostrazione di essere in grado nel momento contingente di affrontare e gestire i problemi meglio delle persone bersaglio delle loro critiche feroci e denigratorie.

In parte sono d'accordo ed in parte no. Ora gli argomenti ci porterebbero troppo lontano ma se proprio ci vogliamo liberare dall'ideologia possiamo addirittura dire che gli eventi dei cambiamenti economici che ci interessano nell'arco della nostra vita partono in certi casi anche da prima. Personalmente la crisi Keynesiana degli anni 60 è sfociata poi negli shock degli anni 70 con la fine degli accordi di Bretton Woods sostituiti dall'egemonia della fiat money e del dollaro, egemonia che però necessitava di un costrutto ideologico liberista per potersi esplicare ed anche di una serie di fattori politici quali la caduta del muro di Berlino e l'avanzata dell'ideologia capitalistica nei paesi emergenti.
Per poter sostenere le economie occidentali, messe alle strette dalle pressione competitiva degli emergenti è stato necessario liberalizzare i mercati finanziari e eliminare il controllo dei capitali e spingere la globalizzazione per permettere alle merci emergenti di fluire in occidente e non dare l'impressione al cittadino medio occidentale che stava perdendo potere d'acquisto. In questo processo la liberalizzazione della finanza ha permesso di compensare i redditi più bassi con un più facile accesso al credito.
Come ogni processo però questo cammino giunge ad una svolta, una svolta che comporta di volta in volta situazioni differenti. In questo caso abbiamo un mondo multipolare con interessi molto divergenti e quindi la straordinaria simbiosi di crescita vissuta tra i 90 ed i 2000 è giunta al termine. La svolta è data dal rallentamento cinese che deve ora proiettare la propria economia verso l'esterno per garantire tassi di crescita sostenuti ed altre potenze che o non vogliono abdicare al proprio precedente ruolo o che scalpitano per occupare spazi.
In questo contesto è certo che necessiteremmo di un Europa forte e coesa ma è proprio questo il punto; per conquistare posizioni di potere relativo all'interno dell'Unione si è messa in discussione e si è modificata la struttura stessa dell'Unione creando di volta in volta lacci e vincoli sempre più stretti e che nulla avevano a che vedere con l'idea originale. Nei giorni scorsi ho fatto l'esempio dell'SMP ma si potrebbe parlare degli eurobond ecc...
Gli strumenti monetari per agire per tempo l'Europa ce li aveva ma è la politica che è intervenuta a chiedere di non utilizzarli se non dopo nuovi compromessi al ribasso.
Prima di sanare questi danni ci vorrà del tempo e non so se tutto questo tempo è a nostra disposizione per cui bisognerà anche valutare situazioni geopolitiche alternative (sebbene di difficile sviluppo ed incerto risultato)
 
Ahhhhhh adesso so perché fanno il Governo...

trumpconte.png
 
Ciao Stic@zzi, hai centrato il punto. Nessuno può dire che saremmo andati peggio o meglio.
Ognuno di noi può sostenere delle ipotesi ed avere delle opinioni ma la verità non la sapremo mai.
Diverso è sostenere che l'intervento della BCE (come già spiegato tardivo si ma per gli step necessari cfr. post delle 12:32) non ha avuto impatto sulla economia reale, sui cittadini, etc. ma ne hanno beneficiato solo le banche.
Fosse vero anche questo, comunque il semplice fatto di salvare le banche ha avuto effetti sulla economia reale per il semplice fatto che non sono saltati i risparmi, le aziende, etc che dalle banche dipendono o prestano denaro. E pertanto, anche nella peggiore delle ipotesi gli effetti sul mondo reale ci sono stati.

