Reazione mercati a crisi debitoria zona euro eccessiva - Fitch
martedì 15 giugno 2010 15:03
FRANCOFORTE 15 giugno (Reuters) - I mercati finanziari hanno avuto una reazione eccessiva ai problemi del debito sovrano della zona euro, sebbene è verosimile che continueranno a testare la dedizione dell'area alla moneta unica.
"Le ripercussioni sono andate un po' troppo oltre", ha detto l'analista per i debiti sovrani di Fitch Brian Coulton a proposito della crisi che dalla Grecia ha contagiato gli altri paesi della periferia della zona euro e ha messo in dubbio la capacità di sopravvivenza del blocco dell'euro.
Portogallo, Spagna, Irlanda e persino Italia sono stati colpiti dai timori dei mercati per il ritmo di crescita di deficit e debito pubblico. Ma in termini qualitativi sono in una posizione diversa rispetto alla Grecia, avendo già optato per delle rigide misure come risposta alla crisi, ha spiegato.
"Molti problemi in Grecia sono specifici della Grecia", ha aggiunto Coulton con i giornalisti a margine di una conferenza.
Numerosi politici dell'area euro, in particolare quelli dei paesi del Sud dell'Europa che più sono stati danneggiati dalle forti turbolenze dei mercati, hanno accusato le agenzie di rating di aver contribuito alla crisi del debito sovrano con downgrade che sembravano ignorare gli sforzi internazionali e dei singoli governi per rimettere in sesto le finanze pubbliche.
Fitch al momento valuta la Grecia a BBB-, con un outlook negativo, fatto che implica più del 50% di possibilità di un downgrade.
L'agenzia nell'immediato futuro non intende tagliare ulteriormente il rating sulla repubblica ellenica a livello di non-investment grade, ha specificato Fitch ieri dopo che Moody's ha abbassato il rating sul paese a livello spazzatura.
Fitch ha un outlook negativo anche sul Portogallo duvuto però principalmente all'outlook sull'economia che sulla politica del paese, ha detto Coulton. Italia e Spagna hanno un outlook stabile.
I mercati finanziari verosimilmente continueranno a testare la dedizione dei governanti al blocco dell'euro fintanto che rimarranno anche solo dei minimi dubbi, ha rimarcato l'analista, specificando che la Bce dovrebbe essere più energica nel cercare di attenuare la crisi.
La crisi è stata in larga parte una questione legata alla percezione dei mercati della coerenza politica del blocco, dal momento che il debito era interno all'area euro.
"Ci potrebbe essere ulteriore volatilità", ha detto poi Coulton, aggiungendo di ritenere il rischio di una rottura nell'area euro nel breve-medio termine un'ipotesi remota.
Il livello dei debiti governativi è balzato significativamente per rispondere alla crisi finanziaria e Coulton ha detto come un ritorno a livelli più bassi "non sia in agenda" persino nel lungo termine, con i paesi che faticano a tenere sotto controllo i loro deficit.
Rispondendo a una domanda su quando i debiti pubblici torneranno ai livelli pre crisi, Coulton, che ha 43 anni, ha risposto: "Forse quando i miei figli saranno vicini alla pensione".