Gloria ai Bastardi - Cap. 1

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Buondì a tutti.

Resto in attesa della sparata up per incrementare short. La mia dell'idea è che non sarà una gamba ribassista vertiginosa, ma una correzione di un trend long favorito anche dalla stagionalità.

Per questo come percentuale del portafoglio sono poco esposto.

Stiamo a vedere
 
il discorso short ci sta, come ci sta una correzione a rimbalzo avvenuto, come ci sta che economicamente siamo nella terra di nessuno, alla vigilia di possibili nervosismi e a pensarlo sono in tanti, decisamente.

Quindi se tutto propende per un ribasso, in modo molto chiaro ai più...non sarà il caso di porsi qualche domanda in merito a questo scenario apparentemente così scontato?
 
il discorso short ci sta, come ci sta una correzione a rimbalzo avvenuto, come ci sta che economicamente siamo nella terra di nessuno, alla vigilia di possibili nervosismi e a pensarlo sono in tanti, decisamente.

Quindi se tutto propende per un ribasso, in modo molto chiaro ai più...non sarà il caso di porsi qualche domanda in merito a questo scenario apparentemente così scontato?


Il problema non cambia, abbiamo indici euforici che prima erano disperati e indici abbandonati.

Il sud più Londra dicono una cosa, Francia, Germania e America altro.

Per quanto mi riguarda io non penso nulla, mi limito a rilevare le discrepanze e debolezze tra indici ed euforia su altri.

Che cosa possa tirar giù i mercati ora davvero non lo so, a aprte qualche vicenda politica €uropoide...e non solo, vedi VW e DB.
 
E aggiungo che io "lungo manco morto" visto quello che leggo su molti indici. Poi se alcuni credono che il MIB e Londra possano andare al rialzo mentre gli altri correggono bè, ci mettano i soldi, io non li metto davvero e guarderò gudagnare gli altri, giustamente.
 
Il problema non cambia, abbiamo indici euforici che prima erano disperati e indici abbandonati.

Il sud più Londra dicono una cosa, Francia, Germania e America altro.

Per quanto mi riguarda io non penso nulla, mi limito a rilevare le discrepanze e debolezze tra indici ed euforia su altri.

Che cosa possa tirar giù i mercati ora davvero non lo so, a aprte qualche vicenda politica €uropoide...e non solo, vedi VW e DB.

A mio parere un tempo i grossi tendevano a mettersi daccordo ed a sviluppare un trend collettivamente, prima lo davano ai portafogli più importanti e poi mano a mano a scendere fino ai protafogli più modesti per terminare con l'uscita dei report di fine anno che benedicevano i trend per convincere quelli del fai da te a seguirli.

Ora, sia perchè i rendimenti sono molto piu bassi e quindi non ce n'è per tutti, sia perchè ci sono capitali con provenienza ed obiettivi piu svariati le strategie si diversificano abbondantemente e con gli strumenti potenti quantitativi a disposizione il cambiamento dei trand dei settori deboli/forti ancora più estremo.
Giusto per fare un esempio qualche settimana fa ho sentito uno strategist che stimo sostenere la fine del rally del dollaro, il top per capirci e quindi la necessità di andare long nuovamente sulle materie prime ecc..

In realtà i titoli del settore hanno effettivamente rimbalzato ma il dollaro nelle ultime sedute ha preso un altra strada ed al momento ha scongiurato questo scenario.
Questo per dire che le opinioni in circolazione sono molto diversificate anche se alcuni mantra complessivi ci sono come la forza del recupero dell'area euro che continua ad insistere da diverso tempo sebbene all'osservazione dei fondamentali la sovraperformance dei titoli USA è giustificata dalla sovraperformance degli earnings USA e la crescita derivante dall'espansione dei multipli è allineata sulle varie aree.

Come ho avuto modo di leggere il problema attuale è che è tutto sovraquotato sebbene non ci siano valutazioni similari a quelle di una bolla speculativa salvo qualche settore ma non significativa nel complessivo delle valutazioni.

Forse solo le commodities potrebbero considerarsi su valutazioni interessanti ma devono sfogare ancora un po gli eccessi produttivi precedenti, cosa che necessita di tempo e di abbattimento di capex.

Per il resto obbligazionario, nel suo complesso, e azionario non mostrano valore se non in singoli temi o occasioni che rendono difficile una strategia passiva ma anche una strategia attiva basata esclusivamente su analisi fondamentale visti i continui cambi di leadership a cui abbiamo assistito.
 
A vederla da qui, se si scende ora, dopo aver ritestato i max o averli superati, si scende in maniera veramente importante.
 

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Il problema non cambia, abbiamo indici euforici che prima erano disperati e indici abbandonati.

Il sud più Londra dicono una cosa, Francia, Germania e America altro.

Per quanto mi riguarda io non penso nulla, mi limito a rilevare le discrepanze e debolezze tra indici ed euforia su altri.

Che cosa possa tirar giù i mercati ora davvero non lo so, a aprte qualche vicenda politica €uropoide...e non solo, vedi VW e DB.

A mio parere un tempo i grossi tendevano a mettersi daccordo ed a sviluppare un trend collettivamente, prima lo davano ai portafogli più importanti e poi mano a mano a scendere fino ai protafogli più modesti per terminare con l'uscita dei report di fine anno che benedicevano i trend per convincere quelli del fai da te a seguirli.

Ora, sia perchè i rendimenti sono molto piu bassi e quindi non ce n'è per tutti, sia perchè ci sono capitali con provenienza ed obiettivi piu svariati le strategie si diversificano abbondantemente e con gli strumenti potenti quantitativi a disposizione il cambiamento dei trand dei settori deboli/forti ancora più estremo.
Giusto per fare un esempio qualche settimana fa ho sentito uno strategist che stimo sostenere la fine del rally del dollaro, il top per capirci e quindi la necessità di andare long nuovamente sulle materie prime ecc..

In realtà i titoli del settore hanno effettivamente rimbalzato ma il dollaro nelle ultime sedute ha preso un altra strada ed al momento ha scongiurato questo scenario.
Questo per dire che le opinioni in circolazione sono molto diversificate anche se alcuni mantra complessivi ci sono come la forza del recupero dell'area euro che continua ad insistere da diverso tempo sebbene all'osservazione dei fondamentali la sovraperformance dei titoli USA è giustificata dalla sovraperformance degli earnings USA e la crescita derivante dall'espansione dei multipli è allineata sulle varie aree.

Come ho avuto modo di leggere il problema attuale è che è tutto sovraquotato sebbene non ci siano valutazioni similari a quelle di una bolla speculativa salvo qualche settore ma non significativa nel complessivo delle valutazioni.

Forse solo le commodities potrebbero considerarsi su valutazioni interessanti ma devono sfogare ancora un po gli eccessi produttivi precedenti, cosa che necessita di tempo e di abbattimento di capex.

Per il resto obbligazionario, nel suo complesso, e azionario non mostrano valore se non in singoli temi o occasioni che rendono difficile una strategia passiva ma anche una strategia attiva basata esclusivamente su analisi fondamentale visti i continui cambi di leadership a cui abbiamo assistito.

Il mio pensiero è che il mercato da agosto in poi è rimasto per molti investitori (istituzionali e non) un mercato ribassista, dove il sentiment negativo regna all'80%, con contestuali ripercussioni sui volumi e sui prezzi.
 
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