In linea generale, e non mi riferisco quindi nello specifico a Dog, per quanto riguarda il suffragare con articoli (opinabili), dati e grafici (interpretabili) mi sembra che spesso si tenda a promuovere una ipotesi con dati, grafici ed articoli di economisti e pensatori dal curriculum povero e dallo schieramento smaccatamente partigiano per avvalorarla, sostenerla e promuoverla.
Ma i dati i grafici e gli articoli possono essere parziali o di parte. Del resto persino un bilancio societario può essere abbellito o imbruttito con spostamenti di poste, da una voce all'altra o da una società all'altra o da un anno all'altro.
La UE è imperfetta? Si, la BCE è imperfetta? Si L'Euro è imperfetto e prima si doveva fare una unione dei popoli, delle leggi, delle politiche fiscali? Si
Fuori da UE e Euro gli Stati membri e l'Italia starebbero meglio?
Nutro forti perplessità.
Appurato che la UE non predispose per tempo strumenti di difesa della moneta e dei debiti dei Paesi membri e come conseguenza non fu in grado di gestire la crisi con tempestività, non è dimostrato che se gli Stati nazionali avessero avuto il pieno controllo fiscale (no vincoli di bilancio) e monetario (valuta nazionale e controllo della BC), questi avrebbero gestito singolarmente la crisi in maniera più efficace. E’ evidente a tutti che se oggi si ripresentasse la stessa crisi del 2008 per tutto il mondo e del 2011 per i Paesi dell’Europa meridionale la UE e la BCE avrebbero gli strumenti per reagire con efficacia. (ancora non con efficienza).

In sintesi: se i singoli Stati non avessero fatto parte della UE e/o della zona euro, con i vantaggi del mercato unico, di una moneta solida etc. e gli svantaggi della limitazione della sovranità nazionale, questi avrebbero oggi risultati economici sostanzialmente migliori?

Io penso di no! Sono convinto che la UE vada migliorata e cambiata su diversi aspetti ma che sia meglio fare parte di questa UE piena di difetti che starne fuori.

Che vada migliorata lo dicono tutti; USA, Russia, Cina, e qualche Paese membro la vorrebbero disintegrata: ma è la UE il vero problema? Cerchiamo di separare la propaganda e l’ideologia pro-contro UE dai dati economici.

La crescita del PIL, il rapporto debito/PIL, e il tasso di disoccupazione non sono sicuramente indicatori che riescono a misurare il benessere sociale dei cittadini. Nonostante anche negli USA il PIL e l’occupazione siano a livelli record, la ricchezza in questi anni si è trasferita dalle classi medie e medio-basse ai capitalisti andando ad aumentare la disuguaglianza nella distribuzione del benessere sociale; la causa di ciò è la svalutazione del costo del lavoro.

Ma cosa ha davvero contribuito alla svalutazione del costo del lavoro? La moneta euro come sostengono gli “economisti sovranisti”? E negli Stati dove ha vinto Trump, l’impoverimento della classe media è colpa dell’euro o del dollaro?

Troppo semplicistico e propagandistico. Le cause vanno ricercate nell’aumento demografico (follia pura incentivare le famiglie numerose); nel progresso tecnologico (minore fabbisogno di forza lavoro) e nella continua ascesa di giganti economici attuali e futuri (Cina, India, Brasile, Messico, Indonesia) che possono godere di costi del lavoro non paragonabili a quelli dei Paesi Sviluppati. Questo processo è iniziato verso fine anni ’80 ed inizio anni ’90 e ha un nome: la globalizzazione.

Quindi a “quelli che si stava meglio quando si stava peggio, non esistono più le mezze stagioni, ed i nostalgici dei mitici anni ’80-90” faccio presente che il mondo è cambiato e ci sono miliardi di persone che sono uscite dalla povertà assoluta a danno della classe media e medio bassa dei Paesi Sviluppati. In che modo? Prima erano gli Stati Sviluppati a fornire forza lavoro; con il passare del tempo un esercito di persone che costa poco produce al posto nostro. Et voilà il trasferimento di ricchezza dalla classe media e bassa, ad esempio dell’Italia, a favore del capitalista che internazionalizza, delocalizza, usa tecnologia invece di persone (si pensi al numero di persone impiegate nelle FAANG e simili in proporzione al fatturato o alla capitalizzazione) o chi semplicemente fa l’importatore.

