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Umile contadino
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Stampa di martedì 5 luglio 2011, pagina 27
Intervista a Paolo Guerrieri - "Era solo un trucco per salvare gli istituti"
di T. MAS.
L'economista Paolo Guerrieri "f',l'a solo un trucco per salvate gli istituti" Dall'idea del sacrificio dei privati per aiutare la Grecia siamo passati alla proposta francese di salvare le banche. Per Paolo Guerrieri non c'è da meravigliarsi della nota di Standard&Poor's. E la sonora bocciatura, secondo l'economista della Sapienza e vicepresidente dell'Istituto Affari internazionali (lai), del tentativo del presidente francese Sarkozy di garantire addirittura un tornaconto agli istituti di credito che hanno in pancia bond ellenici. L'ennesima dimostrazione che la situazione in Europa è «grave soprattutto dal punto di vista politico: ormai è evidente che ognuno si infila nel dibattito per ricavarne un resoconto ad uso interno».
Come va interpretata la nota di S&P's? «Bisogna fare un passo indietro. Nelle scorse settimane sembrava che la linea della Bce avesse prevalso, anche la Germania si era convinta che una ristrutturazione a tutti i costi del debito greco sarebbe stata una catastrofe, un default di fatto. Il governo tedesco ha fatto molta fatica a rinunciare all'idea di responsabilizzare anche le banche per coinvolgerle su un piano volontario».
E ora Sarkozy ha presentato un piano che prevede un rollover attraverso complessi strumenti finanziari con l'obiettivo di far comprare bond trentennali ellenici. «Guardando i dettagli si capisce che dall'idea tedesca del sacrifico dei privati siamo passati all'estremo opposto, a un piano che equivale a un salvataggio nascosto delle banche».
Perché? «Alle condizioni attuali le banche accuserebbero perdite dal 40 al 60 per cento sui bond ellenici. Con la proposta Sarkozy, che passa attraverso complicate operazioni fmanziarie, le banche ci guadagnano. Altro che spirito di sacrificio, altro che coinvolgimento dei privati nel salvataggio di Atene: se si facesse questo piano, gli istituti di credito avrebbero il loro tornaconto. E sulla Grecia incomberebbe comunque il fallimento».
E adesso anche dall'Europa arrivano voci che il nuovo prestito potrebbe slittare a dopo l'estate. «Questo è un colpo ulteriore. In Europa ormai non c'è più un coordinamento, c'è un continuo compromesso. E la somma di incentivi egoistici come il piano Sarkozy che fa la crisi. Altro che complotti della finanza».
Dopo il via libera dell'austerity e lo sblocco dei 12 miliardi da parte dell'Europa, i mercati avrebbero potuto tirare un sospiro di sollievo? «Credo di si. Cosi l'Europa si deve invece muovere di nuovo con la pistola puntata alla tempia». [T. MAS.J ***

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Stampa di martedì 5 luglio 2011, pagina 27
Intervista a Paolo Guerrieri - "Era solo un trucco per salvare gli istituti"
di T. MAS.
L'economista Paolo Guerrieri "f',l'a solo un trucco per salvate gli istituti" Dall'idea del sacrificio dei privati per aiutare la Grecia siamo passati alla proposta francese di salvare le banche. Per Paolo Guerrieri non c'è da meravigliarsi della nota di Standard&Poor's. E la sonora bocciatura, secondo l'economista della Sapienza e vicepresidente dell'Istituto Affari internazionali (lai), del tentativo del presidente francese Sarkozy di garantire addirittura un tornaconto agli istituti di credito che hanno in pancia bond ellenici. L'ennesima dimostrazione che la situazione in Europa è «grave soprattutto dal punto di vista politico: ormai è evidente che ognuno si infila nel dibattito per ricavarne un resoconto ad uso interno».
Come va interpretata la nota di S&P's? «Bisogna fare un passo indietro. Nelle scorse settimane sembrava che la linea della Bce avesse prevalso, anche la Germania si era convinta che una ristrutturazione a tutti i costi del debito greco sarebbe stata una catastrofe, un default di fatto. Il governo tedesco ha fatto molta fatica a rinunciare all'idea di responsabilizzare anche le banche per coinvolgerle su un piano volontario».
E ora Sarkozy ha presentato un piano che prevede un rollover attraverso complessi strumenti finanziari con l'obiettivo di far comprare bond trentennali ellenici. «Guardando i dettagli si capisce che dall'idea tedesca del sacrifico dei privati siamo passati all'estremo opposto, a un piano che equivale a un salvataggio nascosto delle banche».
Perché? «Alle condizioni attuali le banche accuserebbero perdite dal 40 al 60 per cento sui bond ellenici. Con la proposta Sarkozy, che passa attraverso complicate operazioni fmanziarie, le banche ci guadagnano. Altro che spirito di sacrificio, altro che coinvolgimento dei privati nel salvataggio di Atene: se si facesse questo piano, gli istituti di credito avrebbero il loro tornaconto. E sulla Grecia incomberebbe comunque il fallimento».
E adesso anche dall'Europa arrivano voci che il nuovo prestito potrebbe slittare a dopo l'estate. «Questo è un colpo ulteriore. In Europa ormai non c'è più un coordinamento, c'è un continuo compromesso. E la somma di incentivi egoistici come il piano Sarkozy che fa la crisi. Altro che complotti della finanza».
Dopo il via libera dell'austerity e lo sblocco dei 12 miliardi da parte dell'Europa, i mercati avrebbero potuto tirare un sospiro di sollievo? «Credo di si. Cosi l'Europa si deve invece muovere di nuovo con la pistola puntata alla tempia». [T. MAS.J ***