Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 1

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Chiusa ad ulteriori risposte.
Su alcuni aspetti non hai torto: fotografi la situazione.
E allora?
Dato che dobbiamo analizzare la situazione reale e non quella futuribile (in specie quella greca su questo thread) mi pare che un ritorno alla Dracma per l'economia ellenica sia semplicemente disatroso: Omissis.

Se passa la proposta tedesca la situazione per la Grecia sara ancor più disastrosa, sarà il baratro, semplicemente perchè i greci non potranno più finanziarsi sul mercato internazionale a tassi sostenibili e perderanno quindi la propria sovranitàsenza alcun beneficio. Prospettiva che, questa sicuramente, provocherà tumulti e sommovimenti sociali. Insomma io sostengo semplicemente questo: una moneta unica implica un governo unico dell'economia, ossia ciò che la scienza economica insegna.
 
Su alcuni aspetti non hai torto: fotografi la situazione.
E allora?
Dato che dobbiamo analizzare la situazione reale e non quella futuribile (in specie quella greca su questo thread) mi pare che un ritorno alla Dracma per l'economia ellenica sia semplicemente disatroso: Omissis.

Se passa la proposta tedesca la situazione per la Grecia sara ancor più disastrosa, sarà il baratro, semplicemente perchè i greci non potranno più finanziarsi sul mercato internazionale a tassi sostenibili e perderanno quindi la propria sovranitàsenza alcun beneficio. Prospettiva che, questa sicuramente, provocherà tumulti e sommovimenti sociali. Insomma io sostengo semplicemente questo: una moneta unica implica un governo unico dell'economia, ossia ciò che la scienza economica insegna.

Per il momento la "proposta" della Troika ha salvato il paese dal default, impegnando le energie migliori nella modernizzazione e nella riforma del paese.
Questo, attualmente, il dato incontestabile.
I risultati li vedremo più avanti: se negativi fame e miseria, se positivi avremo un paese più avanti del nostro ...

Poi, magari, avrai ragione tu ... ma io sono un inguaribile ottimista.
 
Grecia, fabbisogno cala a 21,4 mld

Entrate cresciute a 45,5 mld, uscite diminuite a 59, 6mld

10 dicembre, 15:52




(ANSA) - ROMA, 10 DIC - Il fabbisogno della Grecia e' calato nei primi 11 mesi del 2010 a 21,4 miliardi di euro dai 27,5 miliardi dello stesso periodo 2009. Lo ha comunicato la banca centrale di Atene in una nota, precisando che le entrate sono aumentate a 45,5 miliardi dai 43,2 miliardi precedenti, mentre le uscite sono diminuite a 59,6 miliardi dai 64,4 miliardi dell'anno prima.

***
Le notizie di prima, qui riassunte in italiano.
 
A parte il fatto che se i politici europei continuano con queste esternazioni estemporanee per i loro fini elettorali la fiducia piena sui mercati non tornerà ne ora ne mai, spero vivamente che la Grecia possa "testare" i mercati ben prima del 2013, almeno entro il 2012, per prestiti più lunghi....
Altrimenti la vedo molto male: se fino al fatidico 2013 la Grecia andasse avanti solo con i prestiti brevissimi che emette già oggi e con i fondi che gli sono stati già più o meno garantiti e si aspettasse solo quell'anno per testare il mercato, allora l'esito potrebbe essere una farsa in cui di fatto la Grecia va in default proprio all'indomani di quando gli staccano la spina (leggi: fine dei fondi UE e inizio del rimborso, anche se dilazionato in più anni di quelli inizialmente pattuiti e inizio fase in cui deve camminare sulle sue gambe, ossia rifinanziarsi sul mercato).
In altri termini è un cane che si morde la coda, serve fiducia affinchè possa tornare a finaziarsi da sola in modo vagamente sostenibile, ma perchè torni fiducia piena è necessario che il mercato si renda conto che la Grecia possa sostenere il debito pregresso e quello nuovo con cui si andrà a rifinanziare.

