Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (12 lettori)

Stato
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tommy271

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ECB Funding to Greek Banks Eases to EUR95.9 Billion In August

First Published Thursday, 9 September 2010 02:45 pm


ATHENS -(Dow Jones)- European Central Bank funding to Greek financial institutions eased to EUR95.9 billion by end of August from EUR96.2 billion in July, according to Bank of Greece (TELL.AT) data Thursday.
The central bank balance sheet reveals that lending to Greek credit institutions fell 0.3% at the end of August from the previous month.
Greek banks have received an additional EUR46.2 billion in funds since the start of the year.
Greek banks are highly dependent on liquidity from the ECB because they have suffered deposit outflows since the start of the year and have also been from frozen out from lending in interbank markets due to the local sovereign crisis.
 

tommy271

Forumer storico
Greece PDMA Chief: Spreads 'Irrelevant' In Current Situation

LONDON (MNI) - Spreads are irrelevant in the current situation where a large body of traditional investors in Greek government bonds have withdrawn from the market, Petros Christodoulou, head of the Greek Public Debt Management Agency, said Thursday.
Christodoulou said that the downgrade of Greece's sovereign ratings by ratings agencies had led to a "loose, passive supply" of GGBs worth between "30, 40 ... up to 50bn" euro, he said.
He said that he had not been surprised by the widening in Greek government bond spreads and said that "patience" would be required in order to give the country's austerity programme time to convince international investors that the country is on the right fiscal track.
"Markets tend to dislocate, markets tend to overshoot...they can be out of whack for a long time," he said.
"Very few of the leveraged real money investors have been marketing in Greece since April/May," the PDMA head said, "mainly because most people are waiting to see how the austerity package will pan out".
"We have had a situation since June of an overhang of supply and an absence of buyers," he said.
"Spreads are irrelevant in this situation," he added.
The short-end of the Greece market had seen steady and good quality demand, he said.
"Slowly and steadily we will be seeing investors extending from 6 months to 12 months and out," he said. But there would be no demand for 12 months until "spreads come in tighter".
But he said he was confident that spreads would start to come in and noted recent positive signals from investors.

(Market News.com)


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Non ha tutti i torti ... il mio è un giudizio interessato.
 

tommy271

Forumer storico
PRESSIONI GRECHE SULLA TURCHIA PER IL RITIRO DA CIPRO

Il ministro greco degli Affari esteri Dimitris Droutsas ha chiesto giovedì 9 settembre al governo turco di ritirare le sue truppe dalla parte nord di Cipro. La mossa sarebbe un segno di buona volontà nella direzione della riunificazione dell’isola, divisa dal 1974. “Invito la Turchia a fare i gesti necessari e a trasformare le parole in atti concreti – ha dichiarato il ministro Droustas in visita a Cipro, dove ha incontrato il presidente cipriota Demetris Christophias – Farò un appello al governo di Ankara affinchè ritiri le truppe di occupazione dall’isola. Posso assicurare che il problema cipriota è in cima alla lista delle priorità della politica estera greca.”

Il portavoce del ministero greco degli affari esteri, Grigoris Delavekouras, ha precisato che “sino a quando non vi saranno progressi nel problema di Cipro, nessun passo verrà fatto dalla Turchia verso l’adesione all’Unione europea.”
Nel 2008 colloqui di pace erano stati avviati sotto il patrocinio delle Nazioni Unite in vista della riunificazione dell’isola. Cipro è divisa dal 20 luglio 1974, da quando la Turchia aveva invaso il nord dell’isola a seguito di un colpo di Stato fomentato dai nazionalisti greco-ciprioti con il sostegno della giunta dei colonnelli al potere ad Atene. Lo scopo del colpo di Stato era l’annessione di Cipro alla Grecia.

(Ticino Libero.ch)


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Più probabilità che il mio 2017 vada a 100 ... :D
 

mostromarino

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EURO
LA MEZZA CRISI CHE PIACE A BERLINO

di LINO TERLIZZI

Se si rimane ancorati al­l'analisi dei dati, occorre dire che la caduta dell'eu­ro di questi mesi non è, sin qui, una vera e piena crisi della mo­neta unica europea.

