Obbligazioni societarie HIGH YIELD e oltre, verso frontiere inesplorate - Vol. 1

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no, sto parlando di un paio di settimane fa .... il rendimento netto era intorno al 19% e non ho resistito

peccato che la prima tranche l'avevo presa a 84 in marzo, comunque non mi lamento
 
pardon prezzo esatto 79,7..non volevo pompare, ricordavo male...

del resto con oltre 40 titoli in PTF ( tutto a cippettini da pochi k )può succedere:D
 
Eircom viola i covenants

I covenants relativi al debito di Eircom sono stati violati alla fine di Giugno, dopo la chiusura dei conti annuali (non ancora pubblicati). Lo si legge fra le righe di un articolo dell'Irishtime. La compagnia telefonica, quindi, potrebbe finire in default se gli obbligazionisti chiedessero, come di diritto in questi casi, il rimborso anticipato del capitale. Tuttavia, i colloqui fra le parti per una ristrutturazione del debito proseguono, ma a quanto pare ad essere coinvolti ora sono anche crediti privilegiati bancari per 2,36 mld di euro, in gran parte ceduti a fondi e istituzionali (inizialmente sembrava che fossero esclusi dalla partita). Insomma, la faccenda si complica e, molto probabilmente, le cedole di Agosto del bond senior e junior verranno sospese.

Eircom in talks on debt restructuring - The Irish Times - Fri, Jul 08, 2011
 
Ultima modifica:
Fuga dai junk bond, la spazzatura finisce per strata anche negli Usa

Gli investitori americani sono scappati dalle obbligazioni ad alto rischio vendendone per 343 mld di dollari

(Soldi) - Non è solo Napoli a essere stanca della spazzatura. Lo sono anche gli investitori statunitensi che negli ultimi giorni hanno deciso di abbandonare per strada milioni di bond spazzatura: 3,43 miliardi di dollari a stelle e strisce ritirati in una sola settimana dai fondi di junk bond. Il giro di affari intorno ai titoli resta comunque enorme con i dati che mostrano vendite in linea, o in crescita, rispetto a quelle dello scorso anno. La flessione avrà vita breve secondo gli analisti della Barclays Capital che segnalano come dal 2001 ogni qual volta i junk bonds sono calati per 10 o più giorni consecutivi hanno poi reso agli obbligazionisti un rendimento medio del 6,3% nei 3 mesi successivi e del 14,1% nei successivi 6. Altrettanto positivo è Peters di Morgan Stanley convinto che nella seconda metà dell’anno i bond ad alto rendimento garantiranno prestazioni superiori a quelle delle obbligazioni con alto rating perché eventi come la ripresa del Giappone e la contrazione del prezzo del petrolio favoriranno la crescita economica degli Stati Uniti. La performance dei junk bonds, come del resto anche quella delle azioni, è infatti collegata a quella dell’economia del paese: quando l’economia di uno stato è solida, le aziende “a rischio” hanno maggiori probabilità di prosperare, quando non lo è, il pericolo di default di quelle aziende aumenta. Naturalmente non tutti sono ottimisti sul prossimo futuro dei junk bond.
 
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