Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (15 lettori)

Stato
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tommy271

Forumer storico
Grazie Grisù

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quindi per la fine 2013 ce ne saranno circa 100, e il 2014 altri 48.

Ovviamente, tenete conto che nel presente computo c'è solo il debito in scadenza.
Cioè sono esclusi i miliardi che la Grecia sta ricevendo dalla Troika (ora una cinquantina su 110 MLD) e che dovrà poi restituire.
In teoria già a partire dal 2014, ma guardando il grafico capite che è quasi impossibile.
Quindi andranno necessariamente riscadenziati, almeno sin verso il 2021. Su questo c'è già un accordo di massima.

Tenete poi conto del fabbisogno ulteriore, necessario alla Grecia per stare in piedi.
 

tommy271

Forumer storico
Situazione sempre stazionaria sui nostri ellenici, ma in lieve tendenza all'allargamento.
In mancanza di news positive di un certo peso, intorno alla questione EFSF, i membri del Club Med rimangono deboli.
La Borsa di Atene (e saranno contenti i detentori di ETF Az. Greece) ha ripreso la salita: ormai siamo ancora ad un passo dai 1700 punti con un recupero di oltre duecento punti da dicembre.
Essendo quotati titoli prevalentemente finanziari i movimenti possono essere in qualche modo correlati ai nostri GGB.

Grecia 795 pb. (792)
Irlanda 566 pb. (568)
Portogallo 402 pb. (396)
Spagna 199 pb. (207)
Italia 146 pb. (149)
Belgio 92 pb. (98)
 

tommy271

Forumer storico
Greece and Serbia to cooperate in EU integration

10. February 2011. | 08:24
Source: Tanjug



A delegation from the Greek Ministry of Foreign Affairs has met with their colleagues from Serbia to discuss cooperation concerning Serbia's EU integration, the Greek embassy announced Wednesday.


The meeting was held under a memorandum of cooperation in EU integration between the two countries.

The memorandum was signed by Serbia's Foreign Minister Vuk Jeremic and his Greek counterpart Dimitris Droutsas in Serbia July 2010, the announcement states.

The cooperation is part of the activities preceding Greece's term as the presiding country of the EU in 2014.


(emg.rs)


***
Uno sguardo sull'area balcanica.
 

tommy271

Forumer storico
DAL MONETARIO REUTERS

A Roma il governatore di Banca d'Italia Mario Draghi incontra oggi i banchieri italiani. Ieri a sorpresa il ritiro del tedesco Axel Weber dalla corsa alla successione di Jean Claude Trichet alla guida della Bce. Si riaprono i giochi, ma secondo alcune fonti interpellate ieri da Reuters le chance del governatore di Banca d'Italia Mario Draghi non sembrano però aumentate.

Klaus Regling, capo del fondo europeo di salvataggio, l'Efsf, ha chiesto ieri sera, durante una seduta in commissione al parlamento tedesco, un'effettiva e rapida espansione della capacità di credito del fondo fino a portarla, se necessario, a tutti i 440 miliardi di euro del suo valore nominale. Regling viene nel frattempo visto come possibile candidato tedesco alla presidenza della Bce, dopo l'eventuale passo indietro di Weber nella corsa alla successione di Trichet. Fonti del governo tedesco hanno comunque affermato ieri sera che il cancelliere Merkel probabilmente non proporrà un canditato nazionale, alternativo a Weber.

***
Si accettano scommesse, io punto su Riegling :-o.
In alternativa sul governatore della Banca Centrale del Lussemburgo (anche questa sarebbe un'ottima candidatura).
Per me Draghi non ha nessuna probabilità.
 

tommy271

Forumer storico
CONTINUANO GLI SCIOPERI DI CATEGORIA/INCONTRO PAPANDREOU FISCHER


As thousands of protesting doctors, teachers and public transport staff marched through the streets of the capital on Wednesday, Prime Minister George Papandreou stressed that he respected the various demands being made by striking workers but that the repercussions of the debt crisis demanded a responsible approach. “We respect all these demands but we must also have respect for our obligations,” Papandreou said during a cabinet meeting.

The premier emphasized that the various reforms being drafted by his team of ministers were “changes which should have been made long ago.” He added that these reforms were not just aimed at the fiscal adjustment being demanded by Greece’s international creditors -- referred to collectively as the troika -- but had political and social ramifications too.

According to Deputy Finance Minister Filippos Sachinidis, Greece has already made significant headway. Sachinidis told Skai on Wednesday that Greece’s recent efforts had secured it the fourth installment of rescue funding, a sum of 15 billion euros which is to be disbursed in March. “The conclusion drawn from the assessment by the troika,” Sachinidis said, “is that Greece has honored its commitments and has been consistent and so the fourth installment is secure.”

