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REFERENDUM: GOLDMAN SACHS, SE VINCE NO PROBLEMI PER BANCHE, MENO PER TITOLI STATO

Al 40% probabilita' di bocciatura modifiche costituzionali - Goldman Sachs punta i riflettori sul referendum italiano, che sulla scia della Brexit "sta riaccendendo le ansie degli investitori". Gli analisti della banca assegnano il 40% di probabilita' di successo del No, numero inferiore a quello suggerito dai sondaggi, ma comunque elevato. E' poco probabile, secondo la banca d'affari Usa, che una vittoria del No porti ad elezioni anticipate, ma sarebbe una battuta d'arresto per il cammino delle riforme di cui l'Italia ha bisogno per la crescita. In questo scenario, diminuirebbero le possibilita' di una ricapitalizzazione di mercato delle banche italiane piu' deboli, a cominciare da Mps, mentre i titoli di Stato italiani, sostenuti dal Qe della Bce, soffrirebbero meno. GS si attende che il referendum venga fissato il 20 o 27 novembre. Una vittoria del Si' dovrebbe portare all'adozione di riforme strutturali piu' incisive, con il premier Renzi pronto a capitalizzare il successo con "un'agenda di crescita", con un probabile aumento della spesa pubblica, che non dovrebbe trovare forte resistenza dal resto della Ue, visto il ciclo politico in Spagna, Francia e Germania. Se dovesse vincere il No e Renzi decidesse di dimettersi, GS si aspetta che il presidente Mattarella faciliti un rimpasto di Governo, con un allargamento della maggioranza. Gli analisti della banca assegnano il 60% di probabilita' a questo scenario, il che sulla base delle chance di successo del No (40%), risulta in un 25% di possibilita' di uscita di scena di Renzi entro inizio 2017. Nel caso di elezioni anticipate (probabilita' del 15%) con le attuali regole, il voto probabilmente porterebbe a un 'hung Parliament', con Pd e M5S entrambi al 30%. Quanto all'impatto sui mercati, GS stima che la vittoria del Si' si rifletterebbe in una riduzione del rischio sovrano, con l'annullamento o il calo del differenziale sui titoli spagnoli (ora tra 10 e 20 pb nel settore 5-10 anni). Nel caso opposto, il differenziale potrebbe salire fino a 40 punti base, con qualche rischio di contagio per i periferici. Nell'insieme, comunque, GS ritiene che "sia decisamente poco probabile a questo stadio un allargamento degli spread oltre tali livelli o addirittura una crisi dell'Eurozona con ripercussioni sistemiche". Per le banche una vittoria del No influirebbe negativamente sulla ricapitalizzazione di Mps: "gli investitori potrebbero preferire di aspettare in attesa di maggiore chiarezza, con ricadute anche per altri istituti", alle prese con il nodo degli Npl. Concludendo, "un governo piu' forte che va avanti sulle riforme, mitiga i timori degli investitori e riporta l'attenzione sulle valutazioni. Il verificarsi, invece, di turbolenze politiche in autunno e una stop alle riforme ridurrebbe le chance di una soluzione di mercato per le banche deboli e aumenterebbe la probabilita' di una ristrutturazione degli istituti con denaro pubblico".
 

