Ora, io opero e in questo contesto ho ripreso a shortare o rincrementare come nel caso del MIB mentre lo SPX è operazione di lungo, ma se fossi un investitore di medio/lungo e anche se non avessi partecipato al momento opportuno ovvero are 16K ovvero anno 2016, mi terrei comunque alla larga dai mercati.
Se nel 2016 le cose erano "facili" ovvero si sapeva cosa NON SI DOVEVA FARE per certo ovvero shortare, qui siamo all'esatto opposto e le varibili che spinsero a determinate scelte nel 2016 stanno diventando simili, all'opposto, oggi. Quindi andare a mercato oggi non ha alcun senso sopratutto se si è perso il treno del 2016. Non è una questione di prezzi e/o livelli, si lavora sempra la forza, i volumi, la consistenza mai i prezzi, ciò che ora potrebbe sembrare caro, potrebbe diventare la base tra 6 mesi...i prezzi contano poco se presi così singolarmente.
Io mi chiedo cosa ci sia dietro alle scelte di entrare su questi mercati, perchè e trovo riposta solo nell'obbligo dei gestori di investire i soldi che gli arrivano dai clienti e che quindi devono andare a benchmark. Non tutti ovviamente visto che alcuni fondi sovrani le palle hanno iniziato a levarle.
Non capisco, qui la cosa certa è che il rischio è al momento imponderabile, sia al rialzo che al ribasso, e quindi non trovo logica nel predere una posizione così decisa.