Articolo del Sole14Ore vecchio (8-5-2010) ma interessante
Bce abbassa la guardia sul debito della Grecia
Virginio Schiavetti
...I mercati hanno ribadito il proprio giudizio sui titoli ellenici: con o senza il supporto del piano di salvataggio, i titoli ellenici restano "titoli spazzatura", secondo la stessa definizione che ne dà l'agenzia di rating S&P dopo il declassamento operato all'inizio della settimana scorsa.
Poiché questo giudizio dei mercati si può considerare definitivo, ed è ormai solo una questione di tempo il declassamento dei titoli ellenici da parte delle altre due importanti agenzie di rating (Moody's e Fitch), la stessa Banca Centrale Europea all'inizio di questa settimana ha deciso di sospendere, in relazione a tutti i titoli garantiti dal governo greco, l'applicazione del criterio prudenziale relativo al minimo grado di credito che gli strumenti finanziari devono presentare per poter essere impiegati dalle banche come attività collaterali a garanzia dei prestiti ottenuti dalla Bce. Le banche europee potranno così continuare a comprare titoli del debito pubblico greco, perché essi saranno accettati dalla Banca Centrale a titolo di garanzia. Le banche potranno quindi prendere a prestito risorse monetarie dalla Bce al tasso dell'1%, presentando a titolo di garanzia titoli che rendono al momento dal 9% al 13 per cento. Un affare colossale per le banche, che sotto il profilo macroeconomico si traduce sostanzialmente in una "monetizzazione" del debito greco, con effetti deleteri non solo sulle aspettative di inflazione all'interno dell'area dell'euro nel medio-lungo termine, ma anche sul tasso di inflazione nel breve termine.
L'annullamento dei criteri prudenziali da parte della Bce in relazione ai titoli ellenici si traduce, infatti, in una politica monetaria più lasca, con immediati effetti negativi sul valore della moneta, che a loro volta si ripercuotono automaticamente sui prezzi dei prodotti importati. Si spiega così il secco deprezzamento dell'euro contro il dollaro subito dopo la decisione della Bce: uno scivolone che ha reso le importazioni di petrolio per i cittadini europei più costose dell'1,7% in soli due giorni. Ma gli effetti perversi della decisione della Bce non finiscono qui. È ovvio, infatti, che l'eccezione fatta alla Grecia dovrà essere offerta anche agli altri stati in difficoltà (tra cui, innanzitutto, Portogallo, Spagna e Irlanda), con effetti disastrosi sulla tenuta della politica monetaria. Che finirebbe così per diventare esplosiva per gli stati con i conti più in ordine (come la Germania, per esempio), dando luogo a una situazione insostenibile.