Hai sempre ottimi spunti.
Fa parte della strategia quindi?
Come Fontana che dice mascherina sì e Borrelli che dice che non la mette?
Non ci avevo pensato...
Però a non fare niente non vorrei si facesse la fine dei topi
lo so che è difficile...
e per un ganassa lo è anche di +
mettila così...
adesso...voi...siete un problema...
nn solo nn servite a un cazzo ma siete un problema...
quando però sarà il momento...sarete di nuovo il turbo...il bost senza il quale il paese nn può campare...
"In questi giorni l'Italia sembra aver raggiunto il picco dei positivi, ma l' incremento dei casi continua a restare alto e la discesa non arriva, come era nelle attese...
«Bisogna stare sempre molto attenti a fare questi calcoli. Non dobbiamo seguire i numeri giorno per giorno, ma almeno su base settimanale. Può darsi che il dato sia ancora alto perché ci sono Regioni che stanno facendo più tamponi. È chiaro che occorre pazienza. In ogni caso la curva dell' Italia è in frenata e sta cominciando la discesa, come si vede dai dati che arrivano dagli ospedali, dove si stanno liberando posti. E questa è la cosa importante».
Ma quando verrà il momento, la discesa verso il livello zero sarà più veloce?
«Dipende da come ci comporteremo tutti quanti. Ho visto immagini di città affollate in questi giorni, magari dove il contagio non si è ancora diffuso. Sbagliato, non è il momento di rilassarsi. Dobbiamo, invece, insistere. Abbiamo davanti l'esempio della Cina. Lì il "lockdown" è durato tre mesi».
Come va usato questo tempo?
«Dobbiamo cominciare a dire agli italiani una verità scomoda. Mi rendo conto che è difficile farlo con un Paese praticamente in ginocchio, ma non possiamo illuderci di tornare alla completa normalità a giugno o a luglio. Queste sono le settimane in cui l' Italia deve dotarsi di un' infrastruttura di controllo che neanche immaginava fosse necessaria quattro settimane fa. Qui l' esempio è quello della Corea del Sud. Dovremo essere in grado di mantenere le cautele necessarie di distanza sociale, ma soprattutto di tracciare i casi positivi, eseguire i test per isolare le possibili persone infettate. Occorre essere in grado di fare i tamponi porta a porta».
Il coronavirus cambierà la nostra vita come è accaduto, per molti aspetti, dopo gli attentati in America dell'11 settembre?
«Sì, sarà così. Per un lungo periodo, per esempio, viaggiare non sarà più come prima. Dobbiamo mettere in conto che prima di entrare in un altro Stato saremo costretti a fare la quarantena, a fornire determinate garanzie sanitarie e così via»."
vespignani: non possiamo illuderci di tornare alla completa normalità a giugno o a luglio
lo so è il corriere della sega...che per me è monnezza con cui nn si incarta manco il pesce marcio...
però sono le considerazioni fredde e asettiche di un matematico...di un fisico...
questo è il loro momento e te ne devi fare una ragione...
lo "Zampetti" ti direbbe...SEE YOU LATER...