Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (20 lettori)

Stato
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tommy271

Forumer storico
un grande saluto tommy, e un saluto anche alla ciurmaglia: settimana di corsa, impegnato in un ulteriore eco trail a San Giovanni D'asso, patria del tartufo e in una notturna nel paese delle crete; vi ho seguito a tratti.
Sotto la cenere degli ultimi giorni arde ancora il fuoco della speranza di tutti noi ottimisti; prossimamente un aggiornamento......

Bentornato Maratoneta.
 

tommy271

Forumer storico
FRANZA O SPAGNA BASTA CHE SE MAGNA

Ancora una settimana di fuoco sulla Periferia d'Europa. I nostri bondholder in perdita.


La sconfitta di Lodovico Il Moro, tradito dagli svizzeri a Novara nel 1500, aprì una nuova stagione per Milano e per l'Italia.
Declinavano le arti e le professioni, i commerci ridotti con il baricentro della gestione del potere che si spostava altrove: le più belle figure del Rinascimento milanese solo un ricordo ...
Quello che era lo stato più ricco d'Europa non era che l'ombra di se stesso: i giochi tra i Principi italiani, il papato e le nascenti nazioni europee mettevano in luce tutta la fragilità politica dell'assetto della Penisola.
Tra il 1500 ed il 1530 non c'era stato un quinquiennio tranquillo.
Lo scontro tra le maggiori potenze passava attraverso il controllo di Milano, crocevia europeo, e dei valichi alpini lombardi che attraverso la Svizzera permettevano di raggiungere per via terrestre le Fiandre accerchiando la Francia.
Proprio l'iniziale perdita di questi passi, a favore degli Svizzeri, decretò l'inizio della fine.
Uno scontro epocale contro la Francia ed un Impero, quello di Carlo V dove non tramontava mai il Sole.
I piccoli staterelli italiani erano impotenti, al servizio di una o dell'altra potenza europea, nella speranza di potersi guadagnare qualche spazio di autonomia. Venezia guardava verso il mare, ma non disdegnava di poter approfittare della situazione a danno dei milanesi.
I nostri poveri abitanti della bassa pianura, ricca e fertile frutto di un duro lavoro di canalizzazione irrigua ( oggi diremmo coordinata da una efficiente macchina "statale") non sapevano più a quale Santo votarsi: fame, miseria, distruzione e peste.
La presenza dello Stato sul territorio, con tutta la sua burocrazia tirannica dei Visconti prima e degli Sforza poi, era diventata un piacevole ricordo.
Fu in questo contesto che nacque la famosa frase: "Franza o Spagna, basta che se magna".


Credo che i greci si trovino ora sotto lo stesso fuoco concentrico di un "dominus" invisibile, da un lato forze esterne che premono per la capitolazione mentre quelle interne lottano con tutte le proprie forze per rigettare la prospettiva.
Sappiamo che una caratteristica peculiare del debito pubblico greco consiste nel fatto che la stragrande maggioranza del credito è nelle mani degli "Istituzionali", con una parte rilevante in possesso degli stessi ellenici.
La quota in mano al "Parco Buoi" - al retail - è intorno al 25%, secondo stime riportate da Federico Fubini sul "Corriere della Sera".
Risulta quindi difficile, in questo contesto, ipotizzare iniziative oltremodo penalizzanti che andrebbero ad impattare direttamente su chi vorrebbe tirarsene fuori.
La BCE ne ha in carico un buon 17%, il coordinamento internazionale di aiuti (la Troika) un altro 13% destinato però a crescere, le banche europee sono intorno al 18% ed infine un altro 25% è detenuto da istituzionali greci.
Considerata l'impossibilità di scaricare, come sempre è successo, gli oneri sul retail e vista la qualità dei creditori con i loro interessi, tutto farebbe propendere verso una soluzione "ragionata" che mantenga inalterato il nominale con una proroga di 5 anni sulle scadenze.
Sarebbe un bel problema invece per gli "assicuratori" di CDS, stimati in circa 76 MLD, che potrebbero vedersi scattare le clausole innescate da un pur lieve processo di ristrutturazione.
Al momento la BCE si oppone ad ogni ipotesi di ristrutturazione del debito, forte di uno studio di simulazione degli effetti di un default su tutta l'area partendo da Atene.
Come al solito, costerà meno salvare la Grecia che lasciarla affondare nei debiti.


