Ma se gli eurobond servissero ad acquistare i titoli greci in modo da garantire con certezza la solvibilità della Grecia, chi venderebbe titoli greci a 60-70?
O al contrario, chi acquisterebbe eurobond con rendimenti bassissimi, sapendo che si potrebbero acquistare bond greci a 60-70, garantiti al 100%?
E' un problema circolare, sicuramente non banale...
In più, e qui secondo me c'è il punto centrale, possiamo permettere a uno stato di fallire con la tranquillità che verrà "salvato", senza che ne paghi le conseguenze?
E' allo stesso tempo un problema economico e democratico.
Chi viene salvato, infatti, avrà la forza, la voglia e la capacità di ricominciare a correre o si cullerà ulteriormente, inasprendo il problema in una successiva ondata?
Ricordo che è un po' quello che è successo ai pigs in questi anni, i quali invece di fare riforme intelligenti, sfruttando i tassi bassissimi offerti dall'euro sul loro debito pubblico, hanno spesso tirato a campare oppure provato a fare passi più lunghi della loro gamba.
E chi salva, mette il denaro e basta? Oppure vorrà avere anche la parola su questioni economiche e sociali, invadendo il concetto stesso di sovranità popolare?
A me il problema, sono mesi e mesi che lo penso, sembra un casino enorme, vista la mancanza di una politica europea comune e vista l'assurda mancanza di regole sanzonatorie quando si è fatta l'europa!
Per alcun chiarimenti del meccanismo sugli eurobond vedi la pagina #21730 (permalink). Le tue perplessità sono fondate, tuttavia se si vuol salvare l'UEM e l'euro, un meccanismo simile a quello degli eurobond è inevitabile. Sono convinto che non esiste un problema economico del debito europeo bensi solo un problema politico del debito. E' necessario superare gli egoismi nazionalistici e andare verso uno stato federale. Non esiste la possibilità di separare la sovranità della moneta da quella politica: è una contraddizione in termine, è un non senso economico. La crisi dell'euro sta appunto manifestando tale contraddizione.
Successo dell'asta di titoli di Stato portoghesi. Borse in forte rialzo
Websim - 12/01/2011 12:07:04
Successo dell'asta dei titoli di Stato portoghesi. Il governo di Lisbona ha piazzato poco fa un totale di 1,25 miliardi di bond fra decennali e quinquennali a tassi nettamente inferiori alle attese. Buona la richiesta del mercato con una domanda che ha largamente sopravanzato l'offerta.
Nel dettaglio, Lisbona ha piazzato 599 milioni di titoli di Stato decennali con scadenza giugno 2020 a un tasso del 6,719%, in calo dal 6,806% dell'asta precedente. La richiesta è stata pari a 3,2 volte l'offerta.
A questi si sono aggiunti 650 milioni di bond quinquennali (scadenza ottobre 2014) a un tasso del 5,396%, in forte rialzo dal 4,04% dell'asta precedente. La domanda è stata pari a 2,6 volte l'offerta.
Il dato è positivo ed anche i nostri greci hanno ricominciato a restringere lo spread: ora intorno a 877 pb.
Si ritorna a respirare un poco, assieme alla dichiarazione di Olli Rehn. " La ristrutturazione del debito in Grecia o in qualsiasi altro paese della zona euro avrebbe conseguenze negative e l'eurozona non vuole questo ".
lo spread te lo calcoli tu da solo o lo vedi da qualche parte?
lo spread te lo calcoli tu da solo o lo vedi da qualche parte?