Lasciando per un attimo da parte la discesa verti­cale dell'euro rispetto al franco sviz­zero, che si presta a trattazione se­parata perché la valuta elvetica è for­te di suo in rapporto a molte mone­te, e puntando invece direttamente al confronto euro-dollaro, ebbene si può vedere che il quadro è più ar­ticolato di quanto sia stato sinora descritto.

E che in questo quadro vi è per ora un vincitore principale, la Germania.

Vediamo più da vicino. L'euro ha ini­ziato circa dieci anni fa il suo viag­gio, con un rapporto pari a 1,16 dol­lari.

Nel corso del cammino, ha co­nosciuto un minimo di 0,82 con il biglietto verde USA. Si è poi ripreso ed è gradualmente risalito, sino a raggiungere e superare 1,60 dolla­ri. È poi in parte ridisceso, ma alla vigilia della crisi greca di quest'an­no restava a livelli alti. Con la bufe­ra di Atene e con i dubbi sui conti pubblici anche di altri Paesi del Sud Europa, l'euro ha iniziato una cadu­ta che lo ha portato sino agli attuali 1,27 dollari.

Ciò che ha impressio­nato è stata la velocità della caduta, fattore questo certamente negativo, ma se si guarda il rapporto di cam­bio di questi giorni si possono vede­re due cose: siamo ancora al di so­pra del rapporto iniziale con il dol­laro e nel contempo l'export del­l'area euro verso l'ampia area del dollaro, che comprende non solo il Nord America ma anche molti Pae­si emergenti, ha ora meno ostacoli. È insomma una sorta di crisi a me­tà. Cioè, la soluzione per molti aspet­ti desiderata proprio dalla locomo­tiva tedesca.

Può darsi che l'euro scenda ancora un po' nella prossima fase, viste le tensioni innescate dalla crisi greca e le incertezze sulla consistenza del­la ripresa economica anche in Eu­ropa. Ma se l'euro non toccherà un livello molto più basso rispetto al rapporto iniziale con il dollaro, non vi sarà motivo di vero allarme per i Paesi forti dell'area euro, e per la Germania anzitutto, che continue­ranno ad essere avvantaggiati sul piano delle esportazioni, senza es­sere troppo penalizzati sul piano delle importazioni.

Come cominciano a riconoscere alcuni commentatori anglosassoni, una parte dei quali in passato non certo favorevole all'euro, i dati economici confermano che la Germania ha una ripresa più solida del previsto.

Non deve sviare il calo tedesco dell'export in luglio, la tendenza di fondo sembra restare positiva per i prossimi mesi e d'altro canto le ultime previsioni del Fondo monetario sulla crescita economica nel 2010 e nel 2011 assegnano alla Germania, ed anche alla Francia, percentuali superiori alle attese.
Ciò spiega, forse, anche il motivo dei tentennamenti di Berlino nel salvataggio della Grecia.

Al rispetto politico di un'opinione pubblica tedesca da convincere, si è unito il vantaggio di una discesa dell'euro dovuta alla lunga incertezza. In questi dieci anni di moneta unica, la Germania è andata avanti, grazie certo alla capacità dell'economia tedesca di riorganizzarsi, ma anche grazie al fatto che non ha più dovuto far fronte alle svalutazioni competitive di Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, che danneggiavano il suo export.

Ora Berlino continua a volere una moneta che sia in parte erede del marco e dunque forte, ma non la vuole troppo forte.


E vuole evitare svalutazioni competitive dei vicini. La Germania farà di tutto per mantenere l'attuale area euro. Se non riuscirà, cercherà di far uscire i Paesi deboli, mantenendoli però legati ad una fascia di oscillazione valutaria. L'uscita della Germania dall'euro è improbabile, sarebbe l'ultima delle ultime spiagge per Berlino.


Per quel che concerne il franco svizzero, come si diceva la sua ascesa è iniziata prima, è solo in parte collegata alla discesa dell'euro.

