Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

Stato
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Sono in corso ad Atene gli incontri fra i rappresentanti del Fondo Monetario Internazionale, dell’Unione Europea e della Banca Centrale Europea e i funzionari del Ministero delle Finanze della Grecia. In esame c’è la concessione della quinta tranche del prestito da 110 miliardi di euro, il piano di aiuti concesso alle casse elleniche e volto ad evitare il fallimento.

Ritardi. Dalla stampa greca sono trapelate notizie relative a <<significative deviazioni dagli obiettivi del programma varato dal governo di Atene in accordo con la troika (Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea e Banca Centrale Europea)>>. Nel corso dei controlli da parte dei funzionari degli enti sopracitati, <<oltre al ‘buco nero’ di 1,3 milioni di euro registrato nel bilancio dello Stato per i primi quattro mesi del 2011, sono stati riscontrati grandi ritardi nell'attuazione del programma delle privatizzazioni, dalle quali lo Stato si è impegnato a incassare circa 50 miliardi di euro che dovranno essere destinati alla riduzione del debito>>. Altri ritardi, inoltre, nell’andamento delle riforme strutturali. L’esito dei controlli della troika, che dureranno ancora qualche giorno, chiarirà se esiste il bisogno di concedere nuovi aiuti.

Debito sostenibile. Pur considerando “sostenibile” il debito della Grecia, l’Fmi è pronto a valutare, “se verrà richiesto”, un altro piano di aiuti per Atene. Ad affermarlo è Antonio Borges, responsabile per l'Europa del Fondo. Esclusa, quindi, una ristrutturazione del debito stesso: “Tutti i programmi del Fmi - spiega - sono basati sulla sostenibilità del debito, per cui finché il programma è in atto significa che il Fondo ritiene che il debito greco è sostenibile”. In riferimento poi ai 50 miliardi di euro di privatizzazioni, alla luce di quanto osserva Borges, solo il 20% sarà effettivamente realizzato.

Non capisco da dove hai preso questa notizia.....poi non c'è la data e neppure l' orario.....
Dovresti essere più preciso :)


Ue: Eurogruppo decide su presidenza Bce e nuovi aiuti Grecia


Candidatura Draghi in pole. Atteso ok a piano Portogallo



(ANSA) - BRUXELLES, 14 MAG - Presidenza Bce, emergenza Grecia, aiuti al Portogallo. E' ricca l'agenda della riunione dell'Eurogruppo che si riunira' lunedi' pomeriggio a Bruxelles. I ministri di Eurolandia (per l'Italia ci sara' Giulio Tremonti) dovranno decidere chi designare come successore di Jean-Claude Trichet alla guida dell'Eurotower: in pole position c'e' Mario Draghi. Si discutera' inoltre su eventuali nuovi aiuti alla Grecia. Atteso anche il via libera al piano di salvataggio del Portogallo. Per quanto riguarda il nuovo presidente della Bce, ogni ministro (come richiesto in una lettera dei giorni scorsi del presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker) dovra' indicare il suo candidato. A quel punto si vedra' se esiste una rosa oppure - come appare probabile - una sola candidatura da presentare al Consiglio europeo di fine giugno. La nomina del presidente della Bce spetta infatti ai capi di Stato e di governo, sentito il parere del Consiglio direttivo della Bce e del Parlamento europeo. I ministri apriranno quindi una discussione sulla situazione della Grecia (che ieri il commissario Ue agli affari economici, Olli Rehn, ha definito ''molto grave'') e sulla necessita' di eventuali nuovi aiuti dopo il piano da 110 miliardi varato lo scorso anno (si parla di altri 60 miliardi). Probabile che l'Eurogruppo si dica pronto a sostenere con nuovi prestiti Atene in cambio di nuovi tagli. Ma ogni decisione sara' presa alla luce dei risultati della missione Ue, Bce ed Fmi in corso ad Atene. Atteso, infine, il via libera al piano di salvataggio del Portogallo, che ammonta a 78 miliardi di euro, di cui due terzi arriveranno dalla Ue e dal Fondo salva-Stati e un terzo dall'Fmi.


Ma ogni decisione sara' presa alla luce dei risultati della missione Ue, Bce ed Fmi in corso ad Atene.

Ma secondo te Tommy, riusciremo a sapere qualcosa dal Troika per Lunedì/Martedì ?

O si va a giugno?
Questo non lo riesco a capirlo......

Insomma i risultati della missione" troika", e le relative decisioni, quando ce le passano?
 
In questi giorni si susseguono interventi di bottegai travestiti da esperti di finanza, che pretendono di parlare di Grecia come se fosse il negozio all'angolo.

