Piano Ue/Fmi salva euro, ma arriverà deflazione - Lombard Odier
martedì 11 maggio 2010 14:25
MILANO, 11 maggio (Reuters) - Il piano appena approvato dall'Europa è un buon inizio sulla strada del salvataggio della zona euro da una crisi debitoria di ampia portata. Ma il rovescio della medaglia è l'entrata in un periodo prolungato di deflazione.
Lo sostiene Stephane Monier, chief investment officer su reddito fisso e valute di Lombard Odier Investment Managers, che ha parlato a Milano con Reuters a margine di un evento organizzato da Italian Cfa Society sul tema dei debiti sovrani.
"L'ammontare del pacchetto è importante e importante è stato il cambio di atteggiamento delle banche centrali, che hanno iniziato a comprare titoli di stato" ha affermato Monier. "Con prezzi del debito in caduta era molto importante mettere un limite a questa discesa".
Dopo l'approvazione del pacchetto di aiuti alla Grecia, lo scorso fine settimana è stato varato un piano di sostegno del debito sovrano dei paesi dell'area euro da 750 miliardi di euro. E in questi giorni le banche centrali di eurozona hanno dato il via ad operazioni di acquisto di titoli di stato dei paesi più esposti al rischio di insostenibilità del debito.
"Ci sarà ancora volatilità, ma è chiaro che ora c'è un'assunzione d'impegno da parte della politica", per Monier.
La cattiva notizia, prosegue, è che ora i governi devono dare il via ad un ampio e severo processo di risanamento delle finanze, anche perchè nei prossimi anni, più che la crisi, perserà sul debito dei paesi la spesa pensionistica per una popolazione che invecchia.
"Quello che abbiamo visto, in termini di debito, è solo la punta dell'iceberg" afferma Monier. "Non illudiamoci che si possa tornare ai bei tempi passati; ci aspettano cinque-dieci anni in cui i governi dovranno ridurre il debito, quindi un prolungato periodo di deflazione, con elevata disoccupazione e bassa crescita strutturale in Europa".
Uno scenario di tipo giapponese: "la differenza è che le autorità sembrano essersene acocrte molto prima in Europa e questo probabilmente limiterà gli equivoci in futuro".
ITALIA MEGLIO DI GB, TESTA A TESTA CON FRANCIA
Non è solo la 'periferia' di eurozona a dover fornteggiare le difficoltà maggiori in termini di sostenibilità del debito.
In una classifica elaborata da Lomdard Odier, che combina diverse misure tra cui debito, deficit, spesa per interessi e condizioni economiche generali, la maglia nera tocca all'Islanda. Ma subito dopo, nel gruppetto dei peggiori, arrivano Irlanda, Grecia, Giappone, Spagna e Regno Unito. L'Italia gode di una posizione migliore a pari merito, un po' a sorpresa, con Francia e Usa.
"La cosa buona dell'Italia è che è stata costretta dall'elevato debito pubblico ad essere più conservativa di altri" ha affermato Monier. "Non che non abbia problemi, ma non così pesanti come altrove".
"Non spendendo mentre tutti gli altri spendevano è come se l'Italia abbia varato un piano di austerity già da un paio d'anni. Certo, è cresciuta di meno, ma dovrà prendere anche meno misure di risanamento in futuro rispetto ad altri paesi".
IL DIBATTITO SULLA SPECULAZIONE
Netta la posizione del fund manager di Lombard Odier sulla questione della speculazione e della presunta facilità con cui essa, nelle ultime settimane, ha affondato il debito greco e degli altri periferici.
"Una maggiore trasparenza sarebbe opportuna, ad esempio spostando i cds da un mercato over the counter a uno regolato. Ma tutto il resto è inutile" afferma Monier.
"La speculazione non è la causa, rende solo i problemi più evidenti. Anzi, fa un lavoro migliore delle agenzie di rating, che riescono solo a dare informazioni su quello che è già successo".