Tanto è vero che la valuta elvetica ora non sta solo polverizzando i record sull'euro, è anche ai massimi sul dollaro. Dietro l'impennata del franco ci sono la buona ripresa dell'economia svizzera, la risalita seppure graduale della piazza finanziaria, la volontà di molti investitori di puntare su una moneta rifugio. Sinora super franco non ha danneggiato l'export elvetico, che conta sulla sua qualità.

Ma è chiaro che l'ascesa non potrà continuare all'infinito senza incidere. Per ora non si vede ancora una fine del boom del franco sull'euro e sul dollaro. Bilanciare aspetti positivi e aspetti negativi di questo boom è per la Svizzera una delle sfide di questa fase.¨


cdt oggi
 

Vet

Forumer storico
PRESSIONI GRECHE SULLA TURCHIA PER IL RITIRO DA CIPRO

Il ministro greco degli Affari esteri Dimitris Droutsas ha chiesto giovedì 9 settembre al governo turco di ritirare le sue truppe dalla parte nord di Cipro. La mossa sarebbe un segno di buona volontà nella direzione della riunificazione dell’isola, divisa dal 1974. “Invito la Turchia a fare i gesti necessari e a trasformare le parole in atti concreti – ha dichiarato il ministro Droustas in visita a Cipro, dove ha incontrato il presidente cipriota Demetris Christophias – Farò un appello al governo di Ankara affinchè ritiri le truppe di occupazione dall’isola. Posso assicurare che il problema cipriota è in cima alla lista delle priorità della politica estera greca.”

Il portavoce del ministero greco degli affari esteri, Grigoris Delavekouras, ha precisato che “sino a quando non vi saranno progressi nel problema di Cipro, nessun passo verrà fatto dalla Turchia verso l’adesione all’Unione europea.”
Nel 2008 colloqui di pace erano stati avviati sotto il patrocinio delle Nazioni Unite in vista della riunificazione dell’isola. Cipro è divisa dal 20 luglio 1974, da quando la Turchia aveva invaso il nord dell’isola a seguito di un colpo di Stato fomentato dai nazionalisti greco-ciprioti con il sostegno della giunta dei colonnelli al potere ad Atene. Lo scopo del colpo di Stato era l’annessione di Cipro alla Grecia.

(Ticino Libero.ch)


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Più probabilità che il mio 2017 vada a 100 ... :D



Questo a già ha una sua ,importanza........a farci capire l'accanimento contro gli ellenici in questo anno..........
 

tommy271

Forumer storico
Borsa Atene: Ase chiude a +1,5% in scia a bancari


MILANO (MF-DJ)--L'indice Ase della Borsa di Atene chiude la seduta in rialzo dell'1,5% a quota 1.610,8 punti con un volume di scambi di 105,1 mln euro in scia ai bancari.
Alpha sale del 7,3%, Eurobank del 5,3%, Ote del 2,4%, Opap del 2,2%, Piraeus dell'1,5% e Coca Cola Hellenic dell'1%. National Bank of Greece, tuttavia, perde lo 0,5% dopo l'annuncio di un aumento di capitale di 2,8 mld euro.
 

stockuccio

Guest
EURO
LA MEZZA CRISI CHE PIACE A BERLINO

di LINO TERLIZZI

....
La Germania farà di tutto per mantenere l'attuale area euro. Se non riuscirà, cercherà di far uscire i Paesi deboli, mantenendoli però legati ad una fascia di oscillazione valutaria. L'uscita della Germania dall'euro è improbabile, sarebbe l'ultima delle ultime spiagge per Berlino. ...

concordo
il giorno che uno dei PIGS fa default o esce dall'euro, l'euro stesso (o quel che sarà, il 'nuovo marco') liberatosi della zavorra decolla
ai tedeschi va bene mantenere in coma farmacologico il paziente irreversibile ...
 

tommy271

Forumer storico
La giornata è andata, permettetemi questo secondo OT: un omaggio a chi ci segue dall'estero (Grecia inclusa).

[ame]http://www.youtube.com/watch?v=oMzvdyG0Wq4&feature=related[/ame]
 
Stato
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