Porre la questione del debito greco in termini on/off è fortemente ansiogeno, favorisce l'incertezza e la speculazione.
Oggi le posizioni oscillano tra un taglio da 0% a 100%, da attuarsi in un periodo fra due mesi a cinque anni; è ovvio che in queste condizioni gli investitori normali scappano dal debito greco.
Su questo equivoco ovviamente gioca la speculazione: le molte "voci" che girano in questi giorni parlano di ristrutturazione probabile e imminente, ma non indicano minimamente l'entità dell'eventuale taglio.
In realtà un taglio del 5% (in una delle infinite forme tecniche possibili) non è la stessa cosa di uno al 70%; poi si può discutere se un taglio del 2% sia o meno default, ma questa è una questione di lana caprina, del tutto nominalistica. Anche per chi ha comprato a prezzo pieno, perdere il 10% non è piacevole, ma non è la stessa cosa che perdere il 70%.
Questo errore prospettico, porre in termini on/off un problema che ha invece infinite possibilità, è molto presente anche in questo thread; ad esempio il mini-sondaggio di "IL MARATONETA" nella sua forma attuale è poco efficiente, dal punto di vista della pura tecnica statistica; più che domandare "Qual'è la tua fiducia nel pagamento integrale", sarebbe più utile domandare ad esempio "Quale percentule di taglio ritieni più probabile", domanda a cui si può anche rispondere "0%".
Saluti