SINTESI - Italia,Ue vede rischi deficit, cita misure addizionali
Reuters - 29/11/2010 16:22:43
(riscrive aggregando previsioni Commissione Ue, citazioni Rehn, background)
MILANO/BRUXELLES, 29 novembre (Reuters) - Con la pubblicazione delle stime di autunno, la Commissione europea conferma la sua cautela sulla ripresa economica dell'Italia e mette in evidenza i rischi di uno sforamento di bilancio nei prossimi anni. Una crescita più bassa di quanto previsto dal governo e introiti dalla lotta all'evasione inferiori alle attese potrebbero richiedere il varo di misure addizionali per rispettare l'impegno preso dall'esecutivo di Silvio Berlusconi di riportare il deficit sotto il 3% entro il 2012.
A fronte di un target del governo per il deficit 2012 di 2,7%, in base alle nuove cifre di Bruxelles, l'Italia chiuderà il triennio 2010-2012 con un disavanzo pubblico del 3,5%.
"Questa previsione incorpora sia il pacchetto di consolidamento 2009-11, adottato nell'estate 2008, e le misure 2011-2013 dello scorso maggio, inclusa la stretta prevista per le spese degli enti locali, ma con una valutazione ex-ante meno ottimistica di alcune misure per combattere l'evasione fiscale", dice la Commissione.
In dettaglio Bruxelles dice di aver incorporato nelle proprie stime "solo una parte del gettito aggiuntivo atteso dalla lotta all'evasione fiscale, ovvero la parte derivante dalle misure che con maggior probabilità porteranno effetti immediati".
"In aggiunta circa 0,2 punti percentuali di minore riduzione del deficit/Pil rispetto ai piani nazionali sono dovuti a una proiezione inferiore per la crescita del Pil".
Nella conferenza stampa a commento delle nuove stime, il commissario per gli Affari economici e monetario, Olli Rehn, ha sollecitato Roma a tenersi pronta ad agire contro slittamenti nel budget.
"L'Italia rispetti con rigore i nuovi obiettivi fiscali", ha detto il commissario. Alla domanda sul perchè l'Ue preveda ancora un rapporto deficit/pil al 3,5% nel 2012, ovvero sopra la soglia del 3%, Rehn ha risposto che "è essenziale che, in caso di bisogno,
siano prese misure addizionali per rispettare questi obiettivi".
Bruxelles si attende un deficit pubblico a fine 2010 del 5% del Pil, in progressiva discesa a 4,3% nel 2011 per arrivare a 3,5% nel 2012.
Sul fronte del debito, Bruxelles si attende un aumento a 118,9% del Pil quest'anno, un picco a 120,2% l'anno prossimo e un marginale calo a 119,9% nel 2012.
UE VEDE RIPRESA MODERATA TRAINATA DA EXPORT
Per quanto riguarda l'economia nel suo complesso, Bruxelles vede "un ritorno ai moderati tassi di crescita registrati prima della crisi", con una ripresa trainata quest'anno, ma anche i prossimi due, dalle esportazioni nette.
Le stime di crescita del Pil sono a 1,1% per il 2010 (da 0,8% stimato a maggio nelle previsioni di primavera), ancora 1,1% nel 2011 (da 1,4%) e 1,4% nel 2012.
"Le debolezze strutturali all'origine di una crescita di produttività non soddisfacente nel corso degli ultimi dieci anni peseranno sulla capacità dell'economia di recuperare con velocità dopo la forte perdita di produzione registrata nel corso della recessione", scrive la Commissione.
Bruxelles sottolinea che l'Italia registrerà una crescita della produttività modesta nel 2011 e nel 2012 e che la disoccupazione, dopo il picco di 8,5% registrato la scorsa primavera, rimarrà poco sopra l'8% per tutto il triennio di previsione.
Il deflatore del Pil è visto accelerare a 1,6% nel 2011, da 0,7% del 2010, e a 1,7% nel 2012.
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Sui mercati oggi, non è mia intenzione fare dietrologia, poiché si è scoperta l'acqua calda ma ritengo che comunque abbia influito quanto wikiLeaks ha detto oggi dei nostri rappresentanti di governo