Il progetto di integrazione Europea si è avviato all'indomani della seconda guerra mondiale, come reazione alle decine di milioni di morti che essa ha comportato. La conseguenza più evidente è che da 65 anni non vi sono scontri armati fra le nazioni europeee, un evento unico nella storia dell'umanità: non era mai successo nella storia che non vi fossero guerre in Europa per un periodo così lungo.
Il progetto quindi ha avuto risultati largamente positivi, gli aspetti economici sono solo dettagli; certo si è creata una burocrazia pletorica e farraginosa, ci sono le difficoltà di comprensioni tra popoli con lingue e tradizioni diverse, e quant'altro si voglia: ma perlomeno non ci sono stati scontri armati.
Un eventuale fallimento della Grecia non può essere escluso, ma avrebbe sicuramente effetti devastanti sul processo di integrazione Europea.
Il problema non è se la situazione greca sia grave, su questo siamo tutti d'accordo; il problema è come uscirne limitando i danni al minimo, anche se in un arco di tempo sicuramente non brevissimo.

La Grecia ha molti (troppi) debiti, e un patrimonio ingente ma non facilmente liquidabile. Questo è il nucleo economico e finanziario del problema.
Insolvenza e fallimento sono termini giuridici, non economici; affinchè ci sia insolvenza o fallimento occorre che i creditori o lo stesso debitore ne facciano esplicita richiesta. Finché la comunità internazionale è disposta a finanziare la Grecia a tassi ragionevoli, non ci sono i presupposti giuridici di un fallimento; ma questo ovviamente non può durare all'infinito.

L'unica soluzione del problema è che la Grecia torni prima o poi ad una condizione di surplus primario, a consumare meno di quanto guadagna, in un modo o nell'altro; come ha sempre fatto nella storia e come fanno gran parte dei paesi del mondo.
Il problema del debito pregresso è del tutto secondario; se la Grecia torna al surplus primario troverà tranquillamente finanziatori; se la Grecia dichiara fallimento prima di tornare al surplus primario, in pratica si suicida.

In questo scenario c'è chi fa il tifo per il fallimento, e chi opera attivamente per esso; è abbastanza noto che nei fallimenti i pescecani possono fare ottimi affari, e molti sperano di arricchirsi partecipando alla spartizione del bottino di guerra greco. Questo è un concetto ripetuto spesso in questi giorni da personaggi molto autorevoli.
Temo anche che molte banche, in particolare tedesche, dopo aver alleggerito la propria esposizione nei confronti del debito greco, siano tentate dall'avventura: perdere qualche cosa nel fallimento della Grecia, ma arricchirsi nella successiva spartizione del bottino di guerra.
Per fortuna ieri sono stato smentito da Ackermann (Deutsche Bank), ma è indubbio che in questi giorni ci sia in Germania una guerra sotterranea fra avventurieri apprendisti stregoni, e personaggi più prudenti e con una maggiore consapevolezza della storia (fra questi ultimi metterei anche Angela Merkel, che però da politico non può giustamente esporsi troppo).

Ribadisco anche la mia opinione che in queste condizioni i bondisti greci di lungo periodo dovrebbero assumere una posizione attiva, in un processo politico molto incerto in cui anche una piccola forza può spostare gli equilibri.

Saluti
 
Ultima modifica:
Con i sub.
I senior bancari non sono stati coinvolti. E, volendo, potrebbero esserlo.

Certamente, ma hanno colpito i subs di due banche considerate viable, con una legge ad hoc, che - tra l'altro - salva i subordinati sottoscritti dallo Stato irlandese.

Ma se l'aria che tira e' questa (vale a dire faccio quel che mi conviene, tanto sono il re...), cosa impedira' di aumentare la posta e passare ai senior e poi tds?

Purtroppo le ultime operazioni distressed sono sempre meno market friendly.
 
X Silverni

Sono molto d' accordo con te :up:

Ma sul prendere delle posizioni.....non me la sento di consigliarle......

Ognuno valuterà :)
 
In questi giorni si susseguono interventi di bottegai travestiti da esperti di finanza, che pretendono di parlare di Grecia come se fosse il negozio all'angolo.

Il progetto di integrazione Europea si è avviato all'indomani della seconda guerra mondiale, come reazione alle decine di milioni di morti che essa ha comportato. La conseguenza più evidente è che da 65 anni non vi sono scontri armati fra le nazioni europeee, un evento unico nella storia dell'umanità: non era mai successo nella storia che non vi fossero guerre in Europa per un periodo così lungo.
Il progetto quindi ha avuto risultati largamente positivi, gli aspetti economici sono solo dettagli; certo si è creata una burocrazia pletorica e farraginosa, ci sono le difficoltà di comprensioni tra popoli con lingue e tradizioni diverse, e quant'altro si voglia: ma perlomeno non ci sono stati scontri armati.
Un eventuale fallimento della Grecia non può essere escluso, ma avrebbe sicuramente effetti devastanti sul processo di integrazione Europea.
Il problema non è se la situazione greca sia grave, su questo siamo tutti d'accordo; il problema è come uscirne limitando i danni al minimo, anche se in un arco di tempo sicuramente non brevissimo.