Sia ben inteso: la globalizzazione non è un fenomeno che poteva essere evitato con dazi ed altre forme di protezionismo nazionale. Nel lungo periodo, gli squilibri economici difesi da guerre commerciali, degenerano in conflitti armati ed invasioni. La globalizzazione non poteva essere arrestata (non si ferma il mare con le mani) ma anche questa doveva essere gestita diversamente (certo con il senno di poi pure io sono bravo a dirlo! Ed i capipopolo nazionali e da forum diventano tutti esperti di politica economica, di gestione di aziende, di politica monetaria, di diritto pubblico, privato e costituzionale. Tutti esperti nel criticare gli altri lasciando intendere che le loro capacità siano sensibilmente superiori ai vari Capi di Stato e di Governo, ai vari Governatori delle BC. Tutti geni incompresi. Oppure si sostiene che lo abbiano fatto seguendo un disegno "massonico" globale.
Io non lo so se c'è un tale disegno, non ho le prove per dimostrarlo ma non le ha nessuno per dimostrare il contrario.

Vorrei capire come mai tutto questo talento venga sprecato nello sputare sentenze e condanne nei forum invece che in modo proattivo ed ai livelli delle figure che criticano con faciloneria e disprezzo. Mi domando come mai queste eccellenze nazionali trascorrano il loro tempo a diffondere opinioni spacciate per verità assolute, potendo godere del senno di poi e della assenza della controprova: cioè la dimostrazione di essere in grado nel momento contingente di affrontare e gestire i problemi meglio delle persone bersaglio delle loro critiche feroci e denigratorie.

bel post

possiamo dire che in Italia siamo passati da tutti allenatori a tutti economisti

sia chiaro per me è un passo avanti :D
 
Ciao Stic@zzi, hai centrato il punto. Nessuno può dire che saremmo andati peggio o meglio.
Ognuno di noi può sostenere delle ipotesi ed avere delle opinioni ma la verità non la sapremo mai.
Diverso è sostenere che l'intervento della BCE (come già spiegato tardivo si ma per gli step necessari cfr. post delle 12:32) non ha avuto impatto sulla economia reale, sui cittadini, etc. ma ne hanno beneficiato solo le banche.
Fosse vero anche questo, comunque il semplice fatto di salvare le banche ha avuto effetti sulla economia reale per il semplice fatto che non sono saltati i risparmi, le aziende, etc che dalle banche dipendono o prestano denaro. E pertanto, anche nella peggiore delle ipotesi gli effetti sul mondo reale ci sono stati.

In linea generale, e non mi riferisco quindi nello specifico a Dog, per quanto riguarda il suffragare con articoli (opinabili), dati e grafici (interpretabili) mi sembra che spesso si tenda a promuovere una ipotesi con dati, grafici ed articoli di economisti e pensatori dal curriculum povero e dallo schieramento smaccatamente partigiano per avvalorarla, sostenerla e promuoverla.
Ma i dati i grafici e gli articoli possono essere parziali o di parte. Del resto persino un bilancio societario può essere abbellito o imbruttito con spostamenti di poste, da una voce all'altra o da una società all'altra o da un anno all'altro.
La UE è imperfetta? Si, la BCE è imperfetta? Si L'Euro è imperfetto e prima si doveva fare una unione dei popoli, delle leggi, delle politiche fiscali? Si
Fuori da UE e Euro gli Stati membri e l'Italia starebbero meglio?
Nutro forti perplessità.
Appurato che la UE non predispose per tempo strumenti di difesa della moneta e dei debiti dei Paesi membri e come conseguenza non fu in grado di gestire la crisi con tempestività, non è dimostrato che se gli Stati nazionali avessero avuto il pieno controllo fiscale (no vincoli di bilancio) e monetario (valuta nazionale e controllo della BC), questi avrebbero gestito singolarmente la crisi in maniera più efficace. E’ evidente a tutti che se oggi si ripresentasse la stessa crisi del 2008 per tutto il mondo e del 2011 per i Paesi dell’Europa meridionale la UE e la BCE avrebbero gli strumenti per reagire con efficacia. (ancora non con efficienza).

In sintesi: se i singoli Stati non avessero fatto parte della UE e/o della zona euro, con i vantaggi del mercato unico, di una moneta solida etc. e gli svantaggi della limitazione della sovranità nazionale, questi avrebbero oggi risultati economici sostanzialmente migliori?

Io penso di no! Sono convinto che la UE vada migliorata e cambiata su diversi aspetti ma che sia meglio fare parte di questa UE piena di difetti che starne fuori.