La settimana è stata particolarmente dolorosa per i bondisti esposti sui tre Periferici più a rischio (Grecia, Irlanda e Portogallo) che in contemporanea hanno registrato nuovi massimi storici sul Bund dall'introduzione dell'Euro.
La stessa Spagna fatica a disancorarsi definitivamente dal gruppetto dei tre, ma è sulla buona strada. Gli obiettivi di Zapatero non riescono però ad abbassare il pauroso tasso di disoccupazione che negli ultimi tre mesi è passato dal 20,3% al 21,03%, rimane fermo l'impegno di far scendere il deficit/PIL dal 9,2% del 2010 al 6% nel 2011 con una stima di crescita dell' 1,3% dopo due anni di contrazione.
Riesce invece a tenersi a debita distanza l'Italia, pur continuandone a seguire i movimenti in correlazione nelle fasi più acute. Draghi ha però iniziato a segnalare allarmi sulla criticità della spesa pubblica.
L'attesa sul fronte iberico è tutta rivolta verso il Portogallo con il dimissionario Socrates che spera di chiudere la trattative con la Troika e l'Opposizione entro la prima quindicina di maggio.
Non sarà facile e il tempo non gioca a favore, a giugno ci sarà da rimborsare un titolo in scadenza, attualmente non coperto.
Si parla sempre di circa 80 MLD che occorreranno a Lisbona per superare la fase critica senza rivolgersi ai mercati.
In settimana, a sorpresa, è stata annunciata un'asta di titoli trimestrali per il prossimo 4 maggio per un importo attorno al miliardo. Si suppone per gestire "al meglio" la cassa prima del bailout.


Al momento la Grecia rimane in attesa dell'approvazione, nelle prossime settimane, da parte del Parlamente del pacchetto "Papandreou" consistente in una manovra di rientro da 3 MLD rispetto allo sforamento dei conti del 2010 e del grande piano di privatizzazioni che dovrebbe dispiegare la sua efficacia sino al 2015.
Sarà un passo delicato per la tenuta dell'assetto interno al PASOK, non sono mancate in questi giorni le differenziazioni e le prese di posizione di diversi esponenti di rilievo. La conduzione del Partito rimane comunque stabile e stretta intorno al Leader, non dovrebbero esserci sorprese.
Una partita importante si giocherà sui dettagli, intorno ai beni da privatizzare tra i quali alcune aziende di importanza strategica - energetiche ad esempio - e sul ruolo che continuerà ad avere lo Stato nelle stesse aziende privatizzate.
La manovra avviene sotto le spinte speculative di questi giorni e con la pressione della Troika. L'approvazione del piano è subordinato al rilascio della prossima tranche di aiuti da 12 MLD che dovrebbe arrivare a giugno.
Il Vertice Ecofin di metà maggio dovrà prendere atto della situazione in Grecia e dovrà approvare gli aiuti al Portogallo.


Come andò a finire tra Franza e Spagna?
Per più di trent'anni durò l'alternanza tra i vari governatori militari con i deboli esecutivi guidati dai figli di Lodovico Il Moro.
Il primo, dopo la caduta del Moro, con Massimiliano Sforza che riprese le redini tra il 1512 ed il 1515 sostenuto dal Re di Francia.
Il secondo, guidato dal fratello, Francesco II Sforza dal 1525 al 1535 sostenuto dal Re di Spagna, dopo che questi aveva definitivamente sconfitto il Re francese nella Battaglia di Pavia.
L'intricata vicenda si chiuse con la morte del fragile Francesco II, avvenuta in giovane età e senza lasciare eredi.
Si chiuse così l'età sforzesca con il passaggio "de facto" del Ducato di Milano a Carlo V, quindi alla Spagna. L'ipoteca del dominio straniero sulla penisola venne meno solo con le guerre risorgimentali.
Il periodo di pace che ne seguì fu foriero di ripresa e sviluppo con Milano che riottenne la sua cerchia di mura.
I territori erano però stati fortemente ridotti e con essi la forza economica e la capacità di riscossione: perduti i preziosi territori oltre il Po, ad est verso Venezia ed a nord i valichi alpini. Tutte premesse per l'inevitabile declino del secolo successivo.
Tra tutti i territori posseduti dalla Spagna, il Ducato di Milano era quello più prezioso e strategico. Nonostante alcune possibilità di "scambio", Milano non venne mai ceduta, per nessuna ragione.
Per oltre un secolo gli spagnoli tenendo Milano governarono sull'intera penisola stringendo la Francia, il nemico storico.
Con la caduta della Spagna, agli inizi del 1700, il territorio passò all'Austria ma ormai non era che l'ombra di se stesso.
Milano governava su una striscia di territorio che andava tra l'Adda e il Ticino con un allungo su Varese e Como a nord, e verso Cremona e Mantova a sud. Poco meno dell'attuale Lombardia limitandone fortemente la capacità di sviluppo.
Ma questa è un'altra storia.
 

