Grecia, andamento IDE
Giovedì 11 Marzo 2010 12:45
La Grecia continua ad attrarre
investimenti dall´estero in un'ampia gamma di settori: negli ultimi sei anni, i Paesi membri UE sono stati la maggior fonte di
investimenti esteri diretti nel Paese: la top 10 degli investitori include inoltre gli USA - all´ottavo posto - e la Svizzera - nona; nelle posizioni di testa si trovano Germania, Regno Unito, Francia, Belgio e Lussemburgo, Olanda, Italia e Cipro. Il processo di globalizzazione dell´economia mondiale sembra comunque destinato a mutare la cartina geografica delle fonti degli
investimenti esteri in Grecia: per ovvie ragioni geografiche saranno innanzitutto le nazioni dell´Europa dell´Est e quelle del Medio Oriente ad accrescere progressivamente il proprio peso, senza dimenticare la Cina, ormai onnipresente coi suoi investimenti a livello globale. Anche Paesi che a prima vista potrebbero avere meno interesse, come quelli del Sud America, aumenteranno l´ammontare dei propri investimenti. Negli ultimi due anni la crescita di interesse di questi nuovi investitori è stata significativa, le sinergie sono divenute più evidenti, nuove partnership sono state avviate anche grazie alla facilità di comunicazione offerta dalla Rete. Nel periodo 2003-2008, la Grecia ha attratto 28,41 miliardi di euro, 20,05 dei quali nel settore dei servizi e 6,92 in quello manifatturiero: la proporzione rispecchia - e, anzi, è superiore a - quella che emerge dai dati UNCTAD e che contribuisce a distinguere le economie sviluppate, dove il settore dei servizi attrae investimenti pari a tre volte quelle del settore manifatturiero, da quelle in via di sviluppo.
Nei servizi, la maggior percentuale di IDE è stata assorbita dalle telecomunicazioni (41 p.c.) e dai servizi finanziari (33 p.c.); seguono turismo e immobiliare (10 p.c.), commercio (7 p.c.) ed educazione e salute (2 p.c.). Proprio questi ultimi settori, sebbene ancora di dimensioni ridotte, stanno mostrando un dinamismo che ne accresce sensibilmente le prospettive. Per quanto concerne il manifatturiero, ad attrarre i maggiori investimenti sono la chimica (26 p.c.), la meccanica (18 p.c.), il settore alimentari-bevande-tabacco (17 p.c.), l´industria metallurgica (15 p.c.), quella petrolifera (9 p.c.). Tra questi, quello con le maggiori prospettive appare essere il settore alimentare, anche in questo caso grazie a un fenomeno di globalizzazione: quello della 'dieta mediterranea'.
Marcello Berlich (Il Portalino.it)