Gloria ai Bastardi - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Come sempre, ogni secondo impiegato per leggerti è un secondo speso ottimamente :bow:


Ho notato che, a parte un brevissimo cenno al principio, l' Europa è del tutto assente dall' excursus. Ne comprendo (e sono pienamente d' accordo) l' irrilevanza
geopolitica diretta, ma a mio parere il mix fra il suo enorme peso come mercato e le tensioni interne che la agitano rischia di caratterizzarla come elemento fortemente destabilizzante, in funzione del grado di maturazione a cui diverse situazioni conflittuali sono arrivate. Il cambio di governatorato in Bce, con l' arrivo praticamente certo di un falco, è di suo
un elemento di grande rilievo, penso.

Qual è il tuo pensiero in proposito? Intendo, ritieni l' Europa un fattore di rischio potenziale in grado di avere una qualche influenza in uno degli scenari che hai delineato nell' analisi?
Se sì, in quale misura? Se no, per quale ragione?

Vero è che il non menzionare un elemento è già di per sé una valutazione implicita della sua importanza, in effetti. Ma poiché sono curioso come una scimmia:D, vorrei sentire la tua idea in proposito, se hai voglia :)



Buongiorno a tutti :):)


Visto che in questo covo di sovranisti mi chiedi cosa penso dell'Europa mi metti in difficoltà.. :p:d: A parte gli scherzi:
L'Europa nella sua eccezione attuale è un coacervo di contraddizioni non solo monetarie ed economiche ma anche politiche e fiscali.
Mi limiterò però a parlare dei limiti politici relativamente alle altre aree di influenza multipolare e cioè Cina e USA.
Dal punto di vista industriale la Cina la fa da padrona e gli altri due poli fanno fatica a seguirne il cammino esclusi gli USA nell'high tech e l'Europa in alcune componenti manifatturiere.
Dal punto di vista finanziario la realtà è rovesciata e sono gli USA a dominare con l'Europa che segue ad ampia distanza (soprattutto con UK in un cammino differente) e la Cina che sta costruendo ora un suo mercato dei capitali anche se come qualunque cosa Cinese con grande impeto.
Inoltre l'Europa fa fatica ad imporre, come invece riesce bene agli USA con la politica dei ricatti, o alla Cina con la politica della colonizzazione finanziaria, i propri interessi a livello globale.

Lo scontro in atto tra USA e Cina può avere diversi sbocchi e tutti possono avere una forte influenza sull'Europa.
Se lo scontro sarà diretto è evidente che i danni maggiori potrebbero interessare proprio le due realtà belligeranti (in senso economico almeno al momento) e quindi l'Europa potrebbe approfittare dei capitali che necessitano di aree meno volatili e magari con la brexit in corso potrebbe andargli anche meglio del previsto.

Se lo scontro sarà invece indiretto l'occupazione di spazi economici mal presidiati potrebbe diventare una priorità e questo scenario sarebbe molto poco favorevole all'europa e molto più favorevole a un UK fuori completamente dall'Europa.

Al momento in una fase reflazionistica dove le aspettative per un pesante ritorno delle banche centrali a immettere liquidità al sistema sta premiando gli asset di rischio l'Europa potrebbe fare meglio del previsto per le sottovalutazioni del caso delle aziende e per i limiti della perfezione a cui gli asset di rischio USA stanno tendendo oramai da un pezzo in spregio a tutte le potenziali difficoltà del momento.

L'area in se è comunque debole e una eventuale nuova crisi economica metterebbe completamente a nudo il progetto quantomeno dell'euro se non di tutta l'architettura dell'area.
Per questa ragione è urgente ridiscutere il funzionamento della stessa e le priorità che non devono solo riguardare quelle delle lobbies che infestano Bruxelles ma quelle dei popoli che dentro questo contenitore ci stanno con sempre più fatica.
 
Cosa dobbiamo fargli a questa gente ? Io ritengo che la via della ragione sia perduta da tempo ormai. Se non capisci quando è finita, allora verrà la fine per te !
Naturalmente che gli sponsor dell'€ e della U€ siano questi individui, non fa altro che rafforzare le fila di quelli che vogliono tornare al prè 92.
Naturalmente isso è la massima espressione dell'abrogazione del reato di insider, viva la U€, certoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo.

Titolo: Euro: De Benedetti; ci ha salvato, fare autocritica (Sole)
Ora: 17/01/2019 09:36
Testo:
ROMA (MF-DJ)--"L'euro e' stato la salvezza dell'Italia. Che Paese
saremmo oggi se 20 anni fa fossimo rimasti con la lira? Simili all'Egitto,
finanziariamente. Criticare l'euro e' da folli anche se e' vero che la
moneta unica, come l'Europa, e' un'incompiuta".

