Grecia, l'IIF preme: «Le banche supportino il piano d'intervento»
Il coinvolgimento del settore privato nel secondo pacchetto di aiuti alla Grecia ha ottenuto il via libera. Ma l'Institute of International Finance (IIF) fa pressione affinché i suoi associati appoggino il piano: si vuole scongiurare il rischio di non raggiungere un numero sufficiente di adesioni.
Il coinvolgimento del settore privato nel secondo pacchetto di aiuti alla Grecia, a lungo invocato dalla Germania, ha ottenuto il via libera. Ma l'Institute of International Finance (IIF), associazione che raggruppa le principali banche di 70 Paesi, sta facendo pressione affinché i suoi associati appoggino il piano: si vuole scongiurare il rischio di non raggiungere un numero sufficiente di adesioni.
[FONT=Verdana, sans-serif]Già molti colossi bancari (come Deutsche Bank e BNP Paribas), che detengono in tutto 61 miliardi di euro in titoli del debito greco, si sono impegnati a sostenere il programma di intervento, coordinato dallo stesso IIF. Il che significa che hanno a disposizione diverse opzioni: lo scambio dei titoli del vecchio debito con nuovi titoli, il rollover o il buyback, a sconto, dei titoli posseduti. In questo modo, le società finanziarie dovrebbero contribuire con circa 50 miliardi di euro ad un piano che complessivamente ne vale 109 miliardi. Secondo Charles Dallara, amministratore delegato dell'IIF,
se tutti i partecipanti faranno la loro parte «ci sono tutte le ragioni per credere» che nel giro di due anni la Grecia possa ritornare ai mercati finanziari.[/FONT]
[FONT=Verdana, sans-serif]Ma per il successo dell'operazione è stata fissata una soglia di adesioni molto alta, pari al 90% degli istituti. E altre banche, che detengono in tutto 37 miliardi di euro in titoli greci, devono ancora prendere posizione. In questo gruppo, secondo alcune fonti anonime di Bloomberg, sono incluse l'austriaca Erste Group Bank, Marfin Popular Bank di Cipro, Banco Comercial Portugues e la francese Groupe BPCE: i titoli in loro possesso ammontano a circa 5,7 miliardi di euro. Oltre ad Agricultural Bank of Greece (al terzo posto fra gli istituti che detengono il maggior numero di bond ellenici, con 7,9 miliardi di euro) e RBS (con 1,2 miliardi).[/FONT]
[FONT=Verdana, sans-serif]Quindi l'IIF ha deciso di intervenire. «Stiamo contattando gli istituti per spiegare il valore della proposta, e la lista si sta allungando – ha dichiarato il presidente Hung Tran all'agenzia Bloomberg –. Se molte banche non metteranno la firma, ce ne occuperemo quando sarà il momento opportuno. In definitiva si tratta di un processo volontario». Ma finora, con una soglia così alta, non sono pochi gli analisti che esprimono i propri dubbi.[/FONT]
26 Luglio 2011
Redazione
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Il punto della situiazione.