Crisi in Grecia, ok Obama a misure
             Il premier Papandreou, non abbiamo chiesto alcun aiuto  finanziario agli Usa
             10 marzo, 09:10           
 		                                  
 NEW YORK  -  La Grecia incassa l'appoggio americano alle misure per rimettere in  ordine le finanze pubbliche e per lottare alle speculazioni: "Sia nei  tempi buoni sia in quelli cattivi, per la Grecia e i greci - afferma il  presidente americano Barack Obama - gli Stati Uniti saranno amico e  partner". Il premier greco Giorgio Papandreou, al termine di un incontro  con il presidente Obama, in merito a limiti e regole più stringenti  alle speculazioni riferisce: "Abbiamo incassato una risposta positiva  dal presidente Obama, il che significa che l'argomento sarà nell'agenda"  del vertice in programma a giugno a Toronto. "Noi negli ultimi mesi  siamo stati vittime degli speculatori. Obama mi ha assicurato che  considera l'iniziativa positiva, importante, positiva e che gli Stati  Uniti contribuiranno in questa direzione" afferma Papandreou  sottolineando di non aver chiesto alcun aiuto finanziario agli Stati  Uniti. 
L'amministrazione Obama, però, ammorbidisce un po' i toni sull'appoggio  alla proposta europea alla speculazione: fonti greche spiegano infatti  che al G20 gli Stati Uniti presenteranno una loro proposta. "Non credo  che i leader greci siano a Washington" per chiedere l'aiuto finanziario  americano a risolvere i loro problemi di debito, commenta il portavoce  della Casa Bianca Robert Gibbs. "E' una materia di competenza europea",  aggiunge. "L'obiettivo centrale per il governo di Atene - spiega un  rappresentante dell'amministrazione - è quello di continuare ad andare  avanti con i piani per riportare la stabilità fiscale e far crescere  l'economia". La Grecia accusa gli speculatori di aver aggravato la crisi  del paese. 
In un'intervista alla Cnbc, il ministro delle Finanze Giorgio  Papaconstatinou ha chiesto il bando del trading sui derivati. "La Grecia  sta facendo quello che può e deve per rimettere in ordine le cose. Ma  il problema è più ampio, è un problema europeo e ha a che fare l'euro e  con la speculazione", spiega Papaconstantinou chiedendo maggiore  trasparenza sui mercati e controlli più stretti sugli speculatori, le  cui azioni rendono difficile e costoso raccogliere fondi per finanziare  il deficit. "I credit default swap e i derivati possono spingere i Paesi  sull'orlo del collasso. C'é bisogno di maggiore trasparenza", osserva.  "Non chiediamo aiuti finanziari. Vogliamo solo raccogliere risorse a  prezzi ragionevoli", aggiunge, riferendosi all'elevato tasso di  interesse, superiore al 6%, che ha caratterizzato l'emissione  obbligazionaria greca della scorsa settimana. Atene - secondo  indiscrezioni - intende ricorrere al mercato anche nei prossimi giorni:  una o due emissioni da 10 miliardi di euro sarebbe in programma entro la  fine del mese, mentre un'altra offerta destinata agli investitori  americani e asiatici punta a raccogliere fra i 5 e i 10 miliardi di  dollari. Papaconstatinou ha incontrato nelle ultime ore un  rappresentante del Fondo Monetario Internazionale: al centro  dell'incontro il dibattito sull'assistenza tecnica del Fmi agli sforzi  di risanamento greci. La Grecia ha più volte paventato un possibile  ricorso al Fmi come ultima spiaggia e durante la quattro giorni  americana Papacostantinou ha incontrato il direttore generale aggiunto  del Fondo Murilo Portugal per "discutere un'assistenza tecnica in  sostegno del piano di stabilizzazione del governo". "Sono fortemente  convinto che la Grecia non abbia bisogno di aiuto", mette in evidenza il  presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, osservando come  l'eventuale creazione di un Fondo Monetario Europeo "non è una soluzione  per i problemi della Grecia".