che famo?
in realtà nessuno sa cosa farà Trump, forse neanche lui, quindi nell'attesa di scoprire le carte magari salterà fuori qualche bella occasione
personalmente credo che aldilà nelle motivazioni che hanno portato il repubblicano al successo ci si focalizzerà sugli impatti che potrà avere la sua politica economica sui mercati finanziari
se vuole, come dice, ridurre le tasse dovrà per forse mantenere i tassi bassi (e questo per noi sarebbe un bene alla lunga) e al contempo trovare i fondi per sostenere questa sua politica fiscale contraendo (di nuovo dopo i tentativi dell'amministrazione Obama) quello che resta dello stato sociale u.s.a.
ovviamente a Trump delle fasce più deboli importa nulla, del resto mica l'hanno votato i neri, gli ispanici o i messicani: l'hanno votato i bianchi, quelli che un tempo si definivano "ceto medio", il cuscinetto necessario e imprescindibile per l'èlite che vuole mantenere il consenso e che i democratici hanno avventatamente eroso in nome di una politica auto-referenziale (quella che Dewey definiva l'ombra delle grandi corporazioni economico finanziarie nella società) . Ma aldilà dei movimenti redistributivi interni mi aspetto ben poco dalla novella amministrazione Trump. Un sistema, quello del neoliberalismo, sostenuto da mass media, istituzioni pubbliche e private, veicolato da almeno due decenni di formidabile propaganda, difficilmente potrà essere messo in crisi.