Allora, visto il documento, e concordando grosso modo con la tua analisi quale la hai esposta, due parole sul senso "politico" di questa proposta, che andrebbe correttamente chiamata - secondo me - "proposta di salvataggio del sistema bancario europeo nel probabile caso di default greco con ritorno alla dracma".
E' quest'ultimo infatti il principale scenario di riferimento della proposta in questione, atteso che:
1) questa proposta, come avevo scritto ieri senza conoscerne il testo, non cambia nulla in ordine al debito greco, che quello era e quello resterebbe ove la proposta passasse, e neanche sul suo costo in termini di interessi da corrispondere, se parametrato a quello della prima fase della crisi greca.
Vale in merito ricordare che il cash con il quale la Grecia ripagherà quel 30% di debito detenuto dalle banche proverrà dai finanziamenti di paesi eurolandia/organismi comunitari ed FMI, finanziamenti sui quali la Grecia corrisponderà interessi. Sul 70% (proposta GGBpg) o sul 90-100% (proposta 2, GGB) la Grecia paga il 5,5%.
2) la Grecia resta pertanto nella condizione in cui era prima della proposta: dover azzerare in 5 anni il deficit pubblico, nella difficile situazione che la ha vista nello scorso anno ridurre le proprie entrate (di poco più del 10%, se non vado errato) a fronte degli incrementi di imposta varati per ottenere una crescita delle stesse.
3) il sistema bancario ha ragionato evidentemente in termini di
recovery garantito.
In altre parole, la filosofia dell'accordo fra banche francesi e stato francese (tale è, in sostanza quel documento) è la seguente: "noi banche acconsentiamo al rollover se tu stato (insieme con gli altri stati di eurolandia) ci garantisci un recovery minimo sul debito di partenza in scadenza 2011 - 2014 pari a: 30% (cash) + 21-23% (garanzia sul 30% del 70% del debito detenuto in caso di default a breve scadenza, mettiamo caso dopo elezioni USA) + 3,5-7% (recovery su 70% in caso default greco con ritorno alla dracma) + varie ed eventuali (eventuale cedolare incassato dalla Grecia prima del default).
Recovery ultimo stimabile attorno ad un 60/100, la gran parte appunto garantito, tutt'altro che disprezzabile se comparato con quello che prenderebbero i bondholders non istituzionali che, da quanto si intende, non verranno abilitati a partecipare al piano, e che peraltro pagheranno con le loro tasse il salvataggio delle banche.
Ieri, mentre scrivevo che fra gli effetti del piano, per quanto descritto dalla stampa, c'era il salvataggio temporaneo delle banche greche (temporaneo perché quando poi si verificasse il default le banche defaulterebbero comunque con l'ente sovrano) mi chiedevo che senso avesse mettere degli euro dentro le banche greche, come succederebbe se queste accedessero all'ipotesi 1 del piano.
Oggi la lettura del piano ha fugato i miei dubbi: l'ipotesi 2 è per le banche greche, che faranno "all in" nel debito pubblico del proprio paese, come dicono i nostri amici pokeristi frequentatori del 3D.
Si eviterà così di mettere soldi di altri stati europei nelle banche greche dato che, al momento del default, questi sarebbero soldi buttati via.
Credo quindi che nessuna altra banca o assicurazione di eurolandia aderirà all'ipotesi 2).