Lo afferma in un'intervista al Sole 24 Ore l'imprenditore Carlo De
Benedetti, amico, tra gli altri, di Jacques Delors, uno degli architetti
della costruzione europea a 20 anni dalla moneta unica europea.

"L'euro e' zoppo e incompiuto e lo restera' finche' non vi sara' un
rafforzamento della costruzione europea. In quel periodo la speculazione
constato' che c'erano difficolta' e fece il suo mestiere. L'euro ha
rischiato ed e' stato salvato da Mario Draghi con l'attivazione del
quantitative easing e il dispiegamento di forze dell'arsenale della Bce.
Merito a Draghi che, salvando l'euro e l'Europa, ha salvato anche
l'Italia", continua.

Secondo De Benedetti, "la costruzione europea e' in evidente difficolta'
ed e' possibile che con le prossime elezioni il primo raggruppamento
parlamentare a Bruxelles sia di impostazione sovranista. Mi auguro che il
Partito popolare europeo non pensi di blandire sovranisti, arrivando a
qualche tipo di alleanza", conclude.
 
HUAWEI: INQUIRENTI USA AVVIANO INCHIESTA PENALE SU FURTO SEGRETI COMMERCIALI (WSJ)

Nuovi problemi negli Stati Uniti per Huawei Technologies, il colosso cinese delle telecomunicazioni gia' boicottato dall'America di Donald Trump perche' sospettato di "spiare" il resto del mondo per conto di Pechino. Gli inquirenti federali hanno avviato un'inchiesta penale sospettando che l'azienda abbia rubato segreti commerciali a danno di gruppi statunitensi come la compagnia telefonica T-Mobile. Lo riferisce il Wall Street Journal, secondo cui l'indagine - nata da una del 2014 di tipo civile riguardante T-Mobile - si trova in uno stato avanzato e potrebbe presto portare a una incriminazione. L'inchiesta mette ulteriormente sotto pressione Huawei, il piu' grande produttore al mondo di attrezzature per le tlc e numero due nella produzione di smartphone. La direttrice finanziaria dell'azienda Meng Wanzhou (nonche' figlia del fondatore miliardario, vicinissimo ai vertici del partito comunista cinese) e' stata arrestata in Canada il primo dicembre scorso su richiesta degli Usa, che ne chiedono l'estradizione: e' accusata di avere violato sanzioni Usa legate all'Iran. Meng ha respinto le accuse e ha ottenuto il rilascio su cauzione mentre Ottawa decide il da farsi. Il gruppo ha sempre sostenuto di avere rispettato la legge e il suo fondatore Ren Zhengfei ha rotto il silenzio due giorni fa: per la prima volta in tre anni ha parlato alla stampa internazionale dal quartiere generale a Shenzhen per dire che Huawei non agisce per conto di Pechino. A complicare il quadro c'e' stato la settimana scorsa l'arresto da parte delle autorita' polacche di un executive di Huawei, accusato di spionaggio per conto del governo cinese. In questo caso Huawei, che non e' stata accusata di nulla, ha silurato il manager, Wang Weijing.
 
Visto che in questo covo di sovranisti mi chiedi cosa penso dell'Europa mi metti in difficoltà.. :p:d: A parte gli scherzi:
L'Europa nella sua eccezione attuale è un coacervo di contraddizioni non solo monetarie ed economiche ma anche politiche e fiscali.
Mi limiterò però a parlare dei limiti politici relativamente alle altre aree di influenza multipolare e cioè Cina e USA.
Dal punto di vista industriale la Cina la fa da padrona e gli altri due poli fanno fatica a seguirne il cammino esclusi gli USA nell'high tech e l'Europa in alcune componenti manifatturiere.
Dal punto di vista finanziario la realtà è rovesciata e sono gli USA a dominare con l'Europa che segue ad ampia distanza (soprattutto con UK in un cammino differente) e la Cina che sta costruendo ora un suo mercato dei capitali anche se come qualunque cosa Cinese con grande impeto.
Inoltre l'Europa fa fatica ad imporre, come invece riesce bene agli USA con la politica dei ricatti, o alla Cina con la politica della colonizzazione finanziaria, i propri interessi a livello globale.

Lo scontro in atto tra USA e Cina può avere diversi sbocchi e tutti possono avere una forte influenza sull'Europa.
Se lo scontro sarà diretto è evidente che i danni maggiori potrebbero interessare proprio le due realtà belligeranti (in senso economico almeno al momento) e quindi l'Europa potrebbe approfittare dei capitali che necessitano di aree meno volatili e magari con la brexit in corso potrebbe andargli anche meglio del previsto.