Che vada migliorata lo dicono tutti; USA, Russia, Cina, e qualche Paese membro la vorrebbero disintegrata: ma è la UE il vero problema? Cerchiamo di separare la propaganda e l’ideologia pro-contro UE dai dati economici.

La crescita del PIL, il rapporto debito/PIL, e il tasso di disoccupazione non sono sicuramente indicatori che riescono a misurare il benessere sociale dei cittadini. Nonostante anche negli USA il PIL e l’occupazione siano a livelli record, la ricchezza in questi anni si è trasferita dalle classi medie e medio-basse ai capitalisti andando ad aumentare la disuguaglianza nella distribuzione del benessere sociale; la causa di ciò è la svalutazione del costo del lavoro.

Ma cosa ha davvero contribuito alla svalutazione del costo del lavoro? La moneta euro come sostengono gli “economisti sovranisti”? E negli Stati dove ha vinto Trump, l’impoverimento della classe media è colpa dell’euro o del dollaro?

Troppo semplicistico e propagandistico. Le cause vanno ricercate nell’aumento demografico (follia pura incentivare le famiglie numerose); nel progresso tecnologico (minore fabbisogno di forza lavoro) e nella continua ascesa di giganti economici attuali e futuri (Cina, India, Brasile, Messico, Indonesia) che possono godere di costi del lavoro non paragonabili a quelli dei Paesi Sviluppati. Questo processo è iniziato verso fine anni ’80 ed inizio anni ’90 e ha un nome: la globalizzazione.

Quindi a “quelli che si stava meglio quando si stava peggio, non esistono più le mezze stagioni, ed i nostalgici dei mitici anni ’80-90” faccio presente che il mondo è cambiato e ci sono miliardi di persone che sono uscite dalla povertà assoluta a danno della classe media e medio bassa dei Paesi Sviluppati. In che modo? Prima erano gli Stati Sviluppati a fornire forza lavoro; con il passare del tempo un esercito di persone che costa poco produce al posto nostro. Et voilà il trasferimento di ricchezza dalla classe media e bassa, ad esempio dell’Italia, a favore del capitalista che internazionalizza, delocalizza, usa tecnologia invece di persone (si pensi al numero di persone impiegate nelle FAANG e simili in proporzione al fatturato o alla capitalizzazione) o chi semplicemente fa l’importatore.

Sia ben inteso: la globalizzazione non è un fenomeno che poteva essere evitato con dazi ed altre forme di protezionismo nazionale. Nel lungo periodo, gli squilibri economici difesi da guerre commerciali, degenerano in conflitti armati ed invasioni. La globalizzazione non poteva essere arrestata (non si ferma il mare con le mani) ma anche questa doveva essere gestita diversamente (certo con il senno di poi pure io sono bravo a dirlo! Ed i capipopolo nazionali e da forum diventano tutti esperti di politica economica, di gestione di aziende, di politica monetaria, di diritto pubblico, privato e costituzionale. Tutti esperti nel criticare gli altri lasciando intendere che le loro capacità siano sensibilmente superiori ai vari Capi di Stato e di Governo, ai vari Governatori delle BC. Tutti geni incompresi. Oppure si sostiene che lo abbiano fatto seguendo un disegno "massonico" globale.
Io non lo so se c'è un tale disegno, non ho le prove per dimostrarlo ma non le ha nessuno per dimostrare il contrario.

Vorrei capire come mai tutto questo talento venga sprecato nello sputare sentenze e condanne nei forum invece che in modo proattivo ed ai livelli delle figure che criticano con faciloneria e disprezzo. Mi domando come mai queste eccellenze nazionali trascorrano il loro tempo a diffondere opinioni spacciate per verità assolute, potendo godere del senno di poi e della assenza della controprova: cioè la dimostrazione di essere in grado nel momento contingente di affrontare e gestire i problemi meglio delle persone bersaglio delle loro critiche feroci e denigratorie.


Un conto sono gli articoli, che sono scritti da persone/economisti e quindi sono soggettivi, un altro è un grafico di mercato, che riporta la realtà delle cose e di come queste si sono sviluppate nel tempo, come sempre.
 
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