Economiadi Alessandro D'Amato (Gregorj)
Jp e Goldman hanno aiutato Grecia e Italia a nascondere il debito
pubblicato il 14 febbraio 2010 alle 19:53 dallo stesso autore -
torna alla home
Il New York Times svela un imbarazzante retroscena sulla crisi del paese ellenico: Wall Street, ed in particolare due grandi banche come GS e JP Morgan Chase lo hanno aiutato a mascherare l’entità del suo debito, mettendo in serie difficoltà l’euro.E lo avrebbero fatto anche con l’Italia
E’ una notizia che, se confermata, potrebbe mettere in serio imbarazzo la finanza mondiale e i rapporti tra i paesi e le istituzioni transnazionali. Lo scrive
oggi con ampio rilievo il
New York Times: una serie di meccanismi swap messi a punto da
Goldman Sachs e
JP Morgan Chase hanno permesso alla
Grecia di ipotecare alcuni settori della propria economia mascherando parte del debito alle autorità comunitarie di
Bruxelles, perché le operazioni in questione non sono appaiono come prestiti bancari. In particolare, la
Grecia avrebbe finanziato parte del suo deficit sulla sanità pubblica impegnando i futuri introiti sulle tasse aeroportuali, i pedaggi autostradali e gli incassi legati alle lotterie di stato. E soprattutto, secondo il
Nyt meccanismi analoghi erano stati sfruttati in passato anche dall’
Italia per ridurre artificialmente il proprio deficit con prodotti derivati, attraverso meccanismi particolari legati ai tassi di cambio.
OSCURI AIUTI - Con l’aiuto di
Wall Street, scrive il
Nyt, la
Grecia si è impegnata in uno sforzo decennale per aggirare i limiti del debito imposti da
Bruxelles. Un accordo creato da
Goldman Sachs ha aiutato il paese ellenico a nascondere i veri numeri del debito all’
Unione Europea. Ai primi di novembre, tre mesi prima che
Atene diventasse l’epicentro della crisi mondiale, un team di
GS si è presentato alle autorità greche con un piano perfetto per “aiutare” il governo greco, secondo due persone che erano presenti al meeting. I banchieri, guidati dal presidente di
Goldman Gary D. Cohn, hanno proposto al paese degli strumenti derivati per posticipare al futuro parte del debito contratto nella salute pubblica, nello stesso modo in cui hanno operato con i possessori di case americani. Nel 2001, poco prima che la
Grecia entrasse nell’euro,
Goldman ha aiutato il governo a prendere in prestito miliardi. Questi accordi, nascosti al pubblico perché trattati come un “currency trade” invece che un debito, hanno aiutato
Atene a rispettare le regole per essere ammessa nell’
Unione Europea, e a continuare a spendere più di quanto le fosse permesso. la Grecia non ha accettato le ultime proposte di
GS, ma il comportamento della banca americana getta un’ombra sul suo ruolo nei confronti della crisi finanziaria che ha colpito il mondo. I derivati hanno infatti giocato un ruolo importante nello scoppio della bolla del debito greco, così come avevano fatto, scrive il
New York Times, in altre epoche per l’
Italia. Prestando denaro ai governi che in cambio hanno impegnato gli emolumenti futuri di autostrade e lotterie; alcuni dei “
piani” proposti da
Goldman Sachs sono stati chiamati con nomi degli dei dell’antica mitologia ellenica, come il piano “
Eolo” citato dal
NYT.
TOO BIG TO FAIL - Oggi la
Grecia, scrive il giornale, è “too big to fail”, ovvero un suo default avrebbe conseguenze troppo grandi per il pianeta per permetterlo, visto che i debiti nei confronti del sistema bancario ammontano a 300 miliardi di euro. Un portavoce del ministero delle finanze ellenico ha detto che la
Grecia ha rifiutato le proposte portate ultimamente da
Goldman e
JP, proprio per favorire la trasparenza come richiesto dall’Ue, mentre le due banche hanno preferito non commentare. “
I politici non vedono l’ora di poter procastinare i problemi di finanza pubblica, gettandoli sulle spalle delle generazioni future“, ha commentato l”economista
Gikas A. Hardouvelis: Wall Street non ha creato il debito europeo, ma ha aiutato i governi a nasconderlo con metodi perfettamente legali ma che poi hanno finito per ritorcersi contro a chi, come la
Grecia, li ha utilizzati. “
Se un governo vuole imbrogliare, imbroglierà“, dice
Garry Schinasi del Fondo Monetario Internazionale, anche se i metodi costicchiano: il paese ellenico ha pagato 300 milioni di euro di parcelle ai ragazzuoli di GS, secondo fonti interpellate dal giornale.
UN BUCO SENZA FONDO? - I derivati, di cui non si trova traccia nei documenti ufficiali, non consentono quindi di dire con certezza quanto siano grandi i guai in cui si trova la
Grecia, e quali altri governi potrebbero aver usato gli stessi metodi. Quindi, il pericolo non sarebbe soltanto appannaggio del paese ellenico, ma anche di
Portogallo, Spagna e Italia. Per questo, la nascita dell’euro sarebbe avvenuta con un “peccato originale”: alcune nazioni, tra cui la nostra, avrebbero nascosto sotto il tappeto parte del loro deficit negli anni tra il
1996 e il
1998 (durante i governi
Prodi e
D’Alema), riducendo parte dei loro debiti attraverso i derivati. Uno strumento utilizzato è stato l’
interest rate swap, il contratto swap più diffuso, quello con cui due parti si accordano per scambiarsi reciprocamente, per un periodo di tempo predefinito al momento della stipula, pagamenti calcolati sulla base di tassi di interesse differenti e predefiniti (un fisso al posto di un variabile o viceversa), applicati ad un capitale nozionale. Un altro, il currency swap, serve a minimizzare gli effetti della volatilità dei tassi di cambio delle monete. Con l’aiuto di
JP Morgan, scrive il
NYT, il governo italiano nel 1996 ha usato il derivato per portare il proprio budget in linea, con uno
swap con
JP a un tasso di cambio favorevole; in cambio, l’
Italia si è impegnata a futuri pagamenti che non sono finiti nel bilancio come passività.