Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
questo problabile diniego del versamento della V° tranche, da parte del fmi, potrebbe contribuire a far passare in parlamento questa ulteriore manovra economica. Anche la riunione convocata dal presidente della repubblica con i capi di partito, maggioranza e opposizione compresa, avrà sicuramente come tema centrale la manovra economica e lo spauracchio del default.
quindi queste dichiarazioni di allarme da parte del fmi daranno maggior pressione alla manovra, che avrà maggiori chance di essere approvata e magari anche con un coinvolgimento maggiore di forze politiche...

A grandi linee, credo anch'io così.
D'altra parte che interesse aveva Juncker per rilasciare simili dichiarazioni?
Solo per aumentare le pressioni sugli ellenici ma, soprattutto, verso il comportamento "pilatesco" di ND.
 
Si'...pero' al momento dell'entrata della Grecia nell'Euro nessuno si preoccupo' di "setacciarne" i conti allo "spasimo"....evidentemente al tempo non faceva comodo.

Non e' possibile adesso fare tutto e subito.

O si decide di aiutare la Grecia dandole il tempo necessario a rimettere le cose in ordine oppure che lascino perdere e si prendano le responsabilita' per cio' che accadra' in seguito....mi sto stufando di tutte queste "moine"...fossi un greco mi verrebbe la tentazione di non pagare piu' un centesimo a nessuno.

Intanto in Germania dopo il brusco ma contenuto calo i prezzi paiono di nuovo essersi stabilizzati.

hai sicuramente ragione ,ma questo approccio e' classico dei politici
che si preparano il terreno per addossarsi reciprocamente la colpa nel caso che la situazione scappi di mano.
 
questo problabile diniego del versamento della V° tranche, da parte del fmi, potrebbe contribuire a far passare in parlamento questa ulteriore manovra economica. Anche la riunione convocata dal presidente della repubblica con i capi di partito, maggioranza e opposizione compresa, avrà sicuramente come tema centrale la manovra economica e lo spauracchio del default.
quindi queste dichiarazioni di allarme da parte del fmi daranno maggior pressione alla manovra, che avrà maggiori chance di essere approvata e magari anche con un coinvolgimento maggiore di forze politiche...
Chi non ti dice che sono i due Papa ad aver suggerito all'Fmi di dire quello che abbiamo letto.....niente privatizzazioni....nada cash
 
Europe plays hard ball with Greece

Fri, May 27 2011, 07:40 GMT
by Michael Derks - FxPro |









As the Greek tension builds, the true feelings and thoughts of those parties involved starts to emerge. We had Luxembourg PM Juncker suggesting yesterday that the IMF may not be able to release the next tranche of bailout money to Greece at the end of June because their rules stipulate that it can only be advanced if they believe that there is a 12m refinancing guarantee. This contention was subsequently confirmed by an IMF spokesperson. Juncker also suggested that EU governments were not in a position to make up for any IMF shortfall. Separately, ECB Council member Bini Smaghi stated that ongoing liquidity support by the ECB to national banking systems required compliance with EU/IMF programs. Both comments from Juncker and Bini Smaghi suggest that Europe is rapidly ratcheting up the pressure on Greece to get with the program, or else. Lastly, ex ECB Chief Economist Otmar Issing spoke from the hip when he claimed that Greece was not just illiquid but also insolvent. He was joined by Paul Krugman, who opined that ‘it’s basically inconceivable that there won’t be some significant losses on present value for bondholders’ of Greek, Portuguese and Irish debt. Krugman also put the odds of Greece leaving the euro at 50%. It is difficult to disagree with any of Krugman or Issing’s statements.
 
Fmi, incarichi di vertice anche a Paesi emergenti- Lagarde a FT

venerdì 27 maggio 2011 09:21






LONDRA, 27 maggio - Il ministro delle Finanze francese Christine Lagarde ha assicurato che i Paesi emergenti, che hanno messo in discussione la sua candidatura alla guida del Fondo monetario internazionale, saranno adeguatamente rappresentati nelle posizioni di vertice dell'organizzazione.
"Voglio trovare una soluzione a questa situazione", ha detto Lagarde, che mercoledì scorso ha annunciato ufficialmente la propria candidatura, in un'intervista al Financial Times.
"Abbiamo bisogno di un'adeguata rappresentanza ai massimi livelli dell'organizzazione, sulla base del merito, da parte di diverse nazionalità e ambienti accademici" ha affermato Lagarde.
La poltrona di direttore generale dell'Fmi è vacante dopo le dimissioni del francese Dominique Strauss-Kahn, arrestato il 14 maggio scorso con l'accusa di tentato stupro nei confronti di una cameriera di un hotel a New York.
Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa hanno apertamente criticato i funzionari dell'Unione europea per i loro commenti a favore di un successore proveniente dal Vecchio Continente, una tradizione che prosegue ininterrotta dalla nascita del Fondo, nel 1945, ma non si sono spesi per lanciare nessun nome in particolare.
Se si esclude Lagarde, l'unica altra candidatura sul tavolo è quella di Augustin Carstens, governatore della Banca del Messico.
"Non penso di dover rappresentare una 'constituency' o una regione in particolare" ha affermato Lagarde, considerata favorita nella corsa al vertice dell'Fmi. "Sarei a servizio dell'intera istituzione".
"Certamente continuerò a basarmi sugli stessi principi di genere, come ho fatto nei miei precedenti incarichi" ha sottolineato il ministro francese, riferendosi alla pratica di scegliere di affidare un incarico a una donna piuttosto che a un uomo, a parità di competenze.
 
Thursday 27 may 2010 4 27 /05 /May /2010 10:45

LA CRISI GRECA RISPECCHIA LA CATASTROFICA REALTA' DEL MONDO MODERNO OCCIDENTALE BASATO SULLA CONFLITTUALITA' DEGLI INTERESSI FINZIARI E SULLA COMPLICITA' DELLE LOBBIES SPECULATIVE


di Ninnj Di Stefano Busò

E' di questi giorni il bubbone scoppiato in Grecia, la quale è messa in ginocchio dalle speculazioni e dagli affari di una politica incentrata tutta sui conti truccati e su bilanci menzogneri. Il pericolo valanga, (come io lo chiamo) può costituire una sorta di slittamento a catena capace di colpire da un momento all'altro altri paesi dell'Unione Europea più deboli, anelli della catena che non hanno virtualmente di che offrire al reddito tutto smaterializzato dell'economia mondiale.
La finanza globale si è costruita la sua roccaforte sul medio raggio, aumentando a dismisura utili e proventi e lasciando scoperti i fianchi alla media borghesia priva di ingenti mezzi, ma soprattutto ha messo alla fame i poveri e gli indigenti del mondo che sono quelli con minor copertura economica e con stipendi fissi e pensioni da vera sussistenza, per non dire proprio da fame.
Nel marasma di una finanza schizofrenica fatta di titoli speculativi avvelenati si è instaurata una bolla d'inveterati uomini d'affari che diventano sempre più molossi del guadagno facile, respingendo ai margini sacche di povertà sempre più generalizzata e con economie deboli o nullificate da bancarotta politica. I primi si sono andati rmpolpando le ossa con un cinismo e una mancanza di remore etiche da guiness: di quelli per intenderci a cifre 0000000 che non finiscono mai, mentre hanno perso quota e si sono smaterializzati i beni prioritari ricavati dall'economia del piccolo risparmiatore che si vede soccombere in bocca ai pescecani.
Non si vede all'orizzonte come se ne possa uscire da un simile pantano.
Il premier greco ha ammesso di aver truccato i conti, ma ciò non basta a propria discolpa. Ma il problema sussiste solo perché la Grecia fa parte, purtroppo, della moneta unica europea, gravemente ammalata nella sua quotazione in Borsa e demidiata e compressa in tutta la sua area di riferimento rappresentativo.
Ma l'Europa che di recente ha assistito ad un defenestramento dei suoi colossi finanziari, effettuato su bolle speculative da parte di un libertinaggio e linciaggio di prodotti tossici, non può in un momento di crisi planetaria sostenere gli Stati più diseredati. Occorreva prima dell'ingresso in Europa fare una cernita, una selezione di Stati che potessero dare maggiore affidabilità e gareggiare in eguali forze, eguali sicurezze di mercati finanziari.
Accennavo prima all'effetto valanga: quando in un complesso di molte entità viene a cedere un anello della catena, l'effetto domino è assicurato, la valanga, tanto per non essere pessimisti, può trascinare a valle le finte fortezze di altri stati che non hanno uguale forza di competitività con i mercati azionari dell'Unione. La contrazione dell'economia nazionale di ogni membro va di pari passo col P.I.L, sicché se da un lato soccorrere il più debole può essere un dovere dal lato umanitario, non è detto che corrisponda la certezza di veder ridurre il debito , bensì si aumenta il deficit, perché il gettito che viene da aiuti esterni non fa che arrecare un sovraccarico nel risanamento dei conti pubblici allo Stato beneficiario, il quale per non soccombere alla catastrofe economica è costretto a prendere misure drastiche che destabilizzano ulteriormente le precarie condizioni di mercato. Il debito che poi viene valutato in misura di prodotto interno lordo, porta all'aumento delle misure più drastiche, non tiene e implode vertiginosamente. Dinanzi alle incertezze della U.E di lanciare una scialuppa alla Grecia prima che cali a picco, vi sono tassi di interessi spropositati.
A questo punto viene da chiedersi, ma è pur vero che la U. E con la sua moneta unica ha salvato l'Occidente, oppure, come è ben chiaro e acclarato, ha fatto precipitare la crescita mondiale favorendo la crisi planetaria?L'idea di unificare la moneta non governata da un solo potere è stata una follia di cui si pentiranno amaramente le generazioni a venire, che pagherano in termini inimmaginabili con la disoccupazione e il precariato.
In realtà non si è creata una moneta unica, ma un'associazione monetaria di stati membri, di cui il più forte in carica detta leggi e misure da adottare, gli altri con meno voce in capitolo stanno a obbedire. Ogni stato ha all'interno della sua "casa" problemi esistenziali diversificati.
Come si può solo pensare di mettere regole e unificare le legislazioni vigenti se non si va di pari passo? Se uno cammina su territori accidentato e l'altro in pianura, su una bella radura di erbetta? Ma nella fattispecie dove sta l'eguaglianza?
Non è sostenibile una tale progettualità, dal momento che vi sussiste una variante di modelli di vita, di culture, di tradizioni, di politiche, di economia, di sistemi avanzati di democrazia e d'istruzione che fanno la differenza, sia in campo sociale che economico/finanziario.
A distanza di anni appare sempre più evidente il passo affrettato e fuori luogo di voler accorpare etnie diverse con una sola moneta. Come si fa a pensare che una politica di consociativismo, ma anche di differenze sostanziali: politiche, socioculturalismi religiosi, amministrativei, possano stare in piedi guidati dalla stessa sorte? appesi solo al filo che formalmente e non nella sostanza hanno voluto costituire? E' più che evidente, la pura follia. Ormai fanno parte della U.E paesi che fino a ieri facevano parte del blocco sovietico, paesi stritolati dalle indigenze ataviche e dalle miserie provocate da persistenti e inamovibili dittature, paesi e popoli travolti dalla guerra che ha fatto pesi e misure diversificate. L'intenzione dei padri fondatori era certamente quella di un beneficio per i popoli aggregati, avendone essi intravisto pace e prosperità dopo una guerra sanguinosa e una miseria che avevano ridotto ai minimi termini l'Europa: l'era di Hitler, la guerra nel Kossovo, l'Iraq di Saddam avevano fatto dell'area medioeuropea un campo di interessi legati al postcomunismo.
L'U.E di oggi è un coacervo di disuguaglianze pseudodemocratiche, di regole che sbandierano elettorati di democrazie solo all'apparenza che non possono essere considerate assimilabili tra loro, né sono realizzabili progetti e interessi davvero comunitari. Oggi è chiaro, anche a chi sostiene il contrario, che il passo è stato avventato, troppo avventato e precipitoso per dare forti garanzie di successo.
Non si possono aggregare forze diverse, popoli diversi e culture diverse: l'integrazione tanto ventilata e sospirata non è realizzabile, soprattutto, perché le basi si fondano su progetti a lunga scadenza, che è bene valutare prima di affondare come il Titanic nel mare di anemiche contraddizioni, di conflitti, di errori e di mastodontiche sperequazioni che non portano beneficio a nessuno.


QUESTO E' STATO SCRITTO ESATTAMENTE UN ANNO FA, NON VI SEMBRA QUASI ANCORA ATTUALE ?
 
Chi non ti dice che sono i due Papa ad aver suggerito all'Fmi di dire quello che abbiamo letto.....niente privatizzazioni....nada cash
l'ho pensato anch'io che dietro ci potesse essere una regia greca....
sicuramente se le forze saranno maggiori, nel paese, tra i cittadini, ci sarà meno malumore....
 
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