franky1
Forumer storico
Ore 17:26 - Dugin: «Non basta la vendetta, serve la Vittoria»
«I nostri cuori bramano non solo la vendetta, a noi serve la Vittoria. E allora vincete, per favore!». È la reazione di Alexander Dugin all’attentato in cui ha perso la vita sua figlia Darya. Le parole di Dugin sono state riferite sul suo canale Telegram da Konstantin Malofeyev, fondatore e finanziatore del canale televisivo Tsargrad, vicino al governo e allo stesso Dugin.
Ore 17:22 - Chi è la donna accusata della morte di Dugina: ecco cosa dicono i russi
(Giudo Olimpio) Mosca annuncia a tempo di record la soluzione dell’omicidio di Darya Dugina ed accusa – di nuovo – l’intelligence di Kiev. Una tesi — scontata — che può portare a conseguenze serie. Per gli inquirenti ad agire sarebbe stata Natalia Pavlovna Vovk, di nazionalità ucraina. L’FSB afferma che la donna, legata al Battaglione Azov, sarebbe arrivata nel paese in luglio insieme alla figlia dodicenne e avrebbe monitorato le abitudini della Dugina. La sua base d’appoggio era un appartamento in affitto. Compiuto l’attacco è fuggita in Estonia. Un lungo percorso parte di un’operazione complessa e ben pianificata. Almeno questo è ciò che ripetono dalla Russia.
Ore 16:01 - Kiev: «Morte Dugina? Nessun nostro coinvolgimento, è iniziata la lotta interna ai servizi segreti russi»
Kiev continua a negare il proprio coinvolgimento nell'attentato contro Darya Dugina, dopo le accuse dei servizi di Mosca, secondo cui la responsabile dell'attentato sarebbe una donna ucraina.
«La propaganda russa vive nel mondo della fiction. Una donna e la figlia di 12 anni sono state incaricate di aver fatto saltare in aria l'auto della propagandista Dugina? Incredibile» Lo scrive su Twitter il consigliere del presidente ucraino Mikhailo Podolyak, in un riferimento alla donna identificata come presunta esecutrice dell'attentato. Poi ha aggiunto: «Le vipere nei servizi speciali russi hanno iniziato la loro lotta di potere interna».
«I nostri cuori bramano non solo la vendetta, a noi serve la Vittoria. E allora vincete, per favore!». È la reazione di Alexander Dugin all’attentato in cui ha perso la vita sua figlia Darya. Le parole di Dugin sono state riferite sul suo canale Telegram da Konstantin Malofeyev, fondatore e finanziatore del canale televisivo Tsargrad, vicino al governo e allo stesso Dugin.
Ore 17:22 - Chi è la donna accusata della morte di Dugina: ecco cosa dicono i russi
(Giudo Olimpio) Mosca annuncia a tempo di record la soluzione dell’omicidio di Darya Dugina ed accusa – di nuovo – l’intelligence di Kiev. Una tesi — scontata — che può portare a conseguenze serie. Per gli inquirenti ad agire sarebbe stata Natalia Pavlovna Vovk, di nazionalità ucraina. L’FSB afferma che la donna, legata al Battaglione Azov, sarebbe arrivata nel paese in luglio insieme alla figlia dodicenne e avrebbe monitorato le abitudini della Dugina. La sua base d’appoggio era un appartamento in affitto. Compiuto l’attacco è fuggita in Estonia. Un lungo percorso parte di un’operazione complessa e ben pianificata. Almeno questo è ciò che ripetono dalla Russia.
Ore 16:01 - Kiev: «Morte Dugina? Nessun nostro coinvolgimento, è iniziata la lotta interna ai servizi segreti russi»
Kiev continua a negare il proprio coinvolgimento nell'attentato contro Darya Dugina, dopo le accuse dei servizi di Mosca, secondo cui la responsabile dell'attentato sarebbe una donna ucraina.
«La propaganda russa vive nel mondo della fiction. Una donna e la figlia di 12 anni sono state incaricate di aver fatto saltare in aria l'auto della propagandista Dugina? Incredibile» Lo scrive su Twitter il consigliere del presidente ucraino Mikhailo Podolyak, in un riferimento alla donna identificata come presunta esecutrice dell'attentato. Poi ha aggiunto: «Le vipere nei servizi speciali russi hanno iniziato la loro lotta di potere interna».
Dugin: «Mia figlia morta per il terrorismo del regime di Kiev». Putin: «Atto vile e crudele»
Le notizie di lunedì 22 agosto. Alexander Dugin: «Mia figlia morta per un atto terroristico di un regime nazista, ha sacrificato la vita sull’altare...
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