Nobody's

Γένοιο οἷος εἷ
Sono molto d' accordo con la tua linea o visione :up:
Bravo Tommy :)

Mi sembra d' avvero molto obiettiva :)

Comunque ci stan facendo ballare davvero troppo......

La partita diventa sempre più difficile....e il cerino comincia a scottare......

D' avvero difficile maneggiare sti titoli ora come ora.....e le penne cominciano a bruciarsi......almeno le mie :D
 

Baro

Umile contadino
Non dubitavo della bontà e della lucidità del bravo e impareggiabile Tommy nel suo settimanale intervento riassuntivo. :):)
 

Baro

Umile contadino
Sono molto d' accordo con la tua linea o visione :up:
Bravo Tommy :)

Mi sembra d' avvero molto obiettiva :)

Comunque ci stan facendo ballare davvero troppo......

La partita diventa sempre più difficile....e il cerino comincia a scottare......

D' avvero difficile maneggiare sti titoli ora come ora.....e le penne cominciano a bruciarsi......almeno le mie :D
La freddezza, in questi casi, è d'obbligo ma non è facile...a furia di sangue freddo credo di essere ormai paragonabile ad una lucertola mentre ormai sono diventato sordo di fronte ai soliti rimbrotti di mia moglie che vi dicevo tempo addietro. Comunque anch'io auspicherei più chiarezza e immediatezza per il futuro in modo d'avere ben chiaro lo scenario in cui muoversi ma si sa i tempi della politica sono diversi da quelli dell'economia.
 

tommy271

Forumer storico
German government experts see Greece restructuring debt

Sat Apr 30, 2011 8:42am EDT




By George Georgiopoulos


ATHENS (Reuters) - Two German government advisers see a debt restructuring by Greece as inevitable while two of the overborrowed country's ministers continued to rule it out in newspaper interviews on Saturday.
Mounting fears that Greece will have to restructure a debt mountain expected to reach 340 billion euros this year, roughly one and a half times its output, have pummeled Greek bonds, driving yield spreads over German bunds to new record highs.
"For me restructuring is the only road to take, for Greece to feel some relief and for creditors to contribute to the solution of the Greek problem," Lars Feld, one of the five "wise men" who advise the German government on economic policy, told To Vima newspaper in an interview.
His view echoed that of Clemens Fuest, who chairs the German finance ministry's technical advisory committee. He told Greek paper Realnews the country must restructure its debt no later than April 2013.
"I don't think Greece can repay its debt without huge help from abroad, more than what one could reasonably expect. If there is no restructuring, uncertainty over the future of Greece's economy will delay its growth," Fuest said.
He said European Union leaders had started to prepare for such an eventuality. "They do not discuss a Greek debt restructuring openly because this would cause bigger uncertainty and speculation in the markets," he was quoted as saying.
Feld said the reason he favors restructuring, despite the European Central Bank's firm opposition, is because austerity to stabilize Greece's economy would kill its growth prospects, with people less willing to accept belt-tightening for many years if they cannot see light at the end of the tunnel.
He said the ECB stands against restructuring because it worries markets may see it spreading to other euro zone periphery countries troubled by debt.
"The fear that markets will say that if Greece restructures today, tomorrow it will be Ireland, Portugal and Spain and so on must be seriously taken into account," Feld told the paper. "The question that follows is how can we contain the Greek restructuring to Greece only."
European Central Bank Executive Board members Juergen Stark and Lorenzo Bini-Smaghi have both warned against such a step, saying it would hammer the Greek banking system and damage Europe's credibility.
Feld said he would like to see the ECB change its stance, calming markets down with a smart restructuring -- one that would block the risk of euro zone contagion.
"If the ECB intervenes as an intermediator between the Greek state and its creditors and achieves a lengthening of repayment, this would be a significant gain. Restructuring does not necessarily mean default," he said.
Meanwhile, Greece's official line that restructuring is not on the table was reiterated by two ministers in newspaper interviews, both saying the government is focused on applying a three-year economic plan it agreed with the EU and the IMF under a 110 billion euro bailout last May.
"Greece and the European Union have ruled out the prospect of a debt restructuring. Such a development would be negative for the euro zone and the Greek economy," Development Minister Michalis Chrysochoidis told Ethnos newspaper.
And Deputy Finance Minister Philippos Sachinidis told Eleftherotypia newspaper debt restructuring involving a haircut would send pension funds and banks into an abyss.


***
Lo stato del dibattito intorno alla "ristrutturazione".
 

tommy271

Forumer storico
I TITOLI DEI GIORNALI:

Economic issues again mostly topped the headlines in a handful of Saturday edition Athens dailies.

ADESMEFTOS: "Reduction of up to 30 percent in lump sum pension bonus".

AVRIANI: "Return to drachma with voluntary exit from eurozone

ETHNOS: "Silent strike by physicians, suppliers at state hospitals".

KATHIMERINI: "Greek citizens changing views over state-run utilities and enterprises, as well as over tenure: 74 percent in favour of privatisations, according to poll".

VRADYNI: "Insurance guide: When it’s fortuitous to retire private, self-employed sector.”

(ana.gr)
 

IL MARATONETA

Forumer storico
Settimana caratterizzata da un notevole calo del valore dei ggb, nei giorni di martedi e mercoledi, con prezzi che tendevano inequivocabilmente a 50, per tutte le scadenze, come a suggellare quel "taglio di capelli" di cui tanti parlano. I titoli a breve, 2013, 2014, che prendevano ogni giorno batoste incredibili, portandosi a rendimenti elevati a potenza; i titoli a lunga, 2037, 2040, scesi addiruttura sotto la soglia di 50.
Quindi tutto chiaro, quello che ci dobbiamo aspettare?....
neppure per idea....
E' bastata una notizia, semplice ed anche banale, se si vuole, cioè quella che la grecia aveva riacquistato un pò del suo debito, per dissipare parte del polverone sollevato da speculatori e malelingue, che vedevano il governo greco, pronto e favorevole, alla ristrutturazione del debito.
Giovedi e venerdi, quindi, abbiamo assistito ad una ripresa del valore dei ggb; una cosa è chiara: NULLA è DECISO

Con questa certa incertezza o sicura insicurezza, nel periodo trascorso abbiamo aggiunto il parere di buttozzo tra i ragionevolmente positivi e di lupolupo nel gruppo di centro, mentre ferdo da moderatamente positivo è passato a ragionevolmente positivo.


Il gruppo dei ragionevolmente positivi, consolida la posizione di leader, seguito dal gruppo dei moderatamente positivi. Cresce ancora il gruppo di centro

67 forumisti hanno risposto , per il momento, al sondaggio:

n. 25 ragionevolmente positivi: tommy, giutrader, maratoneta, ficodindia, edesmo, discepolo, grandemago, lupolupo, general gain, nobody's, bonacieux, g.in, topgun, luigibogia, gianfranco199, discipline, sethi, stefanofabb, silverni, brisico, peco, bosmeld, joubert, buttozzo, ferdo;

n. 20 moderatamente positivi: methos, pyrinos, give, baro, andersen, lup, abulico, dierre, tobia, arwell, sparviero, clary, canzian, fabriziof, ricpast, aaaa47,sentive, andersen1, ibbius, amorgos;

n. 10 gruppo di centro o degli equidistanti: grisù, frank, the last, giub, frmaoro, anfetamin, paologorgo, ivone, matrixx, lupolupo;

n. 3 moderatamente negativi: fullofmoney, buddenbrook's fan, silverni,;

n. 7 ragionevolmente negativi: gaudente, russiabond, cumulate, rottweiler, joint, comandante gerard, noloss;

n. 2 non si riconosce in nessun gruppo: innocent-project, zorba;

E' gradito il parere di tutti coloro che suguono il forum e che ancora non si sono espressi, anche se non possessori di titoli ggb.
Altrettanto gradita è la comunicazione di eventuale cambio di parere
in seguito all'evolversi degli eventi in quanto prese di posizione differenti, possono indicare il deteriorarsi o affermare la sicurezza di un investimento.

legenda:

Ragionevolmente positivi: apettativa di avere 100 a scadenza, cedole immutate, scadenze immutate, eventuale coinvolgimento volontario investitori.
Moderatamente positivi: aspettativa di avere 100 a scadenza, con eventuale taglio cedola o allungamento scadenze attuato utilizzando qualche cavillo, senza dichiarare default; coinvolgimento investitori certo anche involontario.
Equidistanti o gruppo di centro: possibili scenari di riduzione del valore nominale del titolo, della cedola, allungamento scadenze, coinvolgimento involontario investitore, fino al default pilotato.
Moderatamente negativi: default, riduzione non superiore al 50% del valore dei titoli.
Ragionevolmente negativi: default, riduzione fino al 70% del valore nominale dei titoli
E' chiaro che con il default, alla riduzione del valore nominale del titolo, possono essere associati, ma non necessariamente, altri fattori negativi, quali taglio cedole, allungamento delle scadenze

ps. dio del buy:maestro: , illuminaci
 
Ultima modifica:

ferdo

Utente Senior
Oggi ho eseguito molti riposizionamenti....

GR0114021463 in SELL

GR0128002590 in BUY

Lunedì continuo a riposizionarmi....come sto facendo in questa settimana.

Peccato che ho poco tempo da dedicarci.....maledizione......


Quando arriverò sulle 19 saran dolori

tlx?
quali scadenze sono?
 
Stato
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