Greece’s prospects for emerging from the debt crisis was one of the topics of a speech delivered to senior politicians and academics in Athens on Tuesday night by Joschka Fischer, the former German vice chancellor and foreign minister. Fischer, who met with Papandreou yesterday, expressed cautious optimism for the future of a united Europe, noting that it would be “a disastrous mistake” to blame Greece for the broader debt crisis within the bloc. In his speech at a conference organized by the Hellenic Foundation for European and Foreign Policy (ELIAMEP), Fischer highlighted Greece’s “enormous potential” in the sectors of culture, tourism and shipping, adding that embracing new technologies could boost the country’s competitiveness.

ekathimerini.com , Wednesday February 9, 2011 (23:24)
 

tommy271

Forumer storico
Rogoff: Greece And Portugal Should Leave The Euro For 15 Years



Harvard University professor Kenneth Rogoff said that Greece and Portugal should be urged to leave the euro region for 10 to 15 years to help solve Europe’s debt crisis, according to Bloomberg.

Rogoff added that bondholders in indebted euro-area governments should be forced to take losses of 30%-40% in order to help Europe overcome the debt crisis, said the news agency.

(capital.gr)
 

tommy271

Forumer storico
Apertura delle contrattazioni negativa, sulla scia dei giorni precedenti, ma con un segno più netto.
Gli spread salgono di una decina di punti: ora intorno a 810.

Anche la Borsa di Atene volge al rosso: indice ASE a 1676 punti - 0,78.

Vediamo nel corso della giornata ...
 

tommy271

Forumer storico
I TITOLI DEI GIORNALI:

Economic issues and the repercussions of austerity on the market were the main front-page items in Athens' dailies on Thursday.



ADESMEFTOS TYPOS: "Huge sums being spent, in midst of deep economic crisis, to maintain an entire 'army' of former and current 'fathers of the nation'."

AVGHI: "Papandreou blackmailing for consensus, toying with (early general) elections".

AVRIANI: "The age at which you may retire".

DIMOKRATIA: "Government fears uprising on February 23, the day of the general nationwide labor strike and rallies".

ELEFTHEROS: "Papandreou made the 'Death of a Salesman' a reality".

ELEFTHEROS TYPOS: "They're setting up (early general) elections (in the spring of 2011) to conceal the New Memorandum".

ELEFTHEROTYPIA: "Scissoring of 980 tax exemptions".

ESTIA: "The current Constitution is outdated".

ETHNOS: "Passport for retirement with 11,000 euros".

IMERISSIA: "Athens Stock Exchange 'sees' new record highs - Foreign investors consider solution of debt a given fact".

KATHIMERINI: "Papandreou seeking consensus for 'New Memorandum' up to 2015".

LOGOS: "Loverdos charges 'parliament of the guilds' after opposition attack over the controversial health bill".

NAFTEMPORIKI: "19 billion euros being sought in 'battle of the deficit'."

NIKI: "320,000 jobs in jeopardy".

RIZOSPASTIS: "The people should default on payments - KKE leader Aleka Papariga's press conference on recent special EU summit".

TA NEA: "End to cash in transactions (of over 3,000 euros)".

VRADYNI: "The marking sending out SOS".

(ana.gr)
 

Comandante Gerard

Forumer storico
Vi riporto quest'articolo dove vengono approfondite alcune ipotesi di ristrutturazione del debito.

Questa è decisamente contraria al possibile buy-back.

da qui:Lavoce.info - ARTICOLI - SI FA PRESTO A DIRE RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO

SI FA PRESTO A DIRE RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO

di Paolo Manasse 08.02.2011
Cresce il consenso sul fatto che sia auspicabile una forma di ristrutturazione del debito per i paesi europei a forte rischio di insolvenza. Ma scelte diverse producono effetti drasticamente diversi sulla ripartizione degli oneri tra il debitore sovrano e i suoi creditori. Se lo scopo della ristrutturazione è quello di ridurre gli oneri finanziari per lo Stato debitore e far sì che i creditori condividano le perdite, la soluzione del buy back non va affatto bene. Un default unilaterale o una conversione del debito sembrano largamente preferibili.

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Da internet.



