Ecofin, richiesta nuovi tagli Grecia più probabile
martedì 16 febbraio 2010 18:14
(Aggrega diverse storie da Ecofin a Bruxelles)
BRUXELLES, 16 febbraio (Reuters) - I partner europei hanno aumentato la pressione sulla Grecia, affermando che ulteriori misure potrebbero essere necessarie per mettere sotto controllo le finanze del paese e tranquillizzare i mercati finanziari.
"Abbiamo fatto capire chiaramente che ora la palla è nella metà campo greca e che ulteriori misure devono essere adottate" ha dichiarato il vice ministro delle Finanze tedesco Joerg Asmussen, in occasione della riunione dell'Ecofin a Bruxelles.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche le dichiarazioni dei ministri finanziari di Austria e Svezia, mentre stamane il presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, aveva detto che i cittadini degli altri paesi non sono pronti a sopportare i costi degli errori ellenici
Aumentano, quindi, in maniera significativa le probabilità che Grecia sia costretta a mettere in campo nuovi tagli alla spesa o aumenti delle imposte, in un clima sociale arroventato che vede moltiplicarsi nel paese ellenico gli scioperi in risposta alle prime misure già annunciate dal governo.
L'appuntamento tra Bruxelles e Atene è fissato a metà marzo, quando una prima valutazione dell'attuazione delle misure di risanamento potrebbe far scattare una nuova austerità.
"Nel caso si materializzassero una serie di rischi assocciati alle specifica situazione di debito e disavanzo, la Grecia, nel rapporto che presenterò il prossimo 16 marzo, annuncerà misure addizionali per garantire il rispetto degli obiettivi di deficit per il 2010", ha affermato il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Junker.
Il rapporto deficit/pil della Grecia è balzato al 12,7% nel 2009 e il governo si è impegnato a ridurlo di quattro punti quest'anno e a meno del 3% entro il 2012, con una correzione di 4 punti percentuali del Pil nel 2010. Il pacchetto di interventi già annunciato da Atene si basa sull'aumento delle imposte sul carburante, sul taglio degli stipendi pubblici e sulla riforma pensionistica.
Nessuna indicazione specifica è giunta invece dai ministri finanziari europei in merito a specifiche misure di aiuto alla Grecia. Si conferma la linea che punta a un aumento delle pressioni sul governo greco affinchè porti a termine il risanamento dei conti, lasciando la prospettiva di un intervento diretto di supporto come rete di sicurezza nel caso in cui la situazione sfuggisse dal controllo.
"Ci sarebbe un gruppo di paesi, Germania, Francia e altri, che potrebbero dare soldi per stabilizzare la Grecia e tutta la zona euro, ma il dibattito al momento non è ancora su questo livello" ha dichiarato il ministro delle finanze austriaco Josef Proell.
Dopo il punto del 16 marzo la Grecia dovrà tornare a metà maggio a sottoporre la propria situazione al vaglio dell'Europa, e gli esami si ripeteranno poi ogni tre mesi. E già nei prossimi giorni gli esperti della Commissione europea, della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale sbarcheranno ad Atene per controllare di prima persona l'attuazione delle politiche annunciate dal governo, secondo quanto annunciato dal commissario europeo agli Affari monetari Olli Rehn.
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