Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

Stato
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Tanto per essere chiari

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:lol:

Voglio proprio vedere come fanno :lol:

Mah, sai ... essendo il debito in massima parte in mano ad "Istituzionali" il percorso potrebbe essere più semplice rispetto ad una proposta generica indirizzata verso il retail.
La BCE in questo caso potrebbe metterci una qualche forma di garanzia per invogliare a tenersi in portafoglio il debito e poi indurlo a rinnovarlo alla scadenza.
Potrebbe trattarsi di un'azione volontaria che avrebbe come effetto di non mettere in bilancio delle perdite e di continuare ad utilizzare il collaterale senza problemi di sorta.
La questione è complessa, ma i "tecnici" sono li per lavorare ...
 
Greece needs broad political consensus on reforms-PM






ATHENS | Tue May 24, 2011 1:39pm EDT

ATHENS May 24 (Reuters) - Greece needs broad political consensus on the basic reforms and policies to exit a debt crisis, the country's prime minister said on Tuesday.
"The big changes for the country are a national necessity. This is the main reason I am seeking the broadest possible political consensus," Prime Minister George Papandreou told Greek businesses after the main conservative opposition said it would not back his policies.
"Greece will be saved and will change, there is no other way. I will never backtrack on the course of reforming the country," he said
 
Riunione della Troika - Mercoledì SW

NAFTEMPORIKI.GR Martedì 24 maggio 2011 21:15











Incontro con i rappresentanti della Troika sarà Mercoledì presso la sede di SW in team economico del partito per discutere le misure proposte da Antonis Samaras per il recupero.
L'incontro si terrà presso la richiesta della troika e ha chiesto un dibattito sui costi del pacchetto di proposte da parte dell'opposizione.
 
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REUTERS BREAKINGVIEWS

Vista: difficili negoziati sono in attesa per la Grecia

NAFTEMPORIKI.GR Martedì 24 maggio 2011 17:05



Sulla prossima visita della troika ad Atene il 24 maggio saranno difficili negoziati. Il governo greco probabilmente rispondere alle pressioni per un'azione più da ciò che è promesso, soprattutto se si hanno a cedere gran parte della sua sovranità nazionale.
 
Credo che la discussione inizierà domani.


Grazie





Riunione della Troika - Mercoledì SW

NAFTEMPORIKI.GR Martedì 24 maggio 2011 21:15











Incontro con i rappresentanti della Troika sarà Mercoledì presso la sede di SW in team economico del partito per discutere le misure proposte da Antonis Samaras per il recupero.
L'incontro si terrà presso la richiesta della troika e ha chiesto un dibattito sui costi del pacchetto di proposte da parte dell'opposizione.

REUTERS BREAKINGVIEWS

Vista: difficili negoziati sono in attesa per la Grecia

NAFTEMPORIKI.GR Martedì 24 maggio 2011 17:05



Sulla prossima visita della troika ad Atene il 24 maggio saranno difficili negoziati. Il governo greco probabilmente rispondere alle pressioni per un'azione più da ciò che è promesso, soprattutto se si hanno a cedere gran parte della sua sovranità nazionale.


Bel colpo frmaoro :up:
 
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Ue emette bond da 4,75 mld euro per aiutare Irlanda e Portogallo
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Reuters - 24/05/2011 19:52:15
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BRUXELLES, 24 maggio (Reuters) - La Commissione europea ha annunciato oggi l'emissione di obbligazioni per 4,75 miliardi di euro per soccorrere Irlanda e Portogallo.

L'esecutivo Ue ha precisato che le obbligazioni a dieci anni forniranno 3 miliardi di euro all'Irlanda e 1,75 miliardi al Portogallo.

La sapevate questa?
 
Bce dovrà agire se inflazione fuori target e lo farà - Bini
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Reuters - 24/05/2011 18:40:30
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VIENNA, 24 maggio (Reuters) - La Bce dovrà agire ancora se vedrà che l'inflazione si porta oltre i target e lo farà.

Lo dice il membro dell'esecutivo Lorenzo Bini Smaghi in un'intervista al quotidiano austriaco Der Standard.

Secondo il banchiere l'uscita dalle misure non standard dipenderà dalle condizioni di mercato.

Sul caso della Grecia, Bini Smaghi ritiene che non ci sono investitori pronti a scambiare bond greci a breve scadenza con altri con scadenza più a lungo termine.

La Bce possiede un ammontare relativamente modesto di titoli greci e non è preoccupata sulla patrimonializzazione, aggiunge il banchiere.
 
Foglio di martedì 24 maggio 2011, pagina 4

Crescita negletta Che cosa non hanno considerato (purtroppo) la Ue, l'ENI e la Bce nei consigli per Grecia & Co.