lupoalberto66

Forumer storico
REFERENDUM: GOLDMAN SACHS, SE VINCE NO PROBLEMI PER BANCHE, MENO PER TITOLI STATO

Al 40% probabilita' di bocciatura modifiche costituzionali - Goldman Sachs punta i riflettori sul referendum italiano, che sulla scia della Brexit "sta riaccendendo le ansie degli investitori". Gli analisti della banca assegnano il 40% di probabilita' di successo del No, numero inferiore a quello suggerito dai sondaggi, ma comunque elevato. E' poco probabile, secondo la banca d'affari Usa, che una vittoria del No porti ad elezioni anticipate, ma sarebbe una battuta d'arresto per il cammino delle riforme di cui l'Italia ha bisogno per la crescita. In questo scenario, diminuirebbero le possibilita' di una ricapitalizzazione di mercato delle banche italiane piu' deboli, a cominciare da Mps, mentre i titoli di Stato italiani, sostenuti dal Qe della Bce, soffrirebbero meno. GS si attende che il referendum venga fissato il 20 o 27 novembre. Una vittoria del Si' dovrebbe portare all'adozione di riforme strutturali piu' incisive, con il premier Renzi pronto a capitalizzare il successo con "un'agenda di crescita", con un probabile aumento della spesa pubblica, che non dovrebbe trovare forte resistenza dal resto della Ue, visto il ciclo politico in Spagna, Francia e Germania. Se dovesse vincere il No e Renzi decidesse di dimettersi, GS si aspetta che il presidente Mattarella faciliti un rimpasto di Governo, con un allargamento della maggioranza. Gli analisti della banca assegnano il 60% di probabilita' a questo scenario, il che sulla base delle chance di successo del No (40%), risulta in un 25% di possibilita' di uscita di scena di Renzi entro inizio 2017. Nel caso di elezioni anticipate (probabilita' del 15%) con le attuali regole, il voto probabilmente porterebbe a un 'hung Parliament', con Pd e M5S entrambi al 30%. Quanto all'impatto sui mercati, GS stima che la vittoria del Si' si rifletterebbe in una riduzione del rischio sovrano, con l'annullamento o il calo del differenziale sui titoli spagnoli (ora tra 10 e 20 pb nel settore 5-10 anni). Nel caso opposto, il differenziale potrebbe salire fino a 40 punti base, con qualche rischio di contagio per i periferici. Nell'insieme, comunque, GS ritiene che "sia decisamente poco probabile a questo stadio un allargamento degli spread oltre tali livelli o addirittura una crisi dell'Eurozona con ripercussioni sistemiche". Per le banche una vittoria del No influirebbe negativamente sulla ricapitalizzazione di Mps: "gli investitori potrebbero preferire di aspettare in attesa di maggiore chiarezza, con ricadute anche per altri istituti", alle prese con il nodo degli Npl. Concludendo, "un governo piu' forte che va avanti sulle riforme, mitiga i timori degli investitori e riporta l'attenzione sulle valutazioni. Il verificarsi, invece, di turbolenze politiche in autunno e una stop alle riforme ridurrebbe le chance di una soluzione di mercato per le banche deboli e aumenterebbe la probabilita' di una ristrutturazione degli istituti con denaro pubblico".



Partiti :lol::lol::lol::DD: evvài :ghh::ghh:

Si attendono con ansia gli interventi di Ciokkolato e i report Fmi con previsione di affondamento della pianura padana in caso di vittoria del no :-o

Seguiranno poi le piazzate dell' etilista lussemburghese (queste arriveranno in seguito perchè devono trovarlo sobrio almeno 10 min e nn è semplice :-o)
e dei compagni di merende che ci insegneranno la Costituzione dall' estonia, polonia, slovacchia, ... :V:V

vamos :ola:


Buongiorno a tutti :):)
 

lupoalberto66

Forumer storico
Io parlo per le mie e quindi ci potrebbe anche stare che i mie indicatori volumetrici siano da buttare nel cesso ma, detto questo, ti posso assicurare che ho le mie variabile sul K2 mentre i prezzi stanno nel cesso...quindi che cazzo faccio ?

Serenità :)



Diciamo la stessa cosa...
Una situazione contraddittoria che va avanti da mò e che, personalmente, al momento ammetto di non saper decifrare :mmmm:
 

lupoalberto66

Forumer storico
:fiu:

target2.jpg
 

NickM

Forumer storico
scusa lupo, una domanda: ma il bund potrebbe anche andare a 200 ?

Inizio a pensare che forse sia più facile fare 30 figure in su piuttosto che in giù...
 

NickM

Forumer storico
Un tempo esisteva il pavimento del rendimento negativo... Ora che anche quel tabù è stato sfatato, il solo limite rimasto è l' umana fantasia :rolleyes::rolleyes::rolleyes:

Ma c'è una qualche correlazione fra rendimento e valore del derivato o sono scollegati?
Una volta c'era Marofib che postava, ma non sono sicuro si trattasse di questo...
Io poi non capisco perché il derivato di dicembre quoti più basso di quasi 3 figure...
 

lupoalberto66

Forumer storico
Ma c'è una qualche correlazione fra rendimento e valore del derivato o sono scollegati?
Una volta c'era Marofib che postava, ma non sono sicuro si trattasse di questo...
Io poi non capisco perché il derivato di dicembre quoti più basso di quasi 3 figure...


Ad ogni rollover cambia la composizione del paniere in funzione delle scadenze, per quello ci sono i salti...
E' piuttosto complicato, ma certo la relazione esiste, altro che...
 
Stato
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