Ieri OTC altra giornata all'insegna del rosso per i bond greci.
I cali non sono stati particolarmente pesanti, non almeno per chi è abituato all'ottovolante greco, e mediamente nell'ordine degli 1,5 punti pct, con picchi attorno ai 3 punti pct, e titoli che hanno perso meno, circa lo 0,5%.
La coerenza della curva dei rendimenti continua a non essere una priorità per il mercato: si pensa a vendere, con i cali dei prezzi probabilmente dettati dalla maggiore o minore disponibilità di denaro sui diversi titoli.
I lunghissimi 2037 e 2040 calano anch'essi, di poco più di un punto pct, e si sono così rimangiati circa la metà dell'ultimo recente rimbalzo.
La 20 agosto 2011 ha chiuso a 94,798 (BBML) e 95,05 (XT) in leggerissima flessione sul primo prezzo, stabile sul secondo, al centro dello scontro fra chi ritiene opportuno liberarsene perché non vale la pena correre un sia pur remoto rischio che anche tale titolo incorra in un qualche haircut, e chi invece vede nei prezzi attuali una opportunità di fare un notevole gain in poche decine di giorni, salendo sull'ultima scialuppa di salvataggio disponibile in vista di un possibile evento default per la Grecia in autunno.
Attenzione a questa teoria del buyback dei Tds greci sul mercato secondario: praticarla è pericolosissimo (e ancora una volta i nostri politici dimostrano di non capire nulla di mercati), per le ragioni già dette.
O si fa "all'ecuadoregna", e allora si diventa ufficialmente magliari a tutti gli effetti, o si fa con imposizione di haircut, e allora meglio dire che la Grecia è defaultata e che i creditori si trovano a subire un haircut per effetto di un default.
Ma incoraggiare aspettative che il debito greco sia ricomprato sotto la pari sul mercato secondario da un soggetto istituzionale europeo significa - come sta peraltro accadendo - incentivare gli investitori di lungo termine a disfarsi di TUTTI i tds dei PIIGS onde non correre questo rischio un domani rispetto ad altri emittenti.
Si passa cioé dalla prospettiva del default di un paese a quello della indicazione di una modalità di gestione del debito dei periferici non potabile per i mercati.