Se lo scontro sarà invece indiretto l'occupazione di spazi economici mal presidiati potrebbe diventare una priorità e questo scenario sarebbe molto poco favorevole all'europa e molto più favorevole a un UK fuori completamente dall'Europa.

Al momento in una fase reflazionistica dove le aspettative per un pesante ritorno delle banche centrali a immettere liquidità al sistema sta premiando gli asset di rischio l'Europa potrebbe fare meglio del previsto per le sottovalutazioni del caso delle aziende e per i limiti della perfezione a cui gli asset di rischio USA stanno tendendo oramai da un pezzo in spregio a tutte le potenziali difficoltà del momento.

L'area in se è comunque debole e una eventuale nuova crisi economica metterebbe completamente a nudo il progetto quantomeno dell'euro se non di tutta l'architettura dell'area.
Per questa ragione è urgente ridiscutere il funzionamento della stessa e le priorità che non devono solo riguardare quelle delle lobbies che infestano Bruxelles ma quelle dei popoli che dentro questo contenitore ci stanno con sempre più fatica.
Ridiscutere vorrebbe dire far esplodere la germania ovvero tutto quello che c'è sotto, nascosto in quel marcio paese. La strada è segnata ed è a senso unico. Lo sappiamo tutti ma come spesso accade, molti hanno paura e fanno gli struzzi invece di prepararsi.
 
Il mio pensiero è che arrivino alla FED e agli incontri con i chinos su questi livelli, se non più bassi; ovviamente parlo dei cani e della Cina e Giappone, noi ci adeguiamo solitamente.
 
Visto che in questo covo di sovranisti mi chiedi cosa penso dell'Europa mi metti in difficoltà.. :p:d: A parte gli scherzi:
L'Europa nella sua eccezione attuale è un coacervo di contraddizioni non solo monetarie ed economiche ma anche politiche e fiscali.
Mi limiterò però a parlare dei limiti politici relativamente alle altre aree di influenza multipolare e cioè Cina e USA.
Dal punto di vista industriale la Cina la fa da padrona e gli altri due poli fanno fatica a seguirne il cammino esclusi gli USA nell'high tech e l'Europa in alcune componenti manifatturiere.
Dal punto di vista finanziario la realtà è rovesciata e sono gli USA a dominare con l'Europa che segue ad ampia distanza (soprattutto con UK in un cammino differente) e la Cina che sta costruendo ora un suo mercato dei capitali anche se come qualunque cosa Cinese con grande impeto.
Inoltre l'Europa fa fatica ad imporre, come invece riesce bene agli USA con la politica dei ricatti, o alla Cina con la politica della colonizzazione finanziaria, i propri interessi a livello globale.

Lo scontro in atto tra USA e Cina può avere diversi sbocchi e tutti possono avere una forte influenza sull'Europa.
Se lo scontro sarà diretto è evidente che i danni maggiori potrebbero interessare proprio le due realtà belligeranti (in senso economico almeno al momento) e quindi l'Europa potrebbe approfittare dei capitali che necessitano di aree meno volatili e magari con la brexit in corso potrebbe andargli anche meglio del previsto.

Se lo scontro sarà invece indiretto l'occupazione di spazi economici mal presidiati potrebbe diventare una priorità e questo scenario sarebbe molto poco favorevole all'europa e molto più favorevole a un UK fuori completamente dall'Europa.

Al momento in una fase reflazionistica dove le aspettative per un pesante ritorno delle banche centrali a immettere liquidità al sistema sta premiando gli asset di rischio l'Europa potrebbe fare meglio del previsto per le sottovalutazioni del caso delle aziende e per i limiti della perfezione a cui gli asset di rischio USA stanno tendendo oramai da un pezzo in spregio a tutte le potenziali difficoltà del momento.

L'area in se è comunque debole e una eventuale nuova crisi economica metterebbe completamente a nudo il progetto quantomeno dell'euro se non di tutta l'architettura dell'area.
Per questa ragione è urgente ridiscutere il funzionamento della stessa e le priorità che non devono solo riguardare quelle delle lobbies che infestano Bruxelles ma quelle dei popoli che dentro questo contenitore ci stanno con sempre più fatica.


L'Europa è nella morsa, e ovviamente fa comodo avere il terzo incomodo debole e soggiogabile a fasi alterne.

Detto questo, occorre capire a chi giova maggiormente questo scenario?...ai cani o alla Cina?
 
Stato
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