Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
L'altro giorno ho visto in televisione "La rivincita di Natale" di Pupi Avati.
La trama è come la partita a poker che ci stiamo giocando con la Grecia ... ;).
Il problema è che noi siamo gli spettatori del tavolo da gioco e ci siamo accorti che qualcuno bara e qualcunaltro che non sa giocare ma noi poco possiamo fare...
 
Il problema è che noi siamo gli spettatori del tavolo da gioco e ci siamo accorti che qualcuno bara e qualcunaltro che non sa giocare ma noi poco possiamo fare...

Noi siamo scarsi giocatori, ma le carte "giuste" le distribuisce un'altro ... dobbiamo metterci dalla parte giusta.
Compito impegnativo ...

Comunque oggi notavo che i greci hanno "tenuto" le posizioni. Non c'è niente da rallegrarsi ma difficilmente possiamo arrivare a certe quotazioni ... salvo appunto arrivarci improvvisamente sulla testa il default con recovery a 30 ...
 
Ultima modifica:
Grecia, Fmi discuterà di aiuti in riunione venerdì - Lagarde

mercoledì 6 luglio 2011 16:30






WASHINGTON, 6 luglio (Reuters) - Il Fondo monetario internazionale si riunisce dopodomani, venerdì, per discutere dei prossimi aiuti da concedere alla Grecia.
Lo annuncia il nuovo direttore generale Fmi Christine Lagarde.
"C'è un incontro del consiglio in agenda per venerdì in cui parleremo della quarta revisione ed eventualmente della concessione della quinta tranche degli aiuti in scadenza" dice l'ex ministro delle Finanze francese.


***
Come dicevo l'altro giorno, il via libera "formale" alla Quinta Tranche non c'è ancora stato.
 
Direi che un buyback così importante non potrebbe restare nascosto e, comunque, non mi sembra che la Grecia con i fondi ottenuti avrebbe potuto effettuarlo, se non in misura trascurabile.

Ieri Imark ha ipotizzato che siano stati fondi speculativi ad acquistare i miliardi di Euro venduti dalle banche. Pare che hanno tale liquidità da aver anche potuto effettuare l'operazione in qualche mese.

Io mi chiedo altresì, come abbiano potuto le banche vendere ai prezzi dell'ultimo semestre. Mi spiego meglio: pur ipotizzando che abbiano approfittato di ogni minimo rimbalzo (ma non mi sembra che i volumi siano stati alti), hanno venduto certamente in perdita che, per i volumi venduti, vuol dire diversi miliardi. Il loro bilancio dovrebbe risentirne in modo rilevante e questo non è periodo in cui si può tenere una banca con il bilancio in equilibrio instabile, in quanto mi sembra che il mercato le stia tenendo d'occhio.
Del resto, non c'è neanche stata smentita della notizia di vendite da parte delle banche.

Questo è vero, ma io rammento l'operazione fatta da un paese latinoamericano che si è ricomprato il debito con prezzi "a saldo" dopo aver lasciato intendere un default imminente sul debito.
Le banche americane hanno venduto il debito pubblico e lo stato l'ha ricomprato.
Operazione fatta nella più assoluta segretezza.

La notizia migliore sarebbe, ovviamente, che Atene stesse ricomprando; ma se fossero quei simpaticoni dei fondi speculativi (io ne dubito, almeno per il quantitativo) ad essere entrati così massicciamente dovrebbe essere una buona notizia per voi bondholders: di solito sono ben informati . :cool:

infatti non fatevi illusioni, non mi risulta che l'ammontare dei fondi speculativi possa coprire tali cifre

PS Amorgos, visto che casino col rating con il Portogallo?!

Cari amici, non ho dati per dire chi abbia comprato i titoli rinvenienti dalla riduzione della esposizione delle banche tedesche ... se ritenete che 10 mld euro siano tanti per i fondi HY (e qui non parliamo ancora di specialisti nell'investimento più speculativo, perché almeno fino a pochissime settimane fa i prezzi non giustificavano l'intervento anche di questi operatori), dovreste poi convenire che sono tantissimi per il retail.

Oltre 1 anno fa, notai e feci notare che qualsiasi "mercatino rionale" obbligazionario retail gestito online da singole banche europee dava la possibilità di negoziare (leggasi: comprare) Tds greci, e ne conclusi che si faceva di tutto per sbarazzarsi di questa carta, e tuttavia la capacità di assorbimento del retail ha limiti, specie all'emergere di rendimenti a doppia cifra che suscitano allarmi sulla solvibilità del proprio creditore.

Il retail infatti è largamente costituito dei cosidetti "coniglioni lotofagi" che, non capendo, sono piuttosto spaventati che non attratti da rendimenti nell'ordine del 10% lordo.

Il buyback all'ecuadoregna ... la classe politica greca è sicuramente banditesca, è vero che il mondo della finanza è anch'esso prevalentemente costituito da banditi, ed è vero che "a brigante, brigante e mezzo" ... però restiamo comunque in europa, ed un buyback "all'ecuadoregna" (ossia una furbata fatta ai danni della finanza internazionale, un rubare in casa dei ladri) significa beccarsi un default tecnico e trovarsi fuori dei mercati finanziari per un paio di decenni, ben che vada.

Non mi aspetterei, per la Grecia, una soluzione di questo tipo. Ma anche il discorso del buyback "distressed", tipico del corporate, se imposto da condizioni che lo rendano necessario alla sostenibilità dei conti aziendali, è una delle più classiche modalità di default.

Nel corporate, soltanto un buyback sotto la pari che non sia necessario ad evitare l'insolvenza, costituendo invece una opportunità per ridurre il peso dell'indebitamento quando questo sia certamente sostenibile, non dà luogo a default.

In conclusione: all'ecuadoregna è impensabile, all'occidentale é default.
 
Ultima modifica:
BRUXELLES - Tutti contro le agenzie di rating, accusate di turbare "senza motivi reali" i mercati finanziari. Il primo, durissimo affondo viene dal presidente della commissione Ue, Jose Manuel Barroso dopo il downgrade di Moody's sul Portogallo. Barroso non esclude la possibilità di varare leggi europee che prevedano la possibilità di ricorrere giudiziariamente in sede civile contro giudizi scorretti delle agenzie sulla solidità creditizia delle nazioni europee. "Mi sembra strano - dice - che nessuna delle agenzie sia europea. Cio significa che potrebbero esserci pregiudizi sui mercati quando si arriva alla valutazione di specifiche questioni europee". "prevedo possibili sviluppi - aggiunge - sulla possibilità di creare agenzie di rating europee".

L'accusa del Presidente della Commissione tocca al cuore il ruolo delle agenzie, ossia il valore delle loro valutazioni. "In assenza di fatti nuovi sull'economia portoghese - ha affermato Barroso in conferenza stampa - che potrebbero giustificare la nuova valutazione, le decisione di ieri di un'agenzia di rating non danno maggiore chiarezza, anzi aggiungono un elemento speculativo alla situazione". "Con tutto il rispetto per quella specifica agenzia di rating - ha aggiunto Barroso - le nostre istituzioni conoscono un pò meglio il Portogallo".

Le agenzie - ha motivato Barroso - "sono un attore del mercato per questo non sono immuni dai cicli dei mercati e dagli errori che ne derivano". Il Presidente
della Commissione ha ricordato che il taglio di ieri di Moody's al rating del suo paese è avvenuto subito dopo "aver varato il piano con il Fmi e Bce" a sostegno di Lisbona. "Se il Portogallo rispetterà gli impegni si potrà vedere tramite la valutazione trimestrale" della stessa Commissione, considerata, dal suo Presidente, assai più rigorosa. Quanto al cammino che attende Lisbona per uscire dalla crisi, "se il Portogallo continuerà" sula strada della riforme "avrà successo e la crescita tornerà".

E' "discutibile" la decisione presa ieri da Moody's di abbassare il rating del Portogallo, in quanto non basata su valutazioni ma solo su ipotesi. Lo ha affermato il portavoce del commissario Ue agli affari economici e monetari Olli Rehn. "Questa decisione dell'agenzia - ha proseguito - confligge con la nuova partenza del Paese che ha avviato un programma di contrasto del deficit che va anche al di là di quanto richiesto". Il Paese è "determinato senza ambiguità" a rimediare alla situazione dei suoi conti, e a raggiungere l'obiettivo che gli ha dato la Commissione europea, ha precisato.

Fortemente critico anche il ministro delle Finanze tedesco, Wolfang Schaeuble, che non giustifica il downgrade di Moody's sul Portogallo e dice che bisogna "rompere l'oligopolio" delle agenzie di rating e porre un "limite" alla loro influenza. "Dobbiamo rompere l'oligopolio delle agenzie di rating", dice Schaeuble, secondo il quale il Portogallo è "alla fine della curva" riguardo all'applicazione delle raccomandazioni della troika (Ue, Bce, Fmi) sulle riforme.
 
Cari amici, non ho dati per dire chi abbia comprato i titoli rinvenienti dalla riduzione della esposizione delle banche tedesche ... se ritenete che 10 mld euro siano tanti per i fondi HY (e qui non parliamo ancora di specialisti nell'investimento più speculativo, perché almeno fino a pochissime settimane fa i prezzi non giustificavano l'intervento anche di questi operatori), dovreste poi convenire che sono tantissimi per il retail.

Oltre 1 anno fa, notai e feci notare che qualsiasi "mercatino rionale" obbligazionario retail gestito online da singole banche europee dava la possibilità di negoziare (leggasi: comprare) Tds greci, e ne conclusi che si faceva di tutto per sbarazzarsi di questa carta, e tuttavia la capacità di assorbimento del retail ha limiti, specie all'emergere di rendimenti a doppia cifra che suscitano allarmi sulla solvibilità del proprio creditore.

Il retail infatti è largamente costituito dei cosidetti "coniglioni lotofagi" che, non capendo, sono piuttosto spaventati che non attratti da rendimenti nell'ordine del 10% lordo.

Il buyback all'ecuadoregna ... la classe politica greca è sicuramente banditesca, è vero che il mondo della finanza è anch'esso prevalentemente costituito da banditi, ed è vero che "a brigante, brigante e mezzo" ... però restiamo comunque in europa, ed un buyback "all'ecuadoregna" (ossia una furbata fatta ai danni della finanza internazionale, un rubare in casa dei ladri) significa beccarsi un default tecnico e trovarsi fuori dei mercati finanziari per un paio di decenni, ben che vada.

Non mi aspetterei, per la Grecia, una soluzione di questo tipo. Ma anche il discorso del buyback "distressed", tipico del corporate, se imposto da condizioni che lo rendano necessario alla sostenibilità dei conti aziendali, è una delle più classiche modalità di default.

Nel corporate, soltanto un buyback sotto la pari che non sia necessario ad evitare l'insolvenza, costituendo invece una opportunità per ridurre il peso dell'indebitamento quando questo sia certamente sostenibile, non dà luogo a default.

In conclusione: all'ecuadoregna è impensabile, all'occidentale é default.

Scusate ma non è che magari le hanno vendute un po' agli altri stati europei? Della serie un po' a me un po' a te? Spartiamoci la m3rda?
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Back
Alto