Proseguono le vendite sui bond, ma non è crisi di fiducia
25/11/2010 17:00:44
Prosegue la discesa dei prezzi delle obbligazioni europee e ancora una volta dobbiamo precisare che non si tratta di un fenomeno circoscritto ai Paesi periferici dell'Eurozone, per cui risulta piuttosto semplicistico ogni discorso che tenta di ridurre le motivazioni della debolezza attuale alle difficoltà di tenuta dei bilanci dei Paesi più fragili.
E' ovvio, tuttavia, che la discesa tenda ad essere ampificata laddove lo stress sui conti pubblici è forte, escludendo a priori Irlanda e Grecia, ormai fuori classifica.
Per quanto ci riguarda, siamo convinti
che parte delle vendite sia da attribuire allo sgonfiamento di una bolla speculativa che ha portato i prezzi delle obbligazioni pubbliche e di conseguenza i rispettivi rendimenti a livelli insostenibili in uno scenario "normale", e per normale intendiamo dire riferibile a un'economia che, seppur lentamente e con molte difficoltà, sta provando ad uscire dalla fase più critica della recessione.
Ciò vale anche al di fuori dell'Europa perchè, per quanto molti commentatori facciano finta di non vedere e continuino a sparare a zero solo sull'Europa, vorremmo far notare che i rendimenti stanno crescendo anche negli Stati Uniti, fenomeno giustificato dagli ultimi dati macroeconomici tutt'altro che preoccupanti.
Dal primo novembre ad oggi il rendimento dei Treasury bond a 2 anni è balzato dallo 0,32% allo 0,52% ovvero +20 punti base. Poca roba in termini assoluti, ma variazione devastante per chi ha operato investimenti "a leva" per speculare sull'arrivo dei fantomatici massicci acquisti da parte della Fed nell'ambito del piano QE (quantitative easing), perchè si tratta di un +62% in tre settimane.
Analogamente, nello stesso periodo anche il rendimento del Treasury bond decennale è salito dal 2,63% al 2,92%, ovvero +29 punti base.
Se la ride, si fa per dire, solo la Germania dove i rendimenti del bund a 2 anni sono addirittura scesi da 0,978 a 0,945%, mentre quelli del decennale sono saliti di 20 punti base dal 2,48% al 2,68%.
La situazione si fa più tesa per la Spagna, Paese sotto attacco della speculazione, dove gli stessi rendimenti sono saliti rispettivamente di 139 e 91 punti base al 3,53% e al 5,15%.
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Mah