Dopo un anno dall'inizio della crisi, la Grecia è ancora in serie difficoltà. Ieri pomeriggio il primo ministro greco, George Papandreou, ha presieduto una riunione del Consiglio dei ministri che, in particolare attraverso la privatizzazione delle imprese a partecipazione statale, serviva a ottenere il via libera alla concessione della quinta tranche dell'aiuto di 110 miliardi concesso ad Atene un anno fa. Eppure il mercato, affiancato dalle società di rating, non crede che i provvedimenti decisi dall'Unione europea in collaborazione con il Fondo monetario internazionale siano sufficienti a rovesciare la situazione. Questa valutazione negativa non poggia sull'entità degli interventi decisi a sostegno del debito pubblico greco, ma sul fatto che essi vengono concessi in contropartita di politiche deflazionistiche, che sono certamente necessarie, ma accrescono la probabilità di non rimborso dei titoli di stato. La stessa interpretazione viene ora data da una società di rating per il debito pubblico italiano. Come può una bassa crescita - ancor più nel caso della Grecia, dove il reddito nazionale cala di livello - produrre le risorse necessarie per rimborsare i debiti? Questo è il dilemma in cui si dibattono i governanti europei, ma essi danno l'impressione di procedere a senso unico, ossia stringere la corda al collo dei paesi in difficoltà per sventare una crisi irreversibile dell'euro e per non perdere gli investimenti effettuati nei titoli candidati al non rimborso. L'Unione intende uscire dal dilemma garantendo in un modo o nell'altro il rifinanziamento dei titoli in scadenza, ma entrando in un circolo vizioso in cui la deflazione aggrava il problema che si vuole evitare. Appare chiaro che la gestione di questa contraddizione non può essere affidata a coloro che l'hanno generata a causa di una concezione miope dei modi in cui il problema va affrontato. Occorre pertanto un cambio di regia e un nuovo spartito, altrimenti prima o dopo arriverà il peggio. Nelle attuali circostanze il cambio di regia è improbabile, per il prevalere degli egoismi nazionali originati da incomprensioni e la perdita di cognizione del perché l'Europa deve stare unita. Sul primo fattore è possibile operare, se colleghi e stampa si daranno da fare per spiegare i termini della questione. Sulla seconda questione si deve operare aumentando la crescita e non scoraggiandola in nome di un'ortodossia che andava imposta prima attraverso l'indispensabile unione politica. Di fronte a un debito pubblico o privato che non sia rimborsabile con il reddito prodotto, la crisi in atto non troverà mai soluzione. Come la Grecia dimostra, condizionare l'assistenza finanziaria a politiche deflazionistiche - che, lo ripetiamo, sarebbero necessarie, ma hanno effetti controproducenti - sollecita nuovi interventi a sostegno e nuove clausole deflazionistiche fino a rendere inevitabile il default. E' ciò che il mercato ha ben capito e che la speculazione cavalca per fare lauti guadagni.

Una possibile soluzione La soluzione è quella che banche e imprese ben sanno si deve dare in queste circostanze: tracciare un programma produttivo capace di rilanciare l'attività economica e i profitti con una buona probabilità di successo; solo così ha un significato rifinanziare il debito in essere, altrimenti si deve dichiarare l'insolvenza. Tra gli strumenti che possono contribuire al rilancio vi è quello della cessione dei beni aziendali (o di quelli statali, se il debito è pubblico), nonché la ristrutturazione delle condizioni di indebita *** mento. Se, come nel caso della Grecia, si chiede di attivare la ristrutturazione del debito senza un programma di rilancio produttivo, anzi con uno tendente a renderlo ancora più problematico, il problema non trova soluzione. Fa bene la Banca centrale europea a essere contraria a mettere mano alla ristrutturazione proposta. Meglio farebbe se indicasse quanto già sostenuto fin dall'inizio della crisi greca su queste stesse colonne: collocare quote di debito pubblico presso un fondo di stabilizzazione europeo, offrendo le sue quote a rimborso garantito agli investitori di mercato o rimborsando il debito creando base monetaria alternativa ai canali finora usati. Questa soluzione non è nuova, essendo stata seguita dall'Italia con successo per uscire dalla crisi del 1929-33. Ripartendo da un rapporto debito pubblico/pil nell'ordine del 60-70 per cento si può chiedere ai paesi di praticare politiche ortodosse fiscali e monetarie. Ciò è però possibile se l'Unione europea decidesse di essere veramente tale, messaggio che manda con troppi "ma" e troppi "se", nonostante non abbia alternative.

Paolo Savona ***
 
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