Io di sicuro non aspetterò fino al 2013. Se non vedo prima che venga attuata una politica di pompaggio di fiducia da parte della politica europea, fosse anche con dichiarazioni "molto ottimiste", per non dire mendaci :D e se di fatto le quotazioni quindi non si alzano ben prima del 2013, tanto da consentire alla Grecia di tornare sui mercati e innescare nuovamente il fisiologico schema Ponzi su cui si basa il Debito Pubblico, se così non sarà, allora sarà solo la storia di un default annunciato. Un remake delle subordinate bancarie Irlandesi con i loro due anni di protezione, scaduti a settembre scorso.

Ho avuto poco tempo per approfondire i vari temi di attualità ma quelli più evidenti mi hanno dato una idea precisa: non sta succedendo nulla. Sono solo parole, tante. L'obiettivo di tutto questo parlare è palese: temporeggiare attraverso la fase del sedare e poi allarmare. Non abbiamo un governo unico dell'economia ma solo la sua espressione monetaria. Anche io ravviso che aspettare il 2013 sia davvero arduo se non impossibile ma realizzare una exit-strategy in piena caduta - diciamoci la verità - è ancora più difficile che elaborarne una!

Se qualcuno volesse uscire da questa "guerra di nervi" deve solo subìre perdite. Non vi sono alternative valide. Se qualcuno volesse - a livello ipotetico - proporre soluzioni stile piano A, piano B, ben volentieri... ma finora nessuno mi è parso avere delle soluzioni "what if" condivisibili.

- Sembra che la Grecia avrà una ripresa economica per il 2012.
- La Grecia sta rinnovando a livello strutturale praticamente tutto, dal pubblico al privato.
- Il governo è ben saldo.
- Finora i numeri sono stati migliori delle aspettative (nonostante la sorpresa del maggior debito).
- Esiste un sistema di protezione finanziario e si concerta per un allungamento dei rimborsi.
- I cittadini, nonostante tafferugli, sono consapevoli dello sforzo e la contro-prova l'abbiamo vista con le ultime votazioni.
- Hanno una forte evasione fiscale (ma i tempi, per forza di cose, non possono essere brevi).

Pochi punti, ne mancano altri ma la mia intenzione è affermare che la Grecia sta facendo la sua parte e merita quindi fiducia. Altro problema è se il mercato riconosce questo... direi di no. Ci sono almeno una ventina di paesi euro che possono gestire questa "politica della tensione" e di riflesso abbattere qualsiasi mura difensiva.

Occorre la grande politica per grandi interventi. Mi auguro che per il 2011 molti punti siano stati chiariti e applicati. Tutta questa insicurezza genera solo sfiducia nei mercati e l'esempio più lampante è la "corsa all'oro".
 
Ultima modifica:
La settimana termina con una ripresa accentuata delle pressioni intorno a Irlanda e paesi Iberici.

La nostra Grecia si barcamena, nei momenti di alta tensione, è riuscita sempre a tenere ferma la rotta.
Gli spread e i CDS rimangono a livelli sin troppo alti, ma ormai pare confinata da tempo entro le oscillazioni usuali tra gli 870/930 punti base.

L'Irlanda è attesa per la seconda tornata di votazioni al Parlamento per l'approvazione degli aiuti.
La maggioranza è riuscita ad ottenere il voto di un paio di candidati indipendenti, con ogni probabilità farà lo stesso la prossima settimana.
Con la stessa probabilità gli indipendenti che hanno votato a favore con "senso di responsabilità" faranno poi mancare il loro voto su altri provvedimenti e si andrà ad elezioni anticipate.

In questo clima tutt'altro che pacificato sul fronte iberico stanno ricominciando a salire le tensioni, con la Spagna vistosamente in difficoltà e il Portogallo che segue a ruota.
Gli occhi rimangono puntati sul Vertice Ecofin della prossima settimana.

"La verità mi fa male" cantava Caterina Caselli negli anni '70 ed i numeri degli spread/bund ci rimandano alla cruda realtà.
Ormai più che su titoli di stato mi sembra ci troviamo su titoli HY con vistose salite e discese.
Prima o poi le acque si calmeranno e i nostri potranno dire che "nessuno mi può giudicare nemmeno tu" ... riprendendo la centralità e l'autorevolezza che spetta ai membri dell'area Euro.

Grecia 885 pb. (882)
Irlanda 530 pb. (519)
Portogallo 340 pb. (327)
Spagna 248 pb. (235)
Italia 164 pb. (163)
Belgio 101 pb. (99)
 
Ho avuto poco tempo per approfondire i vari temi di attualità ma quelli più evidenti mi hanno dato una idea precisa: non sta succedendo nulla. Sono solo parole, tante. L'obiettivo di tutto questo parlare è palese: temporeggiare attraverso la fase del sedare e poi allarmare. Non abbiamo un governo unico dell'economia ma solo la sua espressione monetaria. Anche io ravviso che aspettare il 2013 sia davvero arduo se non impossibile ma realizzare una exit-strategy in piena caduta - diciamoci la verità - è ancora più difficile che elaborarne una!

Se qualcuno volesse uscire da questa "guerra di nervi" deve solo subìre perdite. Non vi sono alternative valide. Se qualcuno volesse - a livello ipotetico - proporre soluzioni stile piano A, piano B, ben volentieri... ma finora nessuno mi è parso avere delle soluzioni "what if" condivisibili.

- Sembra che la Grecia avrà una ripresa economica per il 2012.
- La Grecia sta rinnovando a livello strutturale praticamente tutto, dal pubblico al privato.
- Il governo è ben saldo.
- Finora i numeri sono stati migliori delle aspettative (nonostante la sorpresa del maggior debito).
- Esiste un sistema di protezione finanziario e si concerta per un allungamento dei rimborsi.
- I cittadini, nonostante tafferugli, sono consapevoli dello sforzo e la contro-prova l'abbiamo vista con le ultime votazioni.
- Hanno una forte evasione fiscale (ma i tempi, per forza di cose, non possono essere brevi).

Pochi punti, ne mancano altri ma la mia intenzione è affermare che la Grecia sta facendo la sua parte e merita quindi fiducia. Altro problema è se il mercato riconosce questo... direi di no. Ci sono almeno una ventina di paesi euro che possono gestire questa "politica della tensione" e di riflesso abbattere qualsiasi mura difensiva.

Occorre la grande politica per grandi interventi. Mi auguro che per il 2011 molti punti siano stati chiariti e applicati. Tutta questa insicurezza genera solo sfiducia nei mercati e l'esempio più lampante è la "corsa all'oro".

Hai fatto un bel quadro della situazione.
Aggiungerei inoltre il solito dato (trascurato) del basso indebitamento privato che fa della Grecia una situazione un tantino all'italiana.
Accompagnando il dato all'altissima evasione fiscale (siamo oltre il 30% del PIL) possiamo tranquillamente affermare che le "riserve" agli ellenici non mancano ... ;)
 
Grecia: cala lievemente il deficit delle partite correnti


venerdì 10 dicembre 2010

Gli ultimi dati forniti dalla Banca di Grecia, relativi ai primi nove mesi del 2010, evidenziano che la bilancia dei pagamenti ellenica ha registrato un disavanzo delle Partite Correnti di circa 17,2 miliardi di euro, il 2,9 per cento in meno rispetto all´analogo periodo dell´anno precedente.

Tale disavanzo è attribuibile principalmente al deficit commerciale, che si è attestato a 22,3 miliardi di euro ed in misura minore ai redditi da lavoro e da investimenti che sono diminuiti di 6,9 miliardi di euro, scrive l´ICE. Il surplus dei Servizi (11,3 miliardi di euro), superiore rispetto a quello registrato nell´analogo periodo dell´anno precedente (10,9 miliardi di euro), ha coperto solo parzialmente il deficit delle partite correnti; in particolare, le entrate nette da trasporti sono incrementate del 15,6 per cento mentre gli introiti netti derivanti dai flussi turistici sono diminuiti del 5,9 per cento. Un piccolo contributo alla riduzione del disavanzo delle partite correnti deriva dai trasferimenti correnti che, nel periodo in esame, sono aumentati di 733 milioni di euro.

I Movimenti in Conto Capitale hanno evidenziato un´eccedenza di 769 milioni di euro, importo di circa il 50,6 per cento inferiore rispetto a quello registrato nei primi nove mesi del 2009 (1,5 miliardi di euro).

Il Conto finanziario ha messo in evidenza un saldo positivo di oltre 17,1miliardi di euro, circa 260 milioni di euro in più rispetto all´anno precedente (+1,5 p.c.). Gli investimenti diretti si sono attestati a 404 milioni di euro; nello specifico, le entrate nette per investimenti in Grecia da parte di non residenti sono ammontate a 1,14 miliardi di euro mentre le uscite per investimenti diretti all´estero effettuati da residenti sono state pari a -734,6 milioni di euro.

Gli investimenti di portafoglio, pari a -18,3 miliardi di euro, sono diminuiti sensibilmente rispetto all´analogo periodo dell´anno precedente. Gli altri investimenti sono, al contrario, aumentati considerevolmente portandosi a quasi 34,9 miliardi di euro contro i -7,5 miliardi del periodo gennaio-settembre 2009. Nel periodo in esame le riserve valutarie sono aumentate di 136 milioni di euro e si sono attestate a 4,403 miliardi di euro.


Marcello Berlich - by ICE.GOV.IT

***
Tutti i dati riassunti in Italiano.
 
Spanish, Portuguese Debt Underperform Bunds as Crisis Continues

By Paul Dobson - Dec 11, 2010 8:30 AM GMT+0100 Sat Dec 11 07:30:49 GMT 2010


Spanish and Portuguese bonds fell, underperforming benchmark German bunds, as European lawmakers’ divisions on a potential joint security for the area eroded confidence they will be able to end the region’s debt crisis.

Spanish bonds fell all five days last week after officials from Italy, Luxembourg, Belgium and Greece said the proposal for common bonds should be explored, prompting resistance from Germany, France and Austria. German two-year notes slid as U.S. Treasuries slumped amid speculation economic growth may hold up next year, and investors bid for less debt than the maximum on offer at a sale of German 2012 securities.

“The whole diversity of comments regarding ‘E-bonds’ really highlighted how far apart sometimes the high-profile guys think,” said David Schnautz, a fixed-income strategist at Commerzbank AG in London. “The sell-off in bunds was due to the spillover effects from the Treasuries market.”

The yield on the Spanish 10-year bond rose to 5.42 percent yesterday afternoon in London, up from 5.08 percent on Dec. 3. The 4.85 percent securities maturing in October 2020 fell 2.515, or 25.15 euros per 1,000-euro ($1,322) face amount, to 95.685.

The two-year German note yield increased to 1.08 percent from 0.86 percent, narrowing the difference in yield with 10- year securities to 187 basis points, from 200 basis points on Dec. 3, and as much as 208 basis points on Dec. 7.
European policy makers are grappling to find a solution to the debt crisis that’s already pushed Ireland and Greece this year to seek international bailouts.

EU Summit

Lawmakers are under pressure to take further steps at a Dec. 16-17 summit in Brussels. French President Nicolas Sarkozy said yesterday that “common bonds would make governments less responsible,” joining German Chancellor Angela Merkel in rejecting the proposal.

Spanish bonds may fall next week amid speculation auctions may underscore rising concern Europe’s debt crisis is deepening. The nation is due to sell bonds maturing in 2020 and 2025 on Dec. 16.

German bonds handed investors a 6 percent profit this year, according to indexes compiled by Bloomberg and the European Federation of Financial Analysts Societies. Spanish bonds handed investors a loss of 4.1 percent and Portuguese securities dropped 6 percent.


(Bloomberg)


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Un'occhiata sugli spread/bund dei periferici, in particolare iberici ...
 
General strike on December 15th

Posted on 11 December 2010 by Venetia Aftzigianni


A general strike was announced for the 15th December, by Greece’s largest labor union, the GSSE union. Since unemployment rose to 12 percent in July and the government expects the jobless rate will worsen to 14.5 percent next year as the economy suffers its third consecutive year of recession, the strike is a sign of protest to the austerity measures agreed under the bailout plan and looming future ahead. Moreover, the strike’s purpose is to demand the government to protect jobs and give back pension benefits scrapped under an EU/IMF bailout plan. Only for this year, GSEE and public sector union ADEDY have staged six joint general strikes but turnout has been declining since the government has pressed ahead with the EU/IMF plan. The protests enthusiasm was also dampened by the death of three bank workers during a demonstration in Athens in May.


(Greekreporter.gr)
 
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