Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1 (4 lettori)

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tommy271

Forumer storico
Grecia, scadenza 15 maggio per adozione misure urgenti - Ecofin

martedì 16 febbraio 2010 14:09




BRUXELLES, 16 febbraio (Reuters) - L'Ecofin comunica di aver fissato la scadenza del 15 maggio per l'adozione di misure urgenti da parte della Grecia. Il pacchetto di misure, spiega la nota dell'Ecofin, deve includere riforme nel settore degli stipendi pubblici, delle pensioni, della sanità e della pubblica amministrazione.
Nel frattempo la Commissione europea ha annunciato che visiterà Atene nei prossimi giorni, insieme al Fondo monetario internazionale e alla Banca centrale europea, per verificare i risultati delle misure fiscali adottate del governo greco. Lo ha detto il commissario agli Affari monetari dell'Ue Olli Rehn.
Secondo Rehn, inoltre, i ministri finanziari dell'Ue sono d'accordo nell'indicare il termine di metà marzo in cui la Grecia dovrà adottare misure aggiuntive di risanamento fiscale qualora si dovessero materializzare nuovi rischi.

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Al momento parole ... parole ... parole ....
 

troppidebiti

Forumer storico
L'euro debole aiuta la ripresa delle economie del sud/europa.
Adesso vedremo le prossime mosse dell'Ecofin.
Di certo l'immagine dell'area unica ne esce ridimensionata se non si riuscirà ad avere un intervento politico/finanziario di un qualche rilievo.
Vorrà dire che Papandreou dovrà rivolgersi a Mosca o a Washington per risolvere i suoi problemi.

molto ridimensionata ma i tempi sono cambiati è quasi impossibile battersi con colossi come India e Cina essenzialmente si cerca di sopravvivere
 

troppidebiti

Forumer storico
RPT - TREMONTI, ITALIA ESPOSTA PER 8 MLD DLR SU GRECIA - SKY ITALIA

esposizione irrisoria per l' Italia


sarebbe interessante controllare l' esposizione per "scadenze" dei vari paesi (francia germania grecia ecc...) purtroppo è quasi impossibile estrapolare questo dato ma se qualche "potente" ci legge magari potrebbe aiutarci:lol::lol::lol:
 

tommy271

Forumer storico
Putin hopes new Greek govt to continue to develop ties with Russia

16.02.2010, 15.02


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MOSCOW, February 16 (Itar-Tass) - Russian Prime Minister Vladimir Putin hopes that a new Greek government will continue the policy for developing the relations with Russia.
“We pin high hopes that your government formed last autumn will support all the best that had been achieved in Russian-Greek relations in the past years,” Putin said at a meeting with his Greek counterpart Yeoryios Papandreou on Tuesday.
The Russian premier also pledged that Russia would take corresponding necessary steps. “You cannot doubt we will do all that depends from us to give a fresh impetus to the development of bilateral relations,” Putin told Papandreou.
For his part, the Greek premier promised that his country “will support the policy, which all previous governments adhered to – the policy of developing close relations with Russia.” “We established a quite good political and economic cooperation, and the strategic partnership that exists should be filled with a new content,” Papandreou believes.
Putin noted that such relations are traditional for long-standing partners. “Russia and Greece established very good, friendly and well-developed economic relations,” he added.
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tommy271

Forumer storico
GRECIA: REHN, COMMISSIONE UE PRONTA AD AIUTI SE NECESSARIO (ASCA-AFP) - Bruxelles, 16 feb - Se necessario la Commissione europea e' pronta a mettere in atto un ''piano'' di aiuti finanziari, con il coordinamento di Atene, per sostenere la Grecia. Lo ha detto il commissario agli Affari economici Olli Rehn.

I leader europei hanno ''chiaramente'' indicato la settimana scorsa che verranno intraprese ''delle misure determinate e coordinate'' per preservare la stabilita' finanziaria dell'Eurozona, nel caso in cui si rendera' necessario un aiuto finanziario ad Atene, ha ricordato Rehn nel corso di una conferenza stampa a margine della riunione dei ministri delle Finanze dell'Ue.

Se dovesse presentarsi una simile situazione, ''abbiamo i mezzi'' per fronteggiarla, ha aggiunto.

La Commissione europea ''si tiene pronta'' a presentare una ''cornice'' per tale azione coordinata, ha detto.

Oggi l'Ecofin ha ricordato alla Grecia la necessita' di ridurre il proprio deficit chiedendo, se necessario, nuove misure supplementari gia' dal mese prossimo.

