Grecia: Venizelos, con Italia importanti iniziative Ue
E su crisi dice, abbiamo fatto 4/5 questa dura strada
17 settembre, 09:22
issirio) (ANSAmed) - ROMA - Un'agenda europea ambiziosa, che miri a riportare eguaglianza tra gli Stati membri, un'agenda che Italia e Grecia condivideranno nel 2014, con molti progetti e proposte comuni delle due presidenze: in un'intervista ad ANSAmed, il ministro degli Esteri greco e vicepresidente del Consiglio Evangelos Venizelos, in visita a Roma, spiega come la vicenda ellenica e quella europea siano strettamente connesse, e come gli straordinari, durissimi sacrifici del popolo greco stiano per portare risultati non solo in termini economici.
"L'Italia e la Grecia hanno un dovere istituzionale di coordinare le due presidenze - spiega - ma anche a livello bilaterale abbiamo intenzione di fare molte cose insieme, prendendo rilevanti iniziative politiche. Siamo paesi del sud Europa, con gli stessi interessi verso il Mediterraneo e che condividono le difficoltà della crisi finanziaria".
Tra i punti che interessano sia Roma, sia Atene, c'è l'immigrazione, "insieme alla sicurezza dei confini una delle priorità della nostra presidenza. Ed è una grande opportunità essere qui per discutere con la mia controparte e con il ministro degli Affari Europei come collaborare per progetti europei e bilaterali.
Grecia ed Italia sono passaggi verso l'Europa, siamo in una posizione molto sbilanciata e diversa rispetto ad altri paesi".
Ma con Venizelos, già ministro dell'Economia nei momenti più drammatici della crisi, non si può non parlare del percorso fatto da Atene, e del prezzo che i greci hanno pagato e pagano per uscire dal tunnel: "Questo è il solo modo per passare la crisi, attraverso misure molto difficili, attraverso sacrifici molto pesanti, fatti dalla nostra gente. - dice il ministro - Ma ora, dopo sei anni di recessione, e quattro di crisi conclamata, abbiamo la possibilità di presentare il principale risultato di bilancio, il cosiddetto avanzo di bilancio primario, per la prima volta dopo molti anni.
E' la prova più tangibile dei nostri sforzi.
In parallelo, il nostro obiettivo è di procedere con i cambiamenti strutturali, necessari e decisivi per la trasformazione dell'economia reale greca, al fine di ricreare la competitività delle nostre imprese e del settore pubblico.
Ma questa è una risposta basata sui numeri e sui dati economici e finanziari: il problema principale è la situazione della società, la crisi della società greca, il tasso inaccettabile di disoccupazione.
Occorre preservare la coesione sociale, e' necessario dare indicazioni di speranza e di prospettiva.
E' necessario non parlare solo di numeri, ma anche dell'economia reale, della società reale, testare la nostra capacità di capire la situazione psicologica di ogni famiglia greca. Questo è il vero problema, ricreare una nuova fiducia tra il sistema politico e la società greca".
Nonostante la necessità di continuare con le riforme, avverte Venizelos, "è impossibile pensare a nuove misure economiche orizzontali, non si possono pensare nuovi tagli a pensioni e stipendi. Nell'arco 2010-2012, gli introiti dei greci sono scesi più del 35%, qualcosa di unico ed inaccettabile in tempo di pace".
La Grecia, dicono le stime, arriverà all'avanzo di bilancio primario nel primo semestre del 2014: "il ritorno alla normalità è difficile, ma ora siamo pronti per l'ultima tappa del percorso, abbiamo davanti noi, simbolicamente, un quinto del progetto, abbiamo alle spalle 4/5 di questo difficile sforzo collettivo". E Venizelos sottolinea: "La Grecia può mostrare il più grande avanzo strutturale di bilancio primario nella zona euro in una percentuale del 2% del Pil".
E legata alla vicenda greca, quella dell'Europa, scossa duramente dalla crisi, anche nelle sue prospettive: "Dopo questa esperienza - dice - dobbiamo riaprire il grande dibattito sul futuro e sulla prospettiva europea. Dobbiamo proteggere e ricreare l'eguaglianza tra gli Stati membri, dobbiamo discutere del deficit democratico, da un nuovo punto di vista. Non si può accettare che ci siano governi con poteri decisionali ed altri Stati con obbligo di applicare le decisioni per evitare la bancarotta o disastri per l'economia e le banche.
Servono nuove forme di solidarietà, nuove forme di redistribuzione nell'ambito dell'eurozona. Ma è una discussione difficile. Non è un problema tra governi, ma tra economie nazionali.
L'ostacolo principale per il consolidamento dell'Europa è il ruolo dei nuovi tipi di nazionalismi economici, ed è molto difficile raggiungere la riconciliazione tra i grandi obiettivi europei e le prospettive elettorali nazionali.
Io rispetto i nostri partner, la solidarietà europea, i prestiti dell'eurozona e dell'Fmi, sempre vitali per la ricostruzione dell' economia greca, ma dal punto di vista politico è assolutamente necessario riaprire il dibattito sulle istituzioni democratiche europee e la ricostruzione dell'eguaglianza tra Stati membri".(ANSAmed).
Grecia: Venizelos, con Italia importanti iniziative Ue - Politica - ANSAMed.it