Nei giorni scorsi numerose agenzie hanno riportato la notizia che i governi della zona dell’euro starebbero mettendo a punto un piano per consentire alla Grecia, e forse anche all'Irlanda, di utilizzare le risorse dello European Financial Stability Facility (Efsf) per riacquistare sul mercato secondario il proprio debito. L'idea è che in questo modo i due paesi potrebbe risparmiare sugli oneri finanziari, perché acquisterebbero i loro titoli “in sconto”, cioè a un prezzo inferiore al loro valore nominale, poiché il mercato oggi si attende che vengano ripagati solo in parte.
TRE SCENARI
Molti dettagli del piano restano sconosciuti: in un primo scenario l'Efsf, che gode di rating “tripla A”, prenderebbe in prestito dai mercati internazionali i fondi, li girerebbe a condizioni favorevoli alla Grecia, che a sua volta li utilizzerebbe per comprare, dal mercato o dalla Bce, parte del suo debito. In alternativa, la Grecia potrebbe finanziarsi attraverso un nuovo tipo di debito recante una garanzia da parte dell'Efsf, e i cui proventi sarebbero impiegati per ritirare il “vecchio” debito. Mentre sembra esserci un consenso crescente che una qualche forma di ristrutturazione del debito sia auspicabile per i paesi europei a forte rischio di insolvenza, lo stato del dibattito tradisce un’allarmante confusione sulle diverse possibilità per ristrutturare il debito. Queste, come vedremo, producono effetti drasticamente diversi sulla ripartizione degli oneri tra il debitore sovrano e i suoi creditori. In un bel lavoro del 1989 Paul Krugman ha discusso la logica dei diversi schemi per la riduzione del debito sovrano “basati sul mercato”, divenuti popolari a partire dal 1989, quando l’amministrazione Bush lanciò il “piano Brady” per risolvere la crisi di debito del Messico. (1) Questa logica permette di confrontare le proposte in discussione: la riduzione unilaterale del debito, un buy back e uno swap di debito junior con debito senior. Prendiamo carta e matita.
UN ESEMPIO NUMERICO
Per fissare le idee, consideriamo un paese che deve rimborsare €100 (in modo che tutti i prossimi numeri possano essere pensati come percentuali del debito da rimborsare), e che si trova ad affrontare una situazione di incertezza sulle risorse (le entrate provenienti dalle imposte o dalle esportazioni) di cui in futuro disporrà per rimborsare il debito. Per esempio, le entrate potrebbero risultare basse (= € 66.7) con una elevata probabilità (= 3/5), oppure elevate (= €100) con minor probabilità (= 2/5). Dunque, il nostro paese, ex-ante, è insolvente, in quanto il rimborso atteso, pari a €80 (= 2/5 x100 + 3/5 x 66,7), è inferiore a quanto dovuto, si veda la prima colonna nella tabella 1. Per questa ragione i titoli si scambiano sul mercato secondario a un prezzo inferiore alla parità, e precisamente a 80 centesimi, pari al rapporto tra il rimborso previsto e quello nominale (questo è all'incirca il prezzo di un bond greco sul mercato secondario).
DEFAULT PARZIALE UNILATERALE
Consideriamo ora cosa succede se il paese riduce in modo unilaterale il proprio debito di € 20 (seconda colonna della tabella). I creditori avranno, in valore atteso, un rimborso di solo €72 (=2/5 x 80 + 3/5 x 66,7), con una perdita di €8. Il costo per i creditori proviene dall’avere perso la possibilità di trarre profitto dallo stato favorevole delle entrate. Dunque, un write off consistente del debito (20 per cento) comporta in questo esempio solo una modesta perdita (guadagno) per i creditori (il debitore). Infine, l’operazione provoca un aumento del prezzo sul mercato secondario (da 0,8 a 0,9 = 72/80 ).
Tabella 1: Ristrutturazione del debito sovrano




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BUY BACK
Del tutto diverse le conseguenze un buy back del debito, una delle proposte attualmente in discussione in Europa. Un riacquisto del debito comporta un grande vantaggio per i creditori e una perdita ancora maggiore per l'emittente, si veda la terza colonna. Supponiamo che il paese usi €20 di un prestito dell’Efsf per ricomprare il proprio debito sul mercato secondario. Questo richiede che il prezzo del titolo aumenti fino al punto in cui gli investitori sono indifferenti tra vendere e tenersi i titoli, ovvero il prezzo deve aumentare fino a 0.912 centesimi: a questo prezzo il governo ritira circa € 22 del debito, lasciandone in circolazione €78.07. (2) Mentre l'effetto sul prezzo del titolo è simile al caso di default unilaterale, le implicazioni sulla ripartizione degli oneri sono radicalmente diverse: i creditori ci guadagnano in modo sostanziale (i rimborsi attesi aumentano di €11.23, passando da 80 a € 91,239), mentre il debitore ci perde un sacco (i maggiori pagamenti cui si sommano i 20€ presi in prestito dall’Efsf).
SWAP TRA DEBITO JUNIOR E SENIOR
Infine, si consideri uno swap in cui lo Stato emette €20 di nuovi (euro) obbligazioni, garantite dall’Efsf, e utilizza i proventi per l'acquisto del “vecchio”debito. Poiché il nuovo debito è senior, cioè ha la priorità nel rimborso, si vende alla pari e permette di ricavare €20. I “vecchi”titoli diventano ora più rischiosi (sono junior), e il loro prezzo deve immediatamente cadere fino al punto in cui gli investitori siano indifferenti tra scambiarli con i nuovi titoli, oppure tenerseli. Il prezzo di equilibrio si riduce a 0,777 centesimi. (3) L'operazione comporta un (modesto) beneficio per il debitore, €2.3, e un analogo costo per i creditori. (4)
LA MORALE DELL'ESEMPIO
L'esempio mostra che se lo scopo della ristrutturazione è quello di ridurre gli oneri finanziari per lo stato debitore e far sì che i creditori condividano le perdite, la soluzione del buy back non va affatto bene perché consiste in un vero e proprio regalo ai creditori a danno del debitore: le soluzioni di un default unilaterale o di una conversione del debito sembrano largamente preferibili.
 
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