Purtroppo è così e non è questione di palle ma proprio di capacità... non riescono neanche a capirle le cose... neanche quelle che vanno contro anche a loro..
È tutto frutto di un lungo progetto ben definito: svuoti un Paese di soldi mediante mirabolanti promesse di mercato unico, dove tutti saremo uguali e staremo meglio. Poi lo svuoti di infrastrutture basilari mediante tagli alla spesa in nome del rispetto delle regole, con il benestare di una buona parte politica interna al Paese, che a parole si dichiara persino "progressista" e vicina al popolo.
Quindi tagli investimenti alla sanità, alla scuola e ai territori (comuni)...senza entrare nel merito e senza distinzioni alcune, bloccando investimenti e progresso, di fatto.
Poi, ad ogni crisi, che sia finanziaria, economica o sanitaria, le cose peggiorano sistematicamente e però ci raccontano che fuori, fuori dalla grande famiglia europea c’è l'abisso, la morte certa, guai a concedersi un’alternativa, anche di fronte all'agonia di una morte certa, ma lenta e dolorosa.
Per suffragare questi pensieri e spaventare continuamente il popolo, lo so martella e lo si convince che il passato può tornare, perché è dietro l’angolo...e giù a rimembrare il ventennio e scenari di 80 anni fa, come se da allora nulla fosse cambiato, ne il mondo, ne la politica, ne le persone e ne i modi di vivere.
Un Paese che guarda costantemente indietro non andrà mai avanti, ed evidentemente a qualcuno...sia a Roma che a Bruxelles fa comodo così.
Hanno allevato generazioni di smidollati, trasformando un Paese modello, fatto principalmente di tessuto produttivo, ad un Paese dove i servizi hanno quasi del tutto soppiantato la produttività...e questo ti fa perdere peso economico, perché produci meno e gestisci di più...ma se non produci non puoi nemmeno gestire alla lunga, perché non c’è piu niente da gestire.
Amen, vado a letto.