La Grecia ha molti (troppi) debiti, e un patrimonio ingente ma non facilmente liquidabile. Questo è il nucleo economico e finanziario del problema.
Insolvenza e fallimento sono termini giuridici, non economici; affinchè ci sia insolvenza o fallimento occorre che i creditori o lo stesso debitore ne facciano esplicita richiesta. Finché la comunità internazionale è disposta a finanziare la Grecia a tassi ragionevoli, non ci sono i presupposti giuridici di un fallimento; ma questo ovviamente non può durare all'infinito.

L'unica soluzione del problema è che la Grecia torni prima o poi ad una condizione di surplus primario, a consumare meno di quanto guadagna, in un modo o nell'altro; come ha sempre fatto nella storia e come fanno gran parte dei paesi del mondo.
Il problema del debito pregresso è del tutto secondario; se la Grecia torna al surplus primario troverà tranquillamente finanziatori; se la Grecia dichiara fallimento prima di tornare al surplus primario, in pratica si suicida.

In questo scenario c'è chi fa il tifo per il fallimento, e chi opera attivamente per esso; è abbastanza noto che nei fallimenti i pescecani possono fare ottimi affari, e molti sperano di arricchirsi partecipando alla spartizione del bottino di guerra greco. Questo è un concetto ripetuto spesso in questi giorni da personaggi molto autorevoli.
Temo anche che molte banche, in particolare tedesche, dopo aver alleggerito la propria esposizione nei confronti del debito greco, siano tentate dall'avventura: perdere qualche cosa nel fallimento della Grecia, ma arricchirsi nella successiva spartizione del bottino di guerra.
Per fortuna ieri sono stato smentito da Ackermann (Deutsche Bank), ma è indubbio che in questi giorni ci sia in Germania una guerra sotterranea fra avventurieri apprendisti stregoni, e personaggi più prudenti e con una maggiore consapevolezza della storia (fra questi ultimi metterei anche Angela Merkel, che però da politico non può giustamente esporsi troppo).

Ribadisco anche la mia opinione che in queste condizioni i bondisti greci di lungo periodo dovrebbero assumere una posizione attiva, in un processo politico molto incerto in cui anche una piccola forza può spostare gli equilibri.

Saluti

Ottimo intervento.
Conosco molto bene gli ambienti tedeschi e confermo in pieno quanto scrivi:
posso solo aggiungere che la guerra si sta facendo sempre meno "sotterranea".
Personalmente ritengo che questo sarà un bene in ogni caso, vada come vada.
Il destino della Grecia, e dell' idea di una certa Europa, piaccia o meno, verrà deciso lì.
 
per quanto riguarda Die Welt:

May 13 (Bloomberg) -- The German government said it has “no knowledge” of any plan for a Greek debt restructuring, spokesman Christoph Steegmans said in an interview, denying a report in Die Welt newspaper.

The government said today it is waiting for the conclusions of a European and International Monetary Fund mission to Greece before making any decision on whether further steps may need to be taken.

German newspaper Die Welt reported earlier today that Germany backed a “voluntary restructuring” of Greek debt. Germany, the European Commission and the IMF support an extension of maturities on Greek bonds because of the worsening deficit situation in the nation, the newspaper said in an advance copy of an article in tomorrow’s edition, without saying where it got the information.

The European Central Bank and France still oppose any cut of Greek debt, the newspaper said.

Earlier today at a regular press briefing, the German government reiterated that it wouldn’t make any decisions on Greece before the mission reported.
 
"Gli ispettori del Fondo e della Ue e della Bce, attualmente ad Atene, hanno suggerito in particolare al governo Papandreou di vendere la società energetica PPC, l'acquedotto municipale di Salonicco EYATH e quella di Atene EYDAP." fonte sole 24 ore


Non so voi...ma io mi ci son trovato più e più volte in questa situazione!!!
...quando so andato a finire due volte di fila su PARCO DELLA VITTORIA!!! conclusione so uscito dal gioco!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

presagi...
 
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FAZ di oggi
Raus aus den Schulden

Von Stefan Ruhkamp
14. Mai 2011 Griechenlands Weg in den finanziellen Zusammenbruch ist kein Schicksal. Noch immer liegt es in der Hand der Regierung, die Schuldenkrise zu bewältigen. Wer über einen Immobilienbesitz von etwa 300 Milliarden Euro verfügt und Unternehmen für weitere 70 Milliarden Euro verkaufen könnte, hat Spielraum.
Chi potrebbe vendere un patrimonio immobiliare di circa 300 mld e di imprese di 70 mld, ha spazio di manovra.

Jeder überschuldete Hausbesitzer opfert Zweitwagen und Familiensilber, um eine Zwangsversteigerung abzuwenden. Angesichts der beispiellosen Nothilfen der europäischen Partner hat die griechische Regierung die Pflicht, alles zu tun, um so weit wie möglich selbst aus den Schulden zu kommen.
Man kann darüber streiten, ob die Immobilien wirklich so wertvoll sind, wie es IWF und griechische Ökonomen schätzen. Nicht alles wird verkäuflich sein, manches muss der Staat behalten.
Si può poi discutere se gli immobili hanno tale valore, come FMI e economisti greci stimano. Non tutto è vendibile, qualcosa lo stato deve mantenere.
 
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