Se ''i rischi riguardo alla Grecia si materializzeranno'' il Paese ''dovra' annunciare, tramite un rapporto che dovra' essere presentato entro il 16 marzo, delle misure supplementari per assicurare l'obiettivo'' rappresentato dal taglio del deficit del 4% nel 2010, hanno affermato i ministri.

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Vedremo se non è il solito "sirtaki" ...
 

tommy271

Forumer storico
Grecia: Min.Fin., colloqui con Ue su ulteriori misure


BRUXELLES (MF-DJ)--Il governo greco e' in "costante dialogo" con le autorita' dell'Unione europea sulle possibili ulteriori riforme da varare per ridurre il deficit del Paese.
Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze greco George Papaconstantinou, a margine del meeting Ecofin di Bruxelles. Il ministro si e' pero' detto fiducioso che l'attuale piano di rientro sara' adeguato.
"Con la Commissione europea discuteremo l'ampiezza delle nuove riforme da approvare -ha detto Papaconstantinou- ma abbiamo reso noto che non abbiamo fatto richiesta di alcun aiuto finanziario. Se dovesse succedere, i Paesi dell'area euro saranno pronti".
"Ci incoraggia il fatto che ci stiamo muovendo rapidamente sul fronte delle riforme istituzionali", ha concluso il ministro. red/est/lca


 

tommy271

Forumer storico
Crisi/ Tremonti, intervento Fmi solo con Europa forte


Martedi, 16 Febbraio 2010 - 15:21

La disponibilita' a fare intervenire il Fondo monetario internazionale a sostegno di un paese della zona Euro come la Grecia dipende dalla forza delle istituzioni europee. Ne e' convinto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che dice di non essere "affatto negativo" sulla possibilita' di un intervento del Fmi "come una banca", ma solo a condizione che "le istituzioni e la politica europea siano forti". Al contrario, se "le istituzioni sono deboli e appaiono nuovi protagonisti sulla scena internazionale, allora il Fmi si propone come un'istituzione alternativa e non va bene".
 

locco68

violaforever
16 Febbraio 2010

Grecia: ma fallire è tragedia?

di Roberto Perotti




Tutti discutono di come salvare la Grecia; il se è dato per scontato. Ma non è così ovvio. Un salvataggio pubblico è legittimo se un default dovesse avere effetti sistemici rilevanti per il resto d'Europa. Quali possono essere questi effetti?
Il primo è sul sistema finanziario. Il debito pubblico greco è di 240 miliardi di euro; forse il 75% è in mani straniere. Poiché non si tratterà mai di default totale, stiamo parlando di tre o quattro decine di miliardi (e non tutti detenuti da banche). Noccioline rispetto agli accantonamenti che secondo il Fondo monetario il sistema bancario europeo deve ancora fare; poco anche rispetto ai bilanci di intermediari come Citigroup, Lehman Brothers e Aig, nell'occhio del ciclone durante la crisi.
Un secondo possibile effetto sistemico riguarda l'euro. Un default sul debito si fa essenzialmente in due modi. Il governo greco ripaga solo una parte del debito, magari chiamando l'operazione "ristrutturazione". Oppure esce dell'unione monetaria, converte il debito in dracme, e lascia deprezzare la dracma. Per la Grecia questo è più efficace, perché l'aggiustamento di cui ha bisogno sarebbe troppo pesante senza l'aiuto di un deprezzamento che renda l'economia più competitiva. Ma per l'Europa ha un costo: la fine dell'aura di successo della nuova moneta.
Questo aspetto di facciata è il meno preoccupante: forse l'euro si deprezzerà un po', ma non è esattamente quello che volevano tanti commentatori europei quando protestavano contro il deprezzamento del dollaro? E non si può nemmeno escludere che l'eurozona si rafforzi, perché dimostrerebbe di sapere rispettare i patti e di sapere eliminare le sue componenti più deboli: un indizio in questo senso è che la maggioranza dei tedeschi è favorevole all'uscita della Grecia dall'euro, ma non vuole la fine dell'euro.
L'aspetto sostanziale è che si semineranno dubbi su altri paesi. Per esempio il Portogallo, per cui vale però lo stesso discorso della Grecia. E poi la Spagna. Il vero problema qui però non è il debito pubblico, un modesto 65% del Pil, ma la bassa competitività: la crescita passata si è concentrata nel settore residenziale, oggi in crisi; la produttività non cresce, e il deficit commerciale è al 10 per cento.
La Spagna ha dunque bisogno di un deprezzamento reale, che può ottenere tagliando la spesa pubblica o uscendo dall'euro. Non ha bisogno di garanzie sul debito, che peraltro nessuno può offrire in quantità credibile, né tantomeno di aiuti.
Ma anche se vi fosse un piccolo rischio-Spagna, non si devono sottovalutare i costi di un salvataggio della Grecia. Quando Fed e Tesoro americani salvarono la maggior parte degli intermediari, Paulson pretese che due o tre venissero affondati (anche se tecnicamente solo Lehman Brothers fallì). Fu criticato, ma aveva ragione: ogni tanto bisogna dare un segnale, altrimenti che senso ha parlare di prevenzione di comportamenti irresponsabili? E contrariamente a quanto si dice, le vittime non furono casuali: Bear Stearns e Lehman Brothers erano da molti punti di vista le istituzioni peggio gestite. Lo stesso vale per la Grecia, dove per 15 anni le due coalizioni che si alternano al potere hanno giocato alla roulette russa con l'economia del proprio paese.
Il salvataggio del sistema finanziario statunitense coinvolse solo la Fed e il Tesoro, ciascuno con team molto piccoli e compatti. Eppure fallirono due volte prima di arrivare a una proposta convincente. Ci riuscirono grazie a due condizioni: esautorarono temporaneamente i board di decine di istituzioni finanziarie, e misero sul tavolo centinaia di miliardi di dollari del contribuente, con un forte rischio che risultassero a fondo perduto. Un bailout della Grecia coinvolgerebbe la Commissione, il presidente dell'Unione, decine di ministri nazionali, e la Bce. Non riusciranno a trovare soldi veri, con il 71% dei tedeschi contrari; e men che meno riusciranno a esautorare i politici greci che hanno condotto il paese sull'orlo del baratro. Anzi, il primo ministro Papandreou sta già usando la situazione per ergersi a difensore di uno stato sociale in bancarotta contro i malvagi stranieri.
È meglio lasciar perdere e lanciare un segnale a chi è ancora in tempo. Per la Grecia, un mancato bailout richiederà, oltre forse a un default parziale, una riduzione della spesa diciamo del 4 o 5%, e un aumento delle imposte (magari attaccando l'evasione) di altrettanto. Molto più della manovra di cui si parlava ancora ipocritamente nella riunione di ieri, ma non una tragedia: altri l'hanno fatta (come ha ricordato Alberto Alesina domenica) e sono sopravvissuti. Anzi, fare un default è spesso un affare. Nel 2001 l'Argentina si sganciò dal dollaro e di fatto svalutò i propri debiti, come sanno bene molti risparmiatori italiani. Il presidente fu letteralmente salvato da un elicottero, e tutti si aspettavano il disastro; invece, dopo poco l'Argentina cominciò ad attirare forti investimenti esteri e dal 2003 crebbe per qualche anno a ritmi cinesi. Il motivo è semplice, e si ripete da centinaia di anni: con un default un paese e le sue aziende si disfano dei debiti pre-esistenti e diventano di nuovo appetibili.
Tutto ciò non significa che in Grecia saranno rose e fiori, con o senza default. Ci saranno problemi economici: inizialmente la recessione si farà ancora più pesante. Ci saranno problemi geo-politici, perché la Grecia non può permettersi di essere declassata rispetto ai paesi balcanici e alla Turchia. Ci saranno problemi di ordine pubblico, perché i sindacati non hanno ancora capito niente e molti politici cavalcano la tigre.
Ma prima o poi si deve arrivare a una soluzione; mettere insieme un bailout inevitabilmente pasticciato prolunga soltanto l'agonia, e previene la guarigione di altri paesi.
16 Febbraio 2010
 

tommy271

Forumer storico
Borsa Atene: Ase -1,7%, pesa mancata azione Ue

MILANO (MF-DJ)--L'indice Ase di Atene cede l'1,7%, a 1.866,94 punti. Sui trader pesa la mancanza di notizie concrete da parte dell'Ue sugli aiuti alla Grecia.
"Si dovrebbe intravedere un certo sostegno dalla Ue ma sembra che i ministri delle finanze stiano rimandando il piu' possibile l'adozione di misure", commenta un analista
 

belindo

Guest
Borsa Atene: Ase -1,7%, pesa mancata azione Ue

MILANO (MF-DJ)--L'indice Ase di Atene cede l'1,7%, a 1.866,94 punti. Sui trader pesa la mancanza di notizie concrete da parte dell'Ue sugli aiuti alla Grecia.
"Si dovrebbe intravedere un certo sostegno dalla Ue ma sembra che i ministri delle finanze stiano rimandando il piu' possibile l'adozione di misure", commenta un analista

Io nel dubbio sono rientrato nel 16 al 3.6% che è tornato a livelli minimi......................:eek: basta non esagerare.............;)
 
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