Guerra

Rimane sempre quel sottile senso di paraculismo intercontinentale (e provincia): se da una parte - giusto o sbagliato, piaccia non piaccia - è confermato che pecunia non olet, dall'altra non è nemmeno vero che non esista alcun vincolo che autorizzi a fregarsene di identificare chi compra certe cose. Oltretutto, quando queste cose sono beni di lusso e questi compratori sono soggetti potenzialmente attigui ad un sistema opaco all'interno del quale si possono mascherare fenomeni di riciclaggio, terrorismo e altre giocose attività pseudo illegali.
Se il nostro amico oligarca comprasse il villone a Gargnano sul lago di Garda, con annessa darsena personale e rimessa per sottomarino nucleare con cui bombardare degli ignari turisti olandesi con in piedi in ammollo a Sirmione, andrebbe censito da capo a piedi per effetto del sistema antiriciclaggio.
Così in Italia come nel resto della UE.
Olè

Quindi si torna a bomba, per restare in tema: quando comprano, il fruscio dei petroldollari è inebriante e fa scordare tutte le procedure di identificazione, o le rende talmente e volutamente evanescenti da risultare inutili e superflue, poi quando l'oligarca sta improvvisamente sul cazzo, gli sequestro tutto. Ma non a tutti gli oligarchi, solo a quelli che fanno comodo.

Coerenza saltami addosso.
 
Chi vende non si è mai posto problema su chi compra purché paghi prima della firma/consegna (escluse rarissime eccezioni).
Se fosse come dici tu, non esisterebbe il riciclaggio.
Per me accanirsi contro i privati, oltre ad essere paraculista, non serve ad altro che ad accentuare il solco tra i popoli ed ad alimentare l'odio, così come accade con l'accanimento culturale, sportivo ecc ecc.
 
dall'altra non è nemmeno vero che non esista alcun vincolo che autorizzi a fregarsene di identificare chi compra certe cose

Certe cose ...quindi certamente sottomarini, armi e quant'altro previsto da norme precise dei singoli paesi.
Limitatamente ai beni immobili o mobili registrati sussiste obbligo di vendita tramite atti pubblici (notaio) con relativa identificazione delle generalità di venditore e compratore...ma non di quale sia la rispettiva professione ne di come il compratore sia entrato in possesso delle risorse finanziarie che gli permetti l'acquisto.
Non ha obblighi in tal senso neppure il Notaio.

Non esiste nulla che imponga limiti procedurali (oltre ai succitati) alla compravendita di beni di Lusso.


Coerenza saltami
Vero ...la coerenza spesso manca...ma è una caratteristica che spesso manca a chi la addebita agli altri.

Se fosse come dici tu, non esisterebbe il riciclaggio
Il riciclaggio esiste perché vi è chi compra senza accertarsi della liceità di chi vende.

Quando la pervicacia di rispondere difendendo l'indifendibile porta a sbagliare pure il banale.
 
Vero ...la coerenza spesso manca...ma è una caratteristica che spesso manca a chi la addebita agli altri.

La coerenza non esiste proprio, in politica in primis. E dal momento che certe misure restrittive introdotte, come appunto questi fantomatici sequestri che, nella sostanza limitano la disponibilità ma non incidono (per ora e forse mai) sulla proprietà dei beni vincolati, sono di natura politica che, almeno, le si descriva per quel che sono, ossia sostanzialmente aria fritta. L'incoerenza peraltro non è nello strumento oggettivo (il sequestro o che dir si voglia, equivalente provvedimento di spossessamento ex diritto internazionale), quanto nell'applicazione soggettiva: a quello del nichel niente perché, altrimenti, ne risentono gli - equivalenti - oligarchi della Silicon Valley e altri capitani d'industria.
O tutti o nessuno. Ciò avrebbe reso i provvedimenti, almeno in prima facciata, distanti dall'incoerenza ed ipocrisia.
D'altra parte, se siamo, come siamo, in guerra, allora pure i lussi degli oligarchi occidentali, che con il loro (limitato:d:) gettito tributario concorrono a finanziare l'acquisto di armi da inviare agli oppressi per difendersi dall'oppressore, avrebbero dovuto essere congelati.
Per coerenza, si intende.
Chi non vuole la guerra non è detto che voglia la pace.
Ovviamente, tutto impraticabile per ovvi e superflui motivi. :accordo:
 
Ultima modifica:
Tra stati le leggi normali non valgono, o sono aggirabili. Durante la seconda guerra mondiale l'America vendeva acciaio alla Mitshubishi che ci faceva corazzate usate contro gli stessi americani. Stalin vendeva petrolio a Hitler fino a poco prima di venire invaso. Altri esempi ce ne sono...durante la guerra fredda la Russia aveva materiale tecnologico anche americano come provenienza, chi glielo ha dato??? Gorbaciof si è fatto vedere in un intervista con un registratore con la marca cancellata.
 
che, almeno, le si descriva per quel che sono, ossia sostanzialmente aria fritta.

Francamente m'importa nada di come vuoi chiamarle tu o di come le chiamino loro.

Che vi siano dei paradossi in questa guerra che ora anche lo "zar nazista" ed i suoi accoliti chiamano con il vero nome... è innegabile e valido per ambo le parti.
Nelle guerre gli scambi commerciali non dovrebbero esistere, e solo un idiota può pretendere che l'invaso non lo colpisca in casa propria.

D'altra parte, se siamo, come siamo, in guerra, allora pure i lussi degli oligarchi occidentali, che con il loro (limitato:d:) gettito tributario concorrono a finanziare l'acquisto di armi da inviare agli oppressi per difendersi dall'oppressore, avrebbero dovuto essere congelati.
Per coerenza, si intende.

Se rileggi con calma sono certo che ti accorgi della ulteriore supercazzola che hai scritto.
 
Io continuo a scofanarmi: salumi, formaggi, risotti, insalatone con tutto, pesce, bisteccone, patate fritte, carciofi, spiedi come piovesse...

Basta che non sia pane, prodotti fa forno, pizze. Tutti i derivati delle granaglie ucraine. È una specie di vendetta inconscia
 

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