GRECIA: MARTEDI' NERO NEL POKER CON IL MERCATO. DOMANI ARRIVA L'FMI
(ASCA) - Roma, 6 apr - Finita la tregua pasquale, l'interesse dei mercati finanziari e' tornato a concentrarsi sulla Grecia. Per i titoli di stato di Atene una vero martedi' nero, il fuoco alle polveri da due indiscrezioni di stampa.
La prima sull'intenzione del paese di rinegoziare l'accordo raggiunto in ambito Ue con lo scopo di ammorbidire le condizioni poste per l'accesso ai prestiti, in particolare quelli dal Fondo Monetario Internazionale.
La seconda riguardava Eurostat in procinto di rivedere al rialzo le stime su debito e deficit pubblico di Atene.
Due indiscrezioni smentite da Atene, sia dai portavoce del governo e sia dal ministro delle finanze, George Papaconstantinou.
In mezzo il crollo dei titoli pubblici greci e la flessione della borsa (-2%). Il rendimento dei titoli di Stato decennali della Grecia e' salito fino al 7,19%, ben 406 punti base sopra il rendimento dei titoli decennali tedeschi.
Nei fatti, il massimo dal settembre 1998. Poi la retromarcia a quota 6,97%, livelli che comunque lasciano il costo del servizio del debito su livelli molto elevati. Non a caso, il paese ha deciso di raccogliere fondi anche in dollari, tra 5 e 10 miliardi, sperando di ridurre l'oneri legati al pagamento degli interessi. Complessivamente, la Grecia deve raccogliere, da maggio a fine anno, ben 32 miliardi di euro.
Non e' una cifra di poco conto considerando la concorrenza degli altri stati sovrani, anch'essi impegnati a finanziarie deficit crescenti almeno per i prossimi due anni.
Nel 2011 il rapporto debito/pil di paesi industrializzati superera' il 100% del Pil, non era mai accaduto in tempi di pace (dati Bri).
Cosi' nelle sale operative aumenta la sensazione che il mercato possa speculare al ribasso sulla Grecia per vedere ''le carte'' come in una partita a poker. Lo scopo sarebbe quello di costringere Atene a richiedere l'aiuto finanziario di ''ultima istanza'' al Fondo, ma anche di vederre se arriveranno i prestiti bilaterali dai soci dell'Euroclub che, in primis, dovranno farli digerire alla propria opinione pubblica. Non sara' facile vendere la metafisica della solidarieta' europea.
Poi ci sono anche le interpretazioni maliziose, la crisi greca sta indebolendo l'euro, che oramai orbita sui minimi annuali rispetto al dollaro. Si tratta di una buonissima notizia per paesi esportatori dell'Eurozona, che non puntano certo sul piccolissimo mercato greco, oramai destinato alla deflazione a causa delle manovre correttive sui conti pubblici. Quest'anno Atene conta di ridurre il rapporto deficit/pil dal 12,7% al 8,7%. Per ora l'unica cosa certa e' l'avvio della missione degli esperti del Fondo Monetario Internazionale. Si comincia domani, solo assistenza tecnica per migliorare la gestione dei conti pubblici dal lato delle entrate (che dovranno aumentare) e dal lato delle uscite (